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  La vittoria romana al Lago Regillo, circa 496 a.C., fu l'epilogo decisivo dello scontro tra la neonata Repubblica e la Lega Latina di Tarquinio il Superbo. Roma trionfò, annientando le aspirazioni monarchiche e affermando la propria supremazia sul Lazio, consolidata poi dal Foedus Cassianum.
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  La Prima Secessione della Plebe (494 a.C.) fu la protesta con cui la plebe romana, oppressa dai debiti (nexum), abbandonò la città per ritirarsi sul Monte Sacro. Lo "sciopero" paralizzò Roma, costringendo i Patrizi a negoziare. L'accordo fu raggiunto con l'istituzione dei Tribuni della Plebe, magistrati inviolabili dotati del diritto di veto a difesa degli interessi popolari.
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  Era il trattato di alleanza (foedus) firmato nel 493 a.C. tra la neonata Repubblica Romana e la Lega Latina (guidata dal console Spurio Cassio Vecellino).
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  L'Alleanza con gli Ernici (486 a.C.) fu stipulata da Roma, su iniziativa del console Spurio Cassio. Questo patto tripartito (Foedus) includeva Roma, la Lega Latina e gli Ernici. Lo scopo era un'efficace difesa congiunta contro le incursioni di Equi e Volsci, che minacciavano il Lazio. L'alleanza fu cruciale per la sicurezza territoriale di Roma nel V secolo a.C
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  La Prima Guerra Veiente (483-474 a.C.) fu il primo grande scontro per l'egemonia sul Tevere tra Roma e la città etrusca di Veio. Il conflitto fu caratterizzato da una guerra di attrito e si concluse con la disastrosa sconfitta romana presso il fiume Cremera (474 a.C.), dove l'intera gens patrizia dei Fabii fu sterminata. Questa sconfitta costrinse Roma a firmare una pace umiliante, interrompendo temporaneamente la sua espansione verso nord
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  La Battaglia Navale di Cuma si combatté nel 474 a.C. al largo di Cuma (Campania). Fu uno scontro cruciale che vide la flotta di Siracusa, guidata dal tiranno Ierone I, e le navi di Cuma (colonia greca) unire le forze per contrastare l'espansione navale degli Etruschi. La netta vittoria greca pose fine al dominio etrusco sui mari dell'Italia meridionale, preservando l'influenza greca e proteggendo le rotte commerciali campane.
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  La Battaglia del Monte Algido si svolse nel 458 a.C. e vide Roma affrontare gli Equi, un popolo che minacciava i territori confinanti. L'esercito romano, guidato dal console Minucio, fu accerchiato. Per salvare la situazione, il Senato nominò Lucio Quinzio Cincinnato Dittatore. Cincinnato, richiamato dai campi, radunò un nuovo esercito e, dopo sole 16 giorni, sbaragliò gli Equi, liberò il console e tornò alla sua vita rurale, incarnando l'ideale romano di servizio civico
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  Il Decemvirato (451-450 a.C.) fu una commissione di dieci uomini (decemviri) creata dalla Repubblica Romana. Il loro compito fu redigere un corpo di leggi scritte, poiché la plebe chiedeva giustizia contro l'arbitrio patrizio. I primi decemviri stilarono le prime Dieci Tavole. Il secondo decemvirato aggiunse due tavole, completando così le Leggi delle XII Tavole, la prima codificazione romana.
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  Le Leggi delle XII Tavole (451-450 a.C.) furono la prima codificazione scritta del diritto romano, nate dalla pressione della Plebe contro l'arbitrio patrizio. Incise su dodici tavole di bronzo (o legno), contenevano norme di diritto privato, pubblico e processuale che regolavano la vita civica. Rappresentarono un'importante conquista di certezza del diritto e furono considerate la fonte di ogni diritto pubblico e privato a Roma.
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  La Seconda Secessione della Plebe avvenne nel 449 a.C. in reazione agli abusi del Decemvirato e, in particolare, alla tirannia di Appio Claudio (caso di Verginia). La plebe si ritirò sul Monte Sacro (o Aventino) per protesta. L'evento portò all'approvazione delle Leggi Valerie-Orazie, che ristabilirono il Tribunato della Plebe con la sua inviolabilità (sacrosanctitas) e riconobbero il valore legale dei plebisciti.
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  Le Leggi Valerie-Orazie, promulgate dai consoli Lucio Valerio e Marco Orazio, furono la risposta istituzionale alla Seconda Secessione della Plebe. Cruciale per ripristinare la libertà: esso riaffermò l'inviolabilità dei Tribuni della Plebe, garantì il diritto di appello al popolo contro le decisioni capitali dei magistrati e stabilì che i plebisciti avessero valore vincolante per tutti i cittadini romani. Decisive nel bilanciamento dei poteri tra patrizi e plebei.
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  una legge fondamentale approvata nel 445 a.C. su proposta del tribuno della plebe Gaio Canuleio. Il suo scopo era abolire il divieto di matrimonio (connubium) tra Patrizi e Plebei, stabilito in precedenza dalle Leggi delle XII Tavole. vittoria cruciale per la plebe, non tanto per ragioni demografiche, ma perché rimosse una barriera sociale e politica rigida, facilitando la successiva integrazione delle famiglie plebee più ricche nell'aristocrazia dirigente romana (nobilitas).
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  I Tribuni Militari con Poteri Consolari (444-367 a.C.) furono un compromesso tra Patrizi e Plebei, in un periodo di forti esigenze militari. Detenevano l'Imperium, aggirando il divieto plebeo al Consolato. Svolsero funzioni di comando sino alle Leggi Licinie-Sestie (367 a.C.), che aprirono il Consolato ai Plebei. La carica divenne obsoleta con l'accesso plebeo alla suprema magistratura.
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  fu un ricco plebeo romano del 440 a.C. che, durante una grave carestia, acquistò grandi quantità di grano e lo distribuì gratuitamente alla plebe affamata. La sua azione umanitaria fu però vista dai patrizi come un tentativo demagogico e sovversivo per ottenere il favore popolare e aspirare alla tirannide. Per sedare la presunta minaccia, il Senato nominò Cincinnato Dittatore. Melio fu quindi ucciso nel 439 a.C. da Gaio Servilio Ahala, Maestro della cavalleria, che lo accusò di alto tradimento.
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  La Seconda Guerra Contro Veio (438-425 a.C., in realtà una serie di conflitti) vide Roma opporsi a Veio, sua acerrima rivale etrusca. Culminò nell'assedio finale (396 a.C.) guidato da Marco Furio Camillo. Dopo un assedio decennale, Veio fu espugnata grazie a un cunicolo sotterraneo, portando alla distruzione della città e garantendo a Roma il controllo del Tevere e l'espansione nell'Etruria meridionale.
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  Roma trionfò su Equi e Volsci, confederazioni italiche che minacciavano costantemente la sua sicurezza. Lo scontro decisivo avvenne sui Colli Albani (V sec. a.C.). La tradizione celebra Cincinnato (458 a.C.) e l'episodio del Monte Algido, simbolo della prontezza romana. Questa vittoria fu cruciale, assicurando a Roma l'egemonia sul Lazio e la sua successiva espansione.
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  Dopo una serie di scontri minori e tregue, il conflitto si inasprì a causa della continua contesa per il controllo del territorio, culminando in quello che le fonti romane descrivono come un assedio decennale.