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Eudosso fu un matematico e un astronomo della grecia antica.
Eudosso fu il primo a teorizzare e affermare il modello geocentrico, cioè che la Terra si trova al centro dell’universo, questo derivante da una concezione antropocentrica del creato.
Questa visione fu condivisa da molte altre civiltà e persone acculturate dell'epoca, tra cui lo stello Aristotele, che lo trasformo nel modello principale utilizzato che duro fino al XVI secolo D.C. -
Eraclide Pontico era un filosofo e astronomo vissuto nell'antica Grecia.
Fu un discepolo di Platone.
Eraclide fu tra i primi a pensare ad un moto rotatorio della Terra attorno ad un proprio asse immaginario da occidente a oriente compiuto in 24 ore per spiegare al meglio il moto dei cieli e delle stelle. -
Aristotele fu uno dei più grandi filosofi di tutta la storia, insieme a Platone e Socrate.
Egli sviluppò un modello cosmico immaginando la terra immobile al centro dell’universo ed i corpi celesti fissati su una successione di sfere concentriche.
Questo modello prese il nome di modello Aristotelico o geocentrico e rimase l'unico utilizzabile fino a Copernico. -
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Aristarco di Samo fu un matematico ed astronomo dell'antica Grecia.
Nella sua visione il Sole è fermo e occupa il centro del sistema e la Terra e pianeti gli orbitano intorno, mentre la Luna orbita intorno alla Terra, invece le stelle sono fisse sullo sfondo.
Aristarco tentò di calcolare la distanza e le dimensioni tra la Luna e il Sole, che anche se erano errati, rimasero utilizzati fino al XVII secolo con le osservazioni di Copernico, Brahe e Keplero. -
Apollonio da Perga fu un matematico e un astronomo dell'antica Grecia.
Di lui ricordiamo le ipotesi dei deferenti e epicicli per spiegare il moto apparente dei pianeti, la velocità variabile della Luna e la luminosità degli astri.
Inoltre egli diede il nome a delle curve come ad esempio l'ellisse, la parabola e l'iperbole. -
Ipparco di Nicèa fu un astronomo greco e fondò le sue teorie solamente su dati d'osservazione.
Scoperse le irregolarità del moto della Luna, l'eccentricità dell'orbita solare e la variabilità della durata delle stagioni, che correttamente attribuì a variazioni nella distanza della Terra dal Sole.
Calcolò anche la distanza Terra-Luna, ottenendo un risultato quasi giusto.
Compilò un catalogo di oltre 800 stelle confrontando le sue osservazioni con quelle eseguite fin dall'inizio del sec. III. -
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Niccolò Copernico nacque in Polonia nel 1473.
Nel 1514 scrisse un breve trattato, noto come Commentariolus, nel quale delineava i principi della teoria eliocentrica.
Nel 1543, pochi mesi prima di morire, scrisse la sua opera più importante che chiamò De revolutionibus orbium coelestium.
In questa opera egli metteva il sole al centro dell'universo e la terra e tutti i pianeti ruotano intorno ad esso, distanziandosi dal modello Aristotelico che poneva la Terra al centro dell'universo. -
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Tycho Brahe nacque a Copenaghen in una famiglia nobile.
Nel 1570 costruì il suo primo grande quadrante astronomico nel giardino del console di Augusta.
Nel 1572 misurò la parallasse diurna della stella luminosa che appariva nella costellazione di Cassiopea.
Nel 1573 realizzò la sua opera più importante: De nova stella, in cui spiegò che la nova era una stella che si trovava oltre il pianeta Saturno, e non un fenomeno atmosferico come sostenevano gli aristotelici. -
Galileo Galilei nacque a Pisa nel 1564 ed è stato il personaggio storico che ha influenzato di più l’astronomia.
Di lui possiamo ricordare Siderius Nuncius(1610) e il Dialogo sopra i due Massimi Sistemi(1632).
Il primo è un trattato astronomico fatto attraverso un telescopio in cui viene osservata una Luna imperfetta e montuosa e molte stelle che non potevano essere viste ad occhio nudo.
Il secondo è un dialogo tra 3 persone che serve per smantellare la teoria Aristotelica del moto geocentrico. -
Giovanni Keplero nacque a Wurtermberg, nel sud della Germania.
Nel 1596 scrisse Mysterium Cosmographicum, dove presentava il suo modello cosmologico.
Il libro fu molto apprezzato di Brahe, tant'è che lo assunse come assistente, trasmettendogli moltissime osservazioni planetarie.
Nel 1609 scrisse Astronimia Nova, libro che contiene il risultati trovati da keplero sul moto di Marte e acnhe informazioni più generali sul movimento dei pianeti.