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Apartheid
Nelson Mandela aveva 30 anni quando l'apartheid divenne Legge dello stato in Sudafrica. Era il 1948 e l'odiosa segregazione razziale avrebbe segnato quasi tutta la sua vita. È stato in prigione dal 1962 al 1990. In questi 27 anni gli è stato permesso di vedere una sola persona e ricevere una sola lettera ogni sei mesi, spesso illeggibili dalla censura. Non gli è stato neppure permesso di partecipare ai funerali del figlio, morto in un incidente. Ma Mandela non covò mai propositi di vendetta. -
Libere elezioni
Da primo presidente liberamente eletto del Sudafrica, nel 1995, agevolò la nascita di una Commissione per la verità e la riconciliazione che lavorò con l’obiettivo di raccontare tutto quello che era successo negli anni dell'apartheid. A chi gli chiedeva il perché della sua politica conciliante, Mandela era solito rispondere:
«Se vuoi fare pace col tuo nemico, devi lavorare col tuo nemico. Solo così diventerà tuo partner». -
Il Sudafrica
L’apartheid era la politica di segregazione razziale istituita nel secondo dopoguerra dal governo di etnia bianca del Sudafrica, e rimasta in vigore fino al 1994, fino cioè all’elezione di Nelson Mandela come presidente. L'apartheid fu dichiarato crimine internazionale e successivamente inserito nella lista dei crimini contro l'umanità. Il termine è oggi utilizzato per rimarcare qualunque forma di segregazione civile e politica a danno di minoranze.