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A Sarajevo, capitale della Bosnia-Erzegovina, ha luogo l'avvenimento che scatena la guerra. Francesco Ferdinando, l’erede al trono dell’impero austroungarico, è assassinato da un nazionalista serbo: Gavrilo Princip. Il governo austro-ungarico trova così un motivo per reprimere il nazionalismo slavo e invadere la Serbia. L'Austria invia un ultimatum inaccettabile alla Serbia, difesa dalla Russia.
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La Russia si schiera con la Serbia.
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A tale situazione si arrivò dopo l’assassinio, avvenuto a Sarajevo, dell’arciduca Francesco Ferdinando, che era l’erede al trono dell’impero austroungarico.
Nell’ultimatum, stilato in quattro punti, inviato al governo serbo, si richiedeva di sciogliere tutte le organizzazioni nazionaliste, di far cessare la propaganda antiaustriaca e di ricercare e punire gli attentatori di Francesco Ferdinando; -
La Germania interpreta la mobilitazione russa come un atto di ostilità.
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La mobilitazione delle truppe da parte dello zar Nicola II in aiuto della Serbia innesca la reazione della vicina Germania che dichiara a sua volta guerra alla Russia.
Inoltre la Francia mobilita le proprie forze armate verso la Germania, in quanto legata da un patto di alleanza minore con la Russia. -
I Tedeschi invasero il Belgio (che era neutrale) per entrare in Francia da nord. Questo piano era stato deciso già anni prima e prendeva il nome di "piano Schlieffen", dal generale che lo aveva ideato. Con questo stratagemma si potevano aggirare le truppe francesi schierate sul confine con il fiume Reno, vicino all’Alsazia e alla Lorena. Il piano prevedeva di arrivare fino a Parigi in sei settimane. 14-18.ildiariodellaguerra.it/sites/default/files/accaddeoggi/stampa/308/3_agosto_1914_0.jpg
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Il Regno d'Italia si proclama neutrale nonostante faccia parte della Triplice Alleanza, patto militare difensivo, stipulato il 20 maggio 1882 a Vienna dagli imperi di Germania e Austria (che già formavano la Duplice Alleanza) e dal Regno d'Italia.
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L'Inghilterra dichiara guerra alla Germania, a causa dell'invasione del Belgio da parte dei tedeschi.
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Il piano Schlieffen prevedeva di arrivare fino a Parigi in sei settimane e le truppe tedesche guadagnarono terreno sino ad arrivare a circa 40 chilometri da Parigi. Ma il quartier generale tedesco non era soddisfatto dell’andamento del conflitto e desiderava una vittoria definitiva; il generale che comandava le armate tedesche, Moltke, pensando di non riuscire più ad arrivare fino alla capitale, ordinò alla Armata di retrocedere e dare appoggio alle altre Armate nel centro dello schieramento.
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Moltke ordinò a tutte le Armate di ritirarsi sulla difensiva sul fiume Aisne; nel frattempo i francesi fecero affluire da Parigi 10.000 uomini di rinforzo, utilizzando qualsiasi mezzo di trasporto, compresi i 670 taxi in servizio nella capitale. Da quel momento il fronte si stabilizzò e non conobbe per anni che lievi spostamenti.
La battaglia della Marna fermò l’avanzare dei tedeschi; probabilmente un esito diverso di questa battaglia avrebbe potuto condizionare l’intero andamento del conflitto. -
La prima battaglia d'Ypres è scatenata dai Tedeschi con lo scopo di controllare i porti di Dunkerque e Calais, che costituiscono il collegamento con la Gran Bretagna. Ma gli inglesi resistono, l'offensiva fallisce. La guerra di movimento s'interrompe nel novembre 1914. Il fronte trincerato si estende ora per 750 km, dalle coste del Belgio alla Svizzera.
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Il 25 dicembre 1914, a Frelinghien, un villaggio francese alla frontiera con il Belgio, dei canti di Natale si alzarono dalle trincee. Membri delle truppe tedesche e britanniche schierate sui lati opposti del fronte presero a scambiarsi auguri e canzoni dalle rispettive trincee, e occasionalmente singoli individui attraversarono le linee per portare doni ai soldati schierati dall'altro lato.
Merry Christmas - Film -
La battaglia di Ypres, combattuta nell'aprile del 1915, divenne tristemente famosa perché per la prima volta i tedeschi utilizzarono i gas asfissianti. I gas utilizzati durante la 1^ Guerra mondiale furono di 4 tipi: i lacrimogeni, gli starnutenti, gli irritanti dell'apparato respiratorio e gli ulceranti. Tutti gli eserciti ne fecero uso. Proprio in quanto Ypres fu il teatro del primo utilizzo delle armi chimiche, in seguito si diede il nome di iprite a tale gas.
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Il Patto di Londra fu un accordo segreto tra l'Italia e la Triplice intesa firmato il 26 aprile 1915. Trattato con il quale l'Italia si impegnò a entrare nella prima guerra mondiale, a fianco dell'Intesa, entro un mese. In caso di vittoria avrebbe ottenuto numerosi compensi territoriali: Alto Adige, Trentino, Venezia Giulia, territori in Dalmazia, Albania, Turchia e parte delle colonie tedesche. L'Italia abbandonò quindi la Triplice Alleanza e il 23 maggio dichiarò guerra all'Austria-Ungheria.
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L'Italia allo scoppio della 1^ Guerra Mondiale non entrò immediatamente nel conflitto sfruttando una clausola del Trattato della Triplice Alleanza per dichiararsi temporaneamente neutrale.
L'Italia, dunque, rimase neutrale per un anno, mentre si sviluppava la discussione politica tra Interventisti, che erano per l'immediato ingresso in guerra e Neutralisti, i quali erano assolutamente contrari ad un conflitto.
Il Patto di Londra, poi, porterà l'Italia ad entrare in guerra il 24 maggio 1915. -
Inizia la prima battaglia dell'Isonzo, proseguita poi fino al 7 luglio seguente: l'offensiva italiana è bloccata dalle difese austro-ungariche.
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Inizia la seconda battaglia dell'Isonzo, proseguita poi fino al 3 agosto seguente: dopo duri combattimenti nella regione del Carso gli italiani strappano solo poco terreno ai difensori austro-ungarici.
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Inizia la terza battaglia dell'Isonzo, proseguita fino al 4 novembre: truppe italiane attaccano gli austro-ungarici, ma sono bloccate dopo aver ottenuto minimi guadagni territoriali.
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Inizia la quarta battaglia dell'Isonzo: nuovo attacco italiano alle difese austro-ungariche del Carso, bloccato infine il 5 dicembre dopo conquiste territoriali insignificanti.
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La battaglia di Verdun, o meglio la campagna di Verdun, fu una delle più lunghe, sanguinose e, paradossalmente, inutili di tutta la Grande Guerra. Al termine nessuno dei due contendenti aveva minimamente conseguito i propri obiettivi iniziali, ma da essa uscirono entrambi stremati, i Francesi più dei Tedeschi. Ebbe luogo dal 21 febbraio al 19 dicembre 1916. La battaglia di Verdun costò 700.000 morti tra i due eserciti contendenti.
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Inizia la quinta battaglia dell'Isonzo, proseguita fino al 15 marzo: ennesima spallata delle truppe italiane bloccata dalle difese austro-ungariche.
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Fu un'offensiva militare intrapresa da Francia e Inghilterra per forzare lo stretto dei Dardanelli, occupare Costantinopoli e costringere l'Impero Ottomano ad uscire dal conflitto. Il controllo degli Stretti avrebbe accelerato la fine della guerra, dal momento che le Potenze Centrali si sarebbero trovate circondate. Ma questi obiettivi non furono raggiunti, e il fallimento costò al corpo di spedizione alleato circa 250.000 morti e feriti.
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Gli austro-ungarici da diversi mesi, sin dalla fine del 1915, stavano maturando l’idea di organizzare una grande spedizione contro l’Italia; questa spedizione fu battezzata con il nome di Strafexpedition (spedizione punitiva, per il "tradimento" della stipula del Patto di Londra, che aveva portato l’Italia ad abbandonare la Triplice Alleanza per passare dalla parte della Triplice Intesa).
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La flotta inglese assicura il blocco marittimo della Germania e attende il momento opportuno per uno scontro decisivo. Questo avviene il 31 maggio 1916 al largo della Danimarca. I mezzi impiegati sono considerevoli, le perdite notevoli, e nessuno può veramente considerarsi vincitore.
Mappa -
La battaglia sul fiume Somme, ingaggiata dagli Alleati (Inglesi e Francesi) per alleggerire la pressione su Verdun, durò circa cinque mesi, dal 1 luglio 1916 al 13 novembre; anche in questo caso vi furono un numero esorbitante di morti e feriti: 550.000 per inglesi e francesi contro i 300.000 tedeschi. Le acquisizioni territoriali non furono definitive e non superarono comunque mai i dieci chilometri in profondità nel campo avverso.
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Inizia la sesta battaglia dell'Isonzo, conclusasi poi il 17
agosto: un ben preparato attacco italiano porta alla conquista
di Gorizia e di varie importanti posizioni austro-ungariche. -
L'Italia dichiara guerra alla Germania.
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Settima battaglia dell'Isonzo, dal 14 - 18 settembre; è prima delle tre "spallate" autunnali lanciate dagli italiani contro il fronte austro-ungarico, con scarsi risultati anche a causa del maltempo.
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Ottava battaglia dell'Isonzo, conquista italiana di alcune posizioni sul Carso.
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Nona battaglia dell'Isonzo, dal 31 ottobre al 4 novembre, conquista italiana di alcune alture dominanti sul Carso seppur al prezzo di pesanti perdite.
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La "Linea Hindemburg" o "Sigfrido" fu costruita dai tedeschi nell’inverno del 1916-1917. Presero la decisione di creare questo sistema difensivo per preparare una eventuale ritirata, dopo la fine della battaglia sulla Somme. Poiché la Linea Hindemburg accorciava il fronte di ben 50 chilometri, un ripiegamento delle forze dietro questo bastione avrebbe permesso di recuperare addirittura tredici divisioni, da adibire alla difesa e al contrattacco.
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Gli USA entrarono nel Primo Conflitto Mondiale il 6 aprile del 1917.
Il loro ingresso in guerra fu provvidenziale per i Paesi della Triplice Intesa in quanto da marzo era venuto loro meno l’appoggio della Russia, a seguito della Rivoluzione in atto in questo Paese; la Russia quindi aveva firmato una pace separata a Brest Litvosk, ritirando tutte le proprie truppe. -
Inizia la battaglia del Monte Ortigara - Asiago, proseguita fino al 25 giugno seguente: pesanti e inconcludenti scontri tra italiani e austro-ungarici nella regione del Monte Ortigara, si combatte a più di 2.000 metri d'altezza.
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Inizia l'undicesima battaglia dell'Isonzo, proseguita fino al 31 agosto: le forze italiane si impossessano di diverse posizioni sull'altopiano della Bainsizza, vicino al Carso, senza però riuscire a sfondare il fronte austro-ungarico.
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La Battaglia di Caporetto fu uno scontro combattuto durante la Prima guerra mondiale, tra le forze degli eserciti austro-ungarico e tedesco contro l'esercito italiano. L’attacco, cominciato alle ore 2:00 del 24 ottobre 1917 e terminato il 12 novembre, con una avanzata di 25 chilometri già il primo giorno, portò alla più grave disfatta nella storia dell’esercito italiano, tanto che, nella lingua italiana, ancora oggi il termine “Caporetto” è usato per indicare una sconfitta disastrosa.
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Il generale Luigi Cadorna viene esonerato dal comando dell'esercito italiano e sostituito con il generale Armando Diaz.
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Inizia la prima battaglia del Piave, proseguita fino al 26 novembre: dopo aver dilagato in Friuli e nel Veneto settentrionale, le forze austro-tedesche sono bloccate dagli italiani sulle rive del fiume Piave.
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La battaglia di Cambrai si ricorda per due aspetti: l’utilizzo coordinato, massiccio e continuato dei carri armati da parte inglese e i 45.000 uomini che rimasero sul terreno. L’offensiva fu decisa dal comando inglese perché in questa zona era situata la base logistica dei sommergibili tedeschi, che stavano portando avanti una strenua guerra sottomarina. Gli inglesi non riuscirono però a piegare la resistenza tedesca e quindi anche questa offensiva si risolse con un nulla di fatto.
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Gli Stati Uniti dichiarano guerra all'Austria-Ungheria.
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La Russia partecipa alla Prima Guerra Mondiale a fianco della Triplice Intesa, ma ben presto essa subisce uno spaventoso numero di morti al fronte. Per questo motivo, unitamente alle condizioni penose in cui continuavano a vivere contadini ed operai, scoppiano una serie di rivoluzioni.
Il trattato di pace, con la quale la Russia uscirà dalla Prima Guerra Mondiale, è firmata a Brest Litvosk, nel marzo del 1918, con gravi perdite territoriali per la Russia. -
I tedeschi concentrarono i loro massimi sforzi sul fronte occidentale francese, sferrando ben quattro consecutivi assalti. I tedeschi con queste offensive arrivarono molto vicino a Parigi, che sembrava dover capitolare da un momento all’altro. Un disperato contrattacco francese, però, riuscì a fermare i tedeschi che si ritirarono, attestandosi dietro la Linea Hindemburg.
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Battaglia del solstizio: dal 15 al 22 giugno offensiva austro-ungarica lungo il corso del Piave, il fiume è superato, ma le truppe italiane resistono obbligando gli avversari a ritirarsi.
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Le quattro guerre della primavera-estate 1918 erano costate ai tedeschi un enorme numero di vite umane, di energie e mezzi.
L'8 agosto 1918, la "giornata nera" dell'esercito tedesco, ad Amiens si svolse una battaglia, caratterizzata da un grande impiego di carri armati, che vide gli Alleati avanzare su un fronte di 35 km.
I Francesi, gli Inglesi e gli Americani quindi, a partire dal 26 settembre, ripresero l'offensiva in grande stile. In pochi giorni la linea difensiva tedesca cedette. -
La battaglia di Vittorio Veneto segnò per l’Italia la rivincita sull’Austria-Ungheria, dopo la disfatta di Caporetto e portò alla resa dell’Impero, mettendo fine alla guerra sul fronte italiano.
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L'armistizio entra in vigore il 3 novembre 1918.
I soldati italiani attestati sulla linea del Piave il 24 ottobre 1918 (esattamente un anno dopo la battaglia di Caporetto) partono al contrattacco, sfondano le linee nemiche e si dirigono verso nord in Valdastico fino a raggiungere la cittadina di Vittorio Veneto: è il 3 novembre 1918 e gli Austroungarici firmano la resa a Villa Giusti, presso Padova. -
La Grande Guerra si concluse nel novembre del 1918 tra enormi sofferenze di eserciti giunti allo stremo, falcidiati da malattie e fame. Il numero di soldati morti è impressionante.
Germania: 1.750.000; Russia: 1.700.000; Francia: 1.350.000; Austria: 1.200.000; Inghilterra: 750.000; Italia: 600.000; Serbia: 368.000 (la nazione che ha avuto più vittime in proporzione alla popolazione); USA: 125.000. -