-
Proclamazione della Repubblica di Weimar
Alla fine della Prima guerra mondiale, l’Impero tedesco crolla sotto il peso della sconfitta militare, della crisi economica e delle pressioni interne. Il 9 novembre 1918 l’imperatore Guglielmo II abdica e viene proclamata la Repubblica di Weimar, una nuova forma di governo democratica. -
Impresa di Fiume
Il 12 settembre 1919, il poeta e nazionalista Gabriele D’Annunzio guida un gruppo di circa 2.600 volontari (arditi, ex militari, studenti) e occupa militarmente la città di Fiume (oggi Rijeka, in Croazia), rivendicandola come parte dell’Italia. Questa azione, non autorizzata dal governo italiano, rappresenta un atto di sfida allo Stato liberale e alla diplomazia internazionale. -
Biennio Rosso
Tra il 1919 e il 1920, l’Italia è attraversata da un’intensa stagione di conflitti sociali, ispirata dalle rivoluzioni bolscevica in Russia. Scioperi di massa, occupazioni di fabbriche e terre, manifestazioni operaie e contadine si moltiplicano in tutto il Paese. Le organizzazioni socialiste e i sindacati crescono, mentre gli industriali e i grandi proprietari terrieri iniziano a temere una rivoluzione. -
Fondazione dei Fasci di Combattimento
Il 23 marzo 1919, Benito Mussolini, ex socialista e direttore del giornale Il Popolo d’Italia, fonda a Milano i Fasci di combattimento. Questo nuovo movimento politico raccoglie reduci di guerra, nazionalisti, ex arditi e borghesi spaventati dal socialismo. -
Elezioni politiche italiane
Le elezioni del novembre 1919, le prime a suffragio universale maschile in Italia, segnano la fine del dominio dei partiti liberali. I socialisti (PSI) e i popolari (PPI), partito ispirato alla dottrina cattolica e fondato da don Luigi Sturzo, ottengono la maggioranza dei voti. Il Parlamento risulta profondamente frammentato, rendendo difficile ogni forma di governo stabile. Questa instabilità politica contribuisce a rafforzare i movimenti radicali, come il fascismo. -
Period: to
Seconda guerra mondiale e guerra fredda
-
Giovanni Giolitti torna al governo
Il leader liberale Giovanni Giolitti viene richiamato alla guida del governo in un momento di gravi tensioni sociali. Tenta una strategia di “neutralità attiva”, lasciando che industriali e operai si confrontino senza l’intervento dello Stato. Tuttavia, la sua politica moderata non riesce a fermare né le occupazioni operaie né la violenza fascista, e finisce per sembrare debole agli occhi della borghesia e delle forze conservatrici. -
Aumento della violenza fascista
Le squadre d’azione fasciste, note come “squadristi”, iniziano ad attaccare sistematicamente le sedi dei sindacati, delle cooperative, delle camere del lavoro e dei partiti di sinistra. Vestiti di nero e spesso armati, agiscono con la tacita complicità delle autorità locali e delle forze dell’ordine. Il fascismo si presenta come un baluardo contro la rivoluzione comunista, ottenendo così il sostegno della classe dirigente, degli agrari e degli industriali. -
Nascita del Partito Nazionale Fascista (PNF)
Nel novembre 1921 i Fasci di combattimento si trasformano in un vero e proprio partito politico: il Partito Nazionale Fascista. L’obiettivo è consolidare il movimento in una struttura organizzata, in grado di partecipare stabilmente alla vita politica e di competere alle elezioni. Il partito conserva la componente violenta e paramilitare ma punta anche a darsi una facciata istituzionale. -
Fascisti in Parlamento
Grazie al “patto di pacificazione” con Giolitti, nelle elezioni del 1921 il PNF entra in una lista elettorale con i liberali, ottenendo così 35 seggi alla Camera. Questo rappresenta una legittimazione politica importante per il fascismo, che ora può influenzare la politica parlamentare pur mantenendo il controllo delle squadre armate sul territorio. -
(29 ottobre) – Mussolini nominato capo del governo
Il re, temendo una guerra civile e vedendo nei fascisti un argine contro il comunismo, decide di incaricare Benito Mussolini di formare un nuovo governo. È l’inizio del regime fascista, anche se formalmente Mussolini sale al potere rispettando le regole costituzionali. -
Conferenza di Genova
Nel contesto europeo postbellico, si tiene a Genova una conferenza internazionale con l’obiettivo di riorganizzare le economie devastate dalla guerra e cercare un accordo tra paesi capitalisti e la nuova Russia sovietica. L’incontro non produce risultati concreti, ma segna un tentativo di rientrare in una normalità diplomatica ed economica. -
(28 ottobre) – Marcia su Roma
I fascisti organizzano una manifestazione militare imponente per costringere il governo a cedere il potere. Migliaia di squadristi si dirigono verso la capitale. Anche se tecnicamente non conquistano la città con le armi, la sola minaccia della violenza spinge il re Vittorio Emanuele III a non firmare lo stato d’assedio e a cercare un compromesso con Mussolini. -
(16 novembre) – Discorso alla Camera
Mussolini si presenta alla Camera con un discorso provocatorio e minaccioso, in cui afferma che avrebbe potuto instaurare la dittatura con la forza, ma ha scelto la via parlamentare. Questo segna l’inizio di un processo di progressiva erosione della democrazia, in cui il Parlamento viene svuotato di potere mentre Mussolini rafforza il controllo personale. -
Fusione con il Partito Nazionalista
Il Partito Nazionale Fascista assorbe il Partito Nazionalista Italiano, guidato da Alfredo Rocco, rafforzandosi sia a livello organizzativo che ideologico. Il partito acquisisce una base ancora più conservatrice, monarchica e anti-democratica, consolidando il proprio legame con le élite economiche e l’esercito. -
Creazione della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale (MVSN)
Le squadre d’azione fasciste vengono ufficialmente inquadrate nello Stato come milizia regolare. Nasce così la MVSN, un corpo armato direttamente subordinato a Mussolini, che agisce da braccio armato del regime. Questa istituzionalizzazione della violenza politica segna un ulteriore passo verso lo Stato totalitario. -
Elezioni del 1924 e delitto Matteotti
Nel 1924, il Partito Nazionale Fascista vinse le elezioni con due terzi dei seggi a chi superasse il 25% dei voti. I fascisti però usarono violenza, intimidazioni e brogli.
Il 30 maggio 1924, il deputato socialista Giacomo Matteotti pronunciò un discorso di denuncia in Parlamento, accusando esplicitamente il governo fascista. Dieci giorni dopo, il 10 giugno, Matteotti fu rapito e ucciso da una squadra fascista. -
Leggi fascistissime e controllo totalitario
Tra il 1925 e il 1926, furono approvate le Leggi fascistissime: vennero sciolti tutti i partiti politici eccetto il PNF, abolite le libertà di stampa e di associazione, e creato un regime di polizia. Fu anche istituito il Tribunale Speciale per la Difesa dello Stato, per perseguire dissidenti. -
Crollo di Wall Street e crisi globale
Il 24 ottobre 1929, il crollo della Borsa di Wall Street causò una devastante crisi economica mondiale, nota come Grande Depressione. Disoccupazione, povertà e instabilità sociale favorirono i movimenti estremisti, come il nazismo in Germania. -
Patti Lateranensi
Con i Patti Lateranensi, Mussolini firmò un accordo storico con la Chiesa cattolica: nacque lo Stato della Città del Vaticano, il cattolicesimo divenne religione di Stato, e la Chiesa accettò il regime fascista. Questo consolidò il consenso del regime, soprattutto tra i cattolici. -
La Germania nazista
Nel 1932, il partito nazista di Adolf Hitler divenne il primo in Germania. Il 30 gennaio 1933, Hitler fu nominato cancelliere.
Nel 1934, Hitler si proclamò Führer, unendo in sé i poteri di capo di Stato e di governo, e ordinò la Notte dei lunghi coltelli, in cui eliminò i vertici delle SA (squadre paramilitari) per rafforzare il potere delle SS -
Il primo campo di concentramento (Dachau)
Il primo campo di concentramento nazista fu Dachau, istituito il 22 marzo 1933 nei pressi di Monaco di Baviera, pochi mesi dopo l’ascesa al potere di Adolf Hitler. Inizialmente destinato agli oppositori politici del regime (comunisti, socialdemocratici, sindacalisti), nel tempo vennero internati anche ebrei, rom, omosessuali, testimoni di Geova e altri gruppi perseguitati. -
Asse Roma-Berlino
L’Asse Roma-Berlino fu un’alleanza politica e militare stipulata nel 1936 tra l’Italia fascista di Mussolini e la Germania nazista di Hitler. Questo accordo sancì una stretta collaborazione tra i due regimi totalitari. L'asse fu alla base del Patto d'Acciaio del 1939 e della successiva alleanza nell’ambito delle Potenze dell’Asse durante la Seconda Guerra Mondiale. Il termine "asse" fu usato da Mussolini per indicare il centro attorno al quale si sarebbe sviluppata la politica europea. -
Patto Anti-Comintern
Il Patto Anti-Comintern fu un accordo firmato il 25 novembre 1936 tra la Germania nazista e l'Impero giapponese, con lo scopo dichiarato di combattere la diffusione del comunismo internazionale, rappresentato principalmente dall’Internazionale Comunista (Comintern) guidata dall’Unione Sovietica. L’Italia fascista aderì al patto nel 1937, rafforzando l’alleanza tra le tre potenze. -
Leggi razziali
Le leggi razziali furono promulgate in Italia nel 1938 dal regime fascista di Benito Mussolini. Queste norme discriminatorie colpirono soprattutto gli ebrei italiani, escludendoli da scuole, università, impieghi pubblici, matrimonio con "ariani", e dalla vita civile in generale. Furono ispirate dalle ideologie razziste naziste e segnarono una grave svolta autoritaria e antisemita del fascismo. -
Scoppio della guerra
Il 1° settembre 1939, la Germania invase la Polonia, e due giorni dopo Francia e Regno Unito dichiararono guerra: iniziava così la Seconda guerra mondiale. L’URSS invase la Polonia orientale in base al patto con Hitler.
Nel 1940, l’Italia entrò in guerra e fu aperto il campo di concentramento di Auschwitz, inizialmente per oppositori politici.
Il 27 settembre 1940, fu firmato il Patto Tripartito, che unì Germania, Italia e Giappone nelle Potenze dell’Asse. -
La deportazione degli ebrei
La deportazione degli ebrei iniziò su larga scala dopo il 1939, con l'invasione della Polonia, ma si intensificò dal 1942 con l’attuazione della “Soluzione Finale” (Endlösung), il piano nazista per lo sterminio sistematico degli ebrei europei. Milioni furono deportati nei campi di sterminio come Auschwitz, Treblinka, e Sobibor, dove la maggior parte fu uccisa nelle camere a gas. -
Operazione Barbarossa
Nel giugno 1941, Hitler lanciò l’Operazione Barbarossa, invadendo l’URSS. A dicembre, il Giappone attaccò Pearl Harbor: gli Stati Uniti entrarono in guerra. -
Battaglie di Midway, El Alamein e Stalingrado
Nel 1942, si verificano importanti battaglie:
Midway (giugno): svolta nel Pacifico, con vittoria americana.
El Alamein (ottobre-novembre): gli Alleati sconfiggono le forze italo-tedesche in Nord Africa.
Stalingrado (inverno 1942-43): l’Armata Rossa sconfigge i tedeschi, segnando l’inizio della ritirata nazista. -
Processo di Norimberga
Il Processo di Norimberga si svolse tra il 1945 e il 1946, subito dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale. Fu il primo grande processo internazionale contro i criminali di guerra nazisti, accusati di crimini contro l'umanità, crimini di guerra, e crimini contro la pace.
Si tenne a Norimberga, in Germania, e vide alla sbarra 24 alti gerarchi del regime nazista. -
Piano Marshall
Nell'ambito di una Europa devastata dalla guerra, gli Stati Uniti lanciano il Piano Marshall: un programma di aiuti economici per la ricostruzione dell’Europa occidentale. Questo progetto ha due obiettivi:
Ricostruire le economie europee per evitare una nuova crisi.
Fermare l’avanzata del comunismo nei Paesi in difficoltà, consolidando l'influenza americana.
I Paesi dell’Est Europa, sotto influenza sovietica, rifiutano gli aiuti. -
Nascita della NATO e divisione della Germania
Aprile 1949: nasce la NATO (North Atlantic Treaty Organization), un’alleanza militare difensiva tra USA, Canada e l’Europa occidentale. È una risposta alla crescente minaccia sovietica.
Maggio 1949: dalla zona occidentale occupata nasce la Repubblica Federale Tedesca (RFT), cioè la Germania Ovest.
Ottobre 1949: in risposta, l’URSS fonda la Repubblica Democratica Tedesca (RDT), ovvero la Germania Est. La Germania è ufficialmente divisa in due Stati contrapposti, simbolo della divisione globale. -
Inizio della corsa agli armamenti nucleari
1949: l’URSS testa la sua prima bomba atomica, ponendo fine al monopolio nucleare americano.
1954: gli USA sperimentano la bomba H (idrogeno) sull’atollo di Bikini, di potenza molto superiore.
Inizia così una corsa al riarmo nucleare, con una quantità crescente di test e ordigni. -
Elezione di Kennedy
John F. Kennedy fu eletto Presidente degli Stati Uniti nel novembre 1960 e assunse l'incarico il 20 gennaio 1961. Fu il più giovane presidente eletto (43 anni) e il primo di religione cattolica. La sua elezione avvenne in un contesto di forte tensione internazionale, durante la Guerra Fredda tra USA e URSS. -
Costruzione del Muro di Berlino
Nel dopoguerra, milioni di persone fuggono dalla Germania Est a quella Ovest attraverso Berlino, ancora aperta. Per fermare l’esodo, nel 1961 il governo della RDT, con l'appoggio sovietico, costruisce il Muro di Berlino, che simbolizza la divisione ideologica del mondo: da un lato democrazie liberali, dall’altro regimi comunisti. -
Bomba Zar e Linea Rossa
1961: l’URSS fa esplodere la Bomba Zar, il più potente ordigno nucleare mai testato, con una forza distruttiva pari a 50 megatoni.
Nello stesso anno, viene istituita la "linea rossa" tra Washington e Mosca, un telefono diretto per comunicare rapidamente tra i due presidenti e ridurre il rischio di guerra per errore, specialmente dopo la crisi dei missili di Cuba (1962), non riportata nel tuo elenco ma fondamentale. -
Programma disgelo
Durante la sua presidenza, Kennedy cercò un approccio più moderato nei confronti dell’Unione Sovietica, soprattutto dopo la Crisi dei Missili di Cuba (1962), che portò il mondo sull’orlo della guerra nucleare. Da allora, avviò una politica di disgelo (detta anche détente), cercando di ridurre le tensioni con Mosca. -
Cambiamenti di leadership
Nel 1963, il presidente americano John F. Kennedy viene assassinato a Dallas, un evento che scuote profondamente l’opinione pubblica.
Lo stesso anno, in URSS, il leader Nikita Chruščëv viene destituito. Si conclude così la fase del primo “disgelo” nei rapporti tra USA e URSS, e la Guerra Fredda entra in una nuova fase.