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Dante nasce a Firenze dalla madre Bella e dal padre Alighiero Alighieri.
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Dopo la battaglia di Campaldino tra Firenze(guelfa) e Arezzo(ghibellina), avvenne la cacciata dei ghibellini da Firenze
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Dopo la battaglia i guelfi di Firenze si dividono in 2 fazioni, guidate dalla famiglia dei Cerchi(i Bianchi) e da quella dei Donati(i Neri).
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Dante incontra Beatrice all’età di 9 anni e la rivedrà solo dopo altri 9 anni. Beatrice muore circa nel 1290
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per Dante Beatrice è l’ispiratrice poetica; ella è la protagonista della “Vita nova”
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Superati i trent’anni, Dante entra in politica e viene eletto alle principali cariche pubbliche.
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In questo periodo Dante è uno dei trenta Priori
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In questo periodo Dante è uno dei trenta Priori
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Con l’appoggio delle milizie francesi, i Neri assumono violentemente il potere e le famiglie dei Bianchi vengono cacciate dalla città. Dante si trova a Roma e a Firenze non rientrerà mai più.
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Dante è accusato di contumacia di “baratteria” e viene condannato all’esilio e alla confisca dei beni.
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Poiché Dante non si presenta in tribunale per discolparsi è emessa contro di lui una seconda condanna, al rogo.
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Nell’estate di quest’anno avvenne un attacco a Firenze da parte degli esiliati con l’utilizzo di armi
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In questo periodo Dante inizia a scrivere la “Commedia”.
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L’imperatore Arrigo VII decide di scendere nella penisola per riaffermare l’autorità imperiale. Dante sostiene l’iniziativa di Arrigo e scrive una lettera a tutti i potenti d’Italia invitandoli a promuovere l’opera di pacificazione dell’imperatore e inizia il trattato “De monarchia” dove espone l’idea della separazione dei 2 poteri, spirituale re temporale. I signori e le città del Nord e Centro Italia accolgono Arrigo, le fazioni si riconciliano, i fuoriusciti sono riaccolti ma non a Firenze.
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L’imperatore, sempre più isolato e circondato da nemici, si ammala di malaria e muore. Gli esiliati perdono la loro ultima speranza.
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Possibile pubblicazione dell’Inferno e del Purgatorio.
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Dante cerca nuovi protettori, e approda a Verona presso Cangrande della Scala un principale esponente dei ghibellini italiani.
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Dante è colpito da una nuova condanna a morte, alla decapitazione, e vengono esiliati anche i suoi figli
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Dante è colpito da una nuova condanna a morte, alla decapitazione, e vengono esiliati anche i suoi figli
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Alla corte di Cangrande Dante si ferma fino al 1319 e poi accetta l’invito del signore di Ravenna, Guido Novello da Polenta, che lo ammira talmente da offrirgli una casa dove può ricongiungersi con la moglie e i suoi figli.
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Durante un viaggio Dante si ammala di malaria ed è costretto a tornare a Ravenna, dove muore tra il 13 e il 14 settembre del 1321.