-
Petrarca riuscirà, dopo diversi eventi, a coltivare la sua passione per la letteratura. La lingua abitualmente da lui utilizzata è il latino, tuttavia non mancano poesia liriche volgari. Sulle orme degli stilnovisti, raccoglie i motivi della sua poesia in un'unica immagine femminile: Laura (dal latino "laurus", alloro, pianta sacra di Apollo, dio della poesia, simbolo dunque della poesia e, in questo caso, dell'esorcizzazione dalle sue ansie). Alcuni storici dubitano dell'esistenza di Laura.
-
Nasce ad Arezzo (Toscana orientale) da una famiglia fiorentina di condizione borghese. Petrarca costituirà il ponte tra l'ascetismo medievale e il cosmopolitismo dell'Umanesimo.
-
Dopo che il padre, ser Petracco (era un notaio), era stato mandato in esilio a causa della conquista di Firenze da parte dei Guelfi neri; la famiglia Petrarca decise di trasferirsi ad Avignone.
-
All'età di sedici anni, Petrarca intraprende gli studi di diritto, prima a Montpelier poi a Bologna, ma li interromperà a 22 anni, dopo la morte del padre, a causa della sua vocazione per la letteratura.
-
Dopo la morte del padre ser Petracco, a 22 anni, Petrarca interrompe gli studi di diritto per seguire la sua vocazione per la letteratura.
-
Ritornato ad Avignone, conduce una vita sregolata dedita ai piaceri, tuttavia prosegue i suoi appassionati studi dei classici portando sempre con sé un piccolo libro, le Confessioni di sant'Agostino (filosofo cristiano della tarda antichità latina). Tale opera delinea la sue tendenze fondamentali: il culto dei classici e un'intensa spiritualità cristiana.
-
Il nome "Laura" è sicuramente uno pseudonimo (senhal). Si pensa che l'incontro sia avvenuto in una chiesa di Avignone.
-
Amante dei piaceri della vita, Petrarca sperpera tutto il patrimonio paterno. Dunque, per continuare gli studi, aderisce agli ordini dei minori, che non implicavano la cura delle anime (pertanto Petrarca non ha intenzioni religiose anche se saranno causa del suo dissidio interiore), ma consentivano di accedere a rendite molto vantaggiose. Tuttavia, al suo bisogno di sicurezza materiale, si contrappone la sua curiosità di conoscere che lo spinge a cambiare continuamente luoghi (irrequietudine).
-
Tuttavia, alla sua irrequietudine fisica (che lo porta a conoscere Boccaccio) si contrappone il bisogno di chiudersi nell'interiorità, di approfondire la conoscenza di sé. Così Petrarca acquista una casa a Valchiusa, poco lontano da Avignone. In questo paesaggio idillico, ha origine il suo "optium letterario" dal quale nascono gran parte delle sue opere, sia latine sia volgari. Valchiusa diventa per Petrarca il simbolo di un'attività spirituale indipendente, lontana dalle distrazioni della vita.
-
L'obiettivo dell'attività letteraria di Petrarca, non mirava soltanto all'elevazione dello spirito ma soprattutto a un prepotente bisogno di gloria, di riconoscimento. Tale desiderio viene appagato nel 1341, quando egli riceve l'incoronazione poetica a Roma, sul Campidoglio.
-
Dopo che il tanto amato fratello Gherardo si ritirò in convento, il dissidio interiore (dal latino "discindo", separo), che già esisteva nell'animo del poeta, prese sfogo: egli, da un alto, avrebbe voluto imitare la scelta del fratello, ma dall'altro non si sentiva pronto per una decisione definitiva. Nasce così un tortuoso processo interiore caratterizzato dall'ansia di purificazione, da frequenti esami di coscienza, dall'impossibilità di prendere una scelta decisiva.
-
Petrarca pensava che l'esercizio letterario fosse anche uno strumento di impegno politico e civile e che fosse compito dell'intellettuale trasformare i problemi sociali. Ciò detto, Petrarca:
1. sollecita il ritorno del papa a Roma
2. richiede all'imperatore Carlo IV di Boemia di ristabilire l'autorità imperiale in Italia
3. si scaglia contro le lotte civili garantendo una pace durevole
4. partecipa alle missioni diplomatiche
5. appoggia il progetto politico di Cola di Rienzo -
Il tentativo politico di Cola di Rienzo, di riportare Roma alla grandezza antica, fu sostenuto da Petrarca, prima con delle lettere poi di persona. Tuttavia, una volta giunto a Genova venne a sapere che Cola aveva cominciato ad assumere un comportamento sempre più violento e pertanto non proseguì oltre. Il primo governo di Cola, così come il secondo nel 1353, risultarono entrambi fallimentari.
-
Si stabilirà definitivamente in Italia nel 1353.
-
L'epidemia di peste della crisi del '300 raggiunge l'Italia e, tra le molteplici vittime, uccide Laura.
-
Si stabilisce definitivamente in Italia nel 1353: prima a Milano, presso i Visconti, poi nel 1362 a Venezia e, infine, presso Arquà nei colli Euganei, vicino a Padova
-
Muore ad Arguà presso i colli Euganei, vicino a Padova. Si spense nella notte tra il 18 e il 19 luglio: la leggenda vuole che la morte lo abbia colto mentre era intento nella lettura del suo amato Virgilio.