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Dante, nel canto XV dell'Inferno, presenta Brunetto Latini come suo maestro. Si pensa che abbia appreso da lui:
-retorica
-arte del parlare bene
-scrivere elegante
Dante ha una vocazione alla poesia e lo afferma nella Vita Nuova dicendo che "imparò da sé l'arte di dire parole in rima". La sua poesia viene influenzata da Guinizzelli, Guittone e Cavalcanti con cui stringe amicizia -
Nasce a Firenze da una famiglia della piccola nobiltà cittadina di parte guelfa. Pare che il padre, Alighiero II, fosse un cambiavalute, un mestiere riprovevole per l'epoca. Dante riceve una raffinata educazione
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Si tratta di una raccolta di 50 rime scritte da Dante tra il 1283-1307. La raccolta, però, è stata effettuata dagli studiosi che la dividono in quattro parti in base alle tematiche e al linguaggio adottato dall'autore in ciascuna di esse:
-stilnoviste
-comico-realistiche
-petrose
-dell'esilio -
Si pensa abbia avuto almeno 3 figli
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Segna per Dante un periodo di smarrimento ma anche uno stimolo ad uscire dallo Stilnovismo. Quindi, cerca conforto negli studi filosofici e poetici leggendo poeti latini come Virgilio che considera suo maestro. I biografi identificano Beatrice in una certa donna Bice di Folco Portinari, moglie di Simone de' Bardi. È più probabile che si tratti di un mito biografico
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Venne scritta dopo la morte di Beatrice (1290), si tratta di una raccolta delle poesie più significative tra quelle scritte da lui fino a quel momento, accompagnandole con commenti in prosa: uno introduttivo e uno conclusivo. Per questo si parla di prosimetro: genere letterario caratterizzato dall'uso sia della prosa sia dei versi. Tutti i poeti precedenti usavano invece il canzoniere. Il titolo dell'opera indica quindi il rinnovamento spirituale ottenuto dall'esperienza di un amore eccezionale
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Giano della Bella, nel 1293, aveva emanato gli "Ordinamenti di giustizia" attraverso i quali la nobiltà era esclusa dalla vita politica. Tuttavia, successivamente emette un'attenuazione che consente la loro partecipazione purché siano iscritti ad una corporazione. Dunque, Dante entra nell'Arte dei Medici e Speziali (farmacisti)
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Dante viene eletto Capitano del Popolo dal consiglio dei Trentasei. Anche nel 1296 verrà eletto Capitano del Popolo, stavolta però dal consiglio dei Cento
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La situazione politica di questo periodo per Firenze risulta difficile. Infatti, il Comune fiorentino è lacerato della lotta tra le fazioni dei Guelfi bianchi e Guelfi neri e nella sua autonomia da papa Bonifacio VIII che mirava ad imporre il dominio su tutta la Toscana. Dante si schiererà dalla parte dei Guelfi bianchi ma le cose non si metteranno bene per lui
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Ovvero la suprema magistratura cittadina. Nello stesso anno, deve giudicare i principali esponenti dei guelfi neri e guelfi bianchi. Vedrà andare in esilio alcuni dei suoi amici più cari: Forese Donati e Guido Cavalcanti
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In seguito all'intervento del delegato del papa, Carlo di Valois, i Guelfi neri furono favoriti riuscendo a farli conquistare Firenze e perseguitare i Guelfi bianchi
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In seguito alla conquista dei Guelfi neri, Dante non solo viene dapprima esiliato per due anni, successivamente viene condannato a morte. Egli era accusato di baratteria (corruzione)
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Dante non rivedrà mai più la sua città Natale
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Dopo il fallimentare tentativo di rientrare a Firenze, Dante inizia il suo pellegrinaggio per vivere come un cortigiano, condizione che lo fece vivere con umiliazione. La prima tappa del suo pellegrinaggio è dai marchesi Malaspina di Lunigiana
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Si tratta di un trattato di retorica scritto al fine di indagare le origini del volgare per dare vita a un volgare illustre adatto allo stile sublime. Il trattato è scritto in latino poiché il suo intento è convincere i dotti della validità della forza espressiva del volgare. In questo modo, Dante conclude il processo di affermazione del volgare come lingua della cultura
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Scritta in volgare tra il 1304-1307, rappresenta la prima opera dottrinaria di Dante. Doveva essere composta da 15 trattati ma Dante ne fece solo 4 poiché probabilmente occupato nella stesura della Commedia.
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L'esilio diventa per Dante un'occasione per conoscere meglio la realtà italiana. Le città italiane sono lacerate dalle lotte civili e gli uomini di Chiesa sono corrotti. Secondo Dante, la principale causa di questa crisi è l'assenza del potere imperiale. Per questo si convinse di essere investito da Dio per indicare all'umanità le cause della degradazione morale: ecco l'inizio della Commedia
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Il suo sogno di una restaurazione del potere imperiale giunge presto nell'incoronazione di Enrico VII che si rivela subito essere fallimentare, tant'è che lo stesso imperatore morirà nel 1313. Dante perde così ogni speranza
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Ospite degli Scaligeri di Verona
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A Dante viene concessa un'amnistia a patto che riconoscesse la propria colpevolezza e si sottoponesse a un'umiliazione pubblica. Dante rifiutò amareggiato
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Negli ultimi anni visse a Ravenna presso i Da Polenta
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Per quanto riguarda il Paradiso, si pensa che la pubblicazione sia avvenuta postuma (dopo la morte di Dante)
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Mentre si trova a Venezia, contrae la febbre malarica: rientrato a Ravenna vi muore tra il 13 e il 14 settembre