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In esso egli denuncia gli sprechi della corte e la disastrosa situazione dell'erario pubblico
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Di fronte al rischio di bancarotta, propone di introdurre una tassa sulle proprietà fondiarie.
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A causa dell'opposizione dei ceti più elevati, si dimise e fu costretto all'esilio
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I membri dell'assemblea prestano il solenne giuramento "di non separarsi mai finché non fosse istituita la Costituzione"
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La prigione dove erano rinchiusi nell'Antico Regime gli oppositori della monarchia. Questa data fu assunta dai francesi come inizio della Rivoluzione.
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L'Assemblea costituente votò a grande maggioranza una legge che aboliva gli oneri e i privilegi feudali.
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Vengono proclamati i diritti di libertà politica, religiosa, di pensiero, di proprietà e la parità delle garanzie giuridiche per tutti i cittadini.
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La marcia fu organizzata da un gruppo di donne, alle quali si unirono operai, artigiani, manovali e gente affamata.
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Questi furono messe a disposizione della Nazione e poste in vendita all'asta
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L'Assemblea nazionale varò una riforma che suddivise il territorio in 83 dipartimenti
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Viene sancita la subordinazione della Chiesa all'autorità dello Stato
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Compromesso fra i moderati e i radicali, basato sul principio della divisione dei poteri: potere legislativo all'Assamblea legislativa, esecutivo al re, giudiziario all'organo indipendente della magistratura.
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I sovrani tentarono la fuga,ma furono riconosciuti nella località di Varennes.
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I giacobini di Robespierre, i cordiglieri di Marat e Danton e i sanculotti si schierarono a favore della destituzione del re e della proclamazione della Repubblica. Tuttavia la Guardia nazionale di La Fayette ricevette l'ordine di aprire il fuoco sulla folla. Dopo il massacro un consistente gruppo di giacobini si distaccò per affiancarsi a La Fayette, il quale fondò il club dei foglianti.
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La Francia diveniva una Monarchia Costituzionale.
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L'Assemblea si sciolse per dar vita alla prima Assemblea legislativa; furono eletti 745 deputati: 264 foglianti, 136 tra giacobini (all'interno dei quali si formerà la fazione dei girondini) e cordiglieri, 345 "indipendenti".
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Essendo crescenti i timori di una controrivoluzione organizzata dai nobili espatriati con l'appoggio degli eserciti stranieri e in seguito agli accordi stipulati tra l'Austria e la Prussia, la grande maggioranza dei deputati era persuasa che occorresse porre termine al processo rivoluzionario: la guerra appariva come un mezzo per deviare l'attenzione popolare.
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Il re fu additato come il principale responsabile delle disfatte e accusato di complotto con il nemico.
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A Valmy i francesi bloccarono l'avanzata degli austro-prussiani. Sull'onda della vittoria, l'esercito del generale Charles-François Dumouriez passò al contrattacco, invadendo il Belgio, Nizza e Savoia. Questo provocò la reazione della prima coalizione costituita dalla Gran Bretagna con altre nazoni europee. Il generale Dumouriez, accerchiato, si arrese e provò a convincere l'esercito a marciare contro Parigi. Non trovò l'assenso delle truppe e fuggì, chiedendo protezione agli austriaci.
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I deputati della Convenzione proclamarono la fine della Monarchia e l'inizio della Repubblica
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Il governo, sotto la pressione delle forze straniere, decretò la leva di massa. Ciò provocò la rivolta dei contadini della Vandea, masse rurali estranee alla Rivoluzione.
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L'azione del governo rivoluzionario presieduto da Robespierre fu caratterizzata soprattutto da una politica repressiva è passata alla storia come il "Terrore". Ad ottobre del 1793 caddero sotto la lama della ghigliottina la regina Maria Antonietta e molti dirigenti girondini
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La Convenzione decretò la colpevolezza del re in seguito alla scoperta dell'"armadio di ferro", una cassaforte nascosta nel palazzo delle Tuileries in cui erano contenuti documenti che provavano i suoi rapporti con esponenti controrivoluzionari.
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L'esecuzione del re fu eseguita con la ghigliottina nella piazza che prima portava il suo nome; la stessa sorte toccò alla regina Maria Antonietta ad ottobre dello stesso anno.
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Quando una delegazione di "arrabbiati", gruppi di sanculotti, irruppe nei locali della Convenzione chiedendo l'espulsione e l'arresto di 29 deputati girondini, i giacobini ne approfittarono per prendere il potere. Fu così promulgata una nuova Costituzione, detta anche Costituzione dell'anno I. Tuttavia non entrò mai in vigore e la direzione della Francia fu affidata al Comitato di salute pubblica. Incaricato della direzione degli Affari esteri fu Danton, al quale subentrò poi Robespierre.
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La vittoria dell'esercito repubblicano contro l'Austria e i suoi alleati a Fleurus ebbe un esito paradossale per il governo di Robespierre: veniva meno quella situazione che giustificava l'instaurazione del regime del Terrore. Dunque, alcuni moderati, insieme alle fazioni più estremiste di sinistra, fecero arrestare il leader giacobino.
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I moderati vararono una nuova Costituzione: fu abolito il suffragio universale, sostituito da un sistema censitario; il potere legislativo fu conferito a due assemblee, Il Consiglio dei cinquecento e il Consiglio degli anziani, l'esecutivo a un Direttorio composto da cinque membri eletti dal Consiglio degli anziani tra i candidati proposti dal Consiglio dei cinquecento.
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I giacobini si riorganizzarono intorno alla figura di François-Noël Babeuf, detto "Gracco". Organizzò una congiura con l'intento di destituire il Direttorio, ma venne duramente repressa. Egli fu ghigliottinato un anno dopo.
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Di fronte all'avanzata dell'opposizione dei realisti, i quali fecero approvare leggi come l'abolizione delle norme contro i preti refrattari e gli aristocratici espatriati, il Direttorio ordì un colpo di Stato, chiedendo e ottenendo l'appoggio del generale Hoche e di Napoleone Bonaparte.