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Rappresentanti delle varie potenze europee si riuniscono a Vienna per ripristinare l'ordine dell'Europa prima della Rivoluzione francese, ponendo fine cosi' anche all'eta' napoleonica. Parte dell'Italia appartiene all'Austria.
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I Borbone riunificano la Sicilia e il Regno di Napoli. Il primo re e' Ferdinando I.
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In Spagna alcuni militari si ribellano per ottenere una costituzione. Questo evento da' il via a una serie di altri movimenti, come la Rivolta di Palermo, e la formazione di societa' segrete, come la Carboneria
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Nel luglio del 1820 scoppia una prima rivolta organizzata dai carbonari a Nola, vicino Napoli. Le rivolte si diffonderanno nel Regno, e l'Austria sara' costretta ad intervenire.
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Mazzini faceva parte di un reparto della Carboneria, quindi viene processato in Piemonte e condannato. Mentre e' in esilio a Marsiglia fonda la Giovine Italia, che e' un'organizzazione volta a promuovere le idee patriottiche di un'Italia unita.
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Mazzini era stato condannato a morte in Italia, quindi e' costretto a fuggire in Svizzera, dove tuttavia prosegue la sua lotta per l'emancipazione dei popoli.
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I fratelli Bandiera sono dei veneziani arruolati nell'esercito austriaco. Seguendo gli ideali della Giovine Italia, provano a convincere i contadini calabresi a ribellarsi. Il tentativo fallisce e vengono fucilati dalla polizia.
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Dopo lo scoppio della rivolta, il re Ferdinando II e' costretto a concedere una Costituzione.
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Per evitare lo scoppio di ulteriori rivolte, il re Carlo Alberto di Savoia promulga (o dovremmo dire "concede") lo Statuto Albertino, che diventera' poi la prima Costituzione italiana e restera' in vigore per 100 anni. Il sovrano detiene ancora un forte potere centrale, affiancato dal Senato e dalla Camera. Rimane ancora lontano il suffragio universale maschile (si puo' votare solo se si possiede una certa quantita' di denaro). Inoltre sancisce uguaglianza civile e giuridica.
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Venezia insorge, grazie all'avvocato Daniele Manin, contro il governo austriaco, durante la prima guerra d'indipendenza.
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I veneziani ribelli prendono il controllo della citta', formando una Repubblica che durera' cinque mesi, fino alla riconquista da parte degli austriaci.
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Carlo Alberto dichiara guerra all'Austria il 23 marzo 1848, appoggiato dai sovrani degli altri regni italiani Dopo una serie di vittorie, l'esercito sabaudo viene sconfitto a Custoza. La guerra termina con la vittoria austriaca. L'armistizio viene firmato dal generale Salasco il 9 agosto 1849.
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Il popolo milanese avvia una ribellione che dura 5 giorni. Il popolo si mostra unito e prendono parte anche i contadini delle zone limitrofe. L'evento coglie di sorpresa gli austriaci, e il maresciallo Radetsky e' costretto ad abbandonare la citta'.
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Il re tenta di riaprire lo scontro con l'Austria, ma fallisce. L'esercito viene sconfitto il 23 marzo a Novara, il sovrano abdica subito dopo. Sale al trono il figlio Vittorio Emanuele II
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Sara' anche il primo Presidente del Consiglio del Regno d'Italia nel 1860.
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Dopo gli insuccessi del 1848, Mazzini torna in Italia e tenta di ricostruire una rete clandestina di rivoluzionari. Fallisce, ma fonda il Partito d'azione nel 1853. Ne fa parte Carlo Pisacane, che partecipera' nella spedizione di Sapri nel 1857.
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La Russia e l'Impero Ottomano lottano per il controllo del mar Nero. La potenza dell'esercito russo desta preoccupazioni negli inglesi e nei francesi, che decidono dunque di sostenere i turchi. Anche i piemontesi partecipano al conflitto, per assicurarsi l'appoggio futuro dei francesi (accordi di Plombiers). La guerra termina con la sconfitta dei russi e la proclamata neutralita' del mar Nero e del Danubio.
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Il 25 giugno 1857 Carlo Pisacane e altri 24 mazziniani si imbarcarono armati per giungere a Ponza (in provincia di Latina) dove liberano oltre 300 detenuti. Successivamente giungono a Sapri. Da li' decidono di andare di citta' in citta', accolti dalla folla. Tuttavia la polizia li rintraccia e Pisacane si suicida per non cadere prigioniero. Questo evento segna la fine del sogno di Mazzini. I rivoluzionari ora si affidano al Regno di Sardegna guidato da Cavour.
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Il primo ministro del Piemonte Cavour e Napoleone III di Francia firmano degli accordi segreti. Con l'appoggio della Francia, i piemontesi possono riuscire a cacciare gli austriaci. Secondo gli accordi, la Lombardia e il Veneto apparterranno all'Italia, mentre l'Italia cedera' Nizza e la Savoia ai francesi, lo Stato della Chiesa passera' al cugino di Napoleone, Gerolamo Bonaparte. E' chiaro che la Francia accetta di aiutare l'Italia solo per sostituirsi all'Austria.
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L'Austria dichiara guerra all'Italia in seguito alle provocazioni mirate di Cavour. Garibaldi combatte nel nord della Lombardia. Gli austriaci vengono sconfitti a Magenta, San Martino e Solferino. Nel frattempo scoppiano rivolte nell'Italia centrale. Tuttavia i francesi si ritirano senza preavviso, firmando con l'Austria l'armistizio di Villafranca. I francesi consegnano la Lombardia ai piemontesi, e successivamente l'Emilia e la Toscana.
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Gli succede il figlio Francesco II, poco amato dal popolo.
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In seguito all'armistizio di Villafranca, Cavour si dimette
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Rosolino Pilo e Francesco Crispi organizzano delle rivolte a Palermo. Garibaldi li asseconda e con le sue truppe sbarca in Sicilia, con l'appoggio del re Vittorio Emanuele II.
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Garibaldi parte con i suoi "Mille" soldati e sbarca a Marsala per liberare il meridione dai borboni. Dopo una serie di vittorie, conseguite anche grazie al sostegno del popolo. Vincono a Milazzo e conquista la Sicilia. Proseguono verso la Calabria. Il 4 settembre conquistano Napoli e il re fugge. Il 2 ottobre i borboni vengono sconfitti definitivamente a Volturno.
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Dopo l'annessione ufficiale del Sud del 21 ottobre e dell'Umbria e delle Marche del 4 novembre, il 17 marzo dell'anno seguente il Parlamento di Torino proclama Vittorio Emanuele II re d'Italia.
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L'Italia si allea con la Prussia contro l'Austria nella guerra austro-prussiana. L'Italia subisce pesanti sconfitte a Custoza e Lissa, ma i prussiani vincono a Sadowa. Viene firmata la pace di Vienna e il Veneto passa all'Italia. La Prussia diventa un potente alleato dell'Italia.
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Lo Stato della Chiesa si trova sotto la protezione della Francia. Il governo si mostra poco convinto di voler attaccare, ma Garibaldi parte per Roma e viene sconfitto a Mentana. Tuttavia la Francia viene sconfitta in un'altra guerra e Roma rimane indifesa. Il generale Cadorna entra trionfante e il papa Pio IX si ritira. Il 2 ottobre un plebiscito stabilisce l'appartenenza del Lazio al Regno d'Italia. Roma verra' proclamata capitale l'anno successivo.