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L'Italia dal 1848 al 1871

By Micky18
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    L'idea d'Italia

    L'idea d'Italia
    Inizia a svilupparsi un'identità culturale italiana e la consapevolezza di un comune interesse economico. Personaggi come Dante, Petrarca e Machiavelli portano avanti nelle loro opere l'ideale italiano.
  • L'influenza francese

    L'influenza francese
    Con la rivoluzione francese inizia il processo che porterà alla fine dell'antico regime. Gli ideali da essa promossi verranno reinterpretata dai rivoluzionari dall'Ottocento in chiave nazionale:
    -L'uguaglianza verrà limitata alle persone che hanno lingua, tradizioni e cultura comuni
    -La fraternità verrà ristretta agli abitanti di una stessa nazione
    -La libertà si otterrà abolendo l'assolutismo e liberandosi dell'influenza straniera
    Questi ideali porteranno l'Italia e non solo, all'Indipendenza.
  • Arretratezza industriale

    Mentre in Inghilterra la macchina a vapore aveva sconvolto il panorama economico, in Italia l'economia era ancora principalmente agricola a causa di:
    1. Mancanza di materie prime
    2. Rete viaria inadeguata
    3. basso reddito e autoconsumo, che impedivano lo sviluppo del mercato interno
    4. la divisione politica, che ostacolava la libera circolazione
  • Pensiero ottocentesco

    Pensiero ottocentesco
    A partire dal Settecento nascono dei filoni di pensiero che arrivano a immaginare una società diversa da quella contemporanea. Questi sono:
    - Liberalismo: limita il potere dello Stato, specialmente il suo intervento in campo economico, e crede nel suffragio censitario
    - Democrazia: reclama il suffragio universale e l'uguaglianza politica
    - Socialismo: lo Stato deve intervenire in campo economico per garantire uguali possibilità alle persone
    Questo idealismo muoverà le insurrezioni ottoccentesche
  • La crisi

    Durante gli anni Quaranta dell'Ottocento l'Europa fu scossa da una crisi che si articola in tre aspetti principali:
    - Economico: una crisi agricola porta ad una carestia che fa crollare l'industria
    - Sociale: il progressivo peggioramento delle condizioni del proletariato provocarono lo scoppio di numerose proteste
    - Politico: la diffusione dell'ideale democratico portava alla crescita della richiesta di suffragio universale e indipendenza nazionale
    Questi diedero vita a un'ondata rivoluzionaria.
  • Period: to

    Bienio delle riforme

    Nel '46 venne eletto il papa Pio IX, egli concesse l'amnistia ai detenuti politici e alleviò la censura; ciò gli fece ottenere le simpatie dei liberali.
  • Le donne nel Risorgimento

    Le donne nel Risorgimento
    Le donne durante il Risorgimento aiutarono nella diffusione dell'idea dell'unità nazionale, accolsero gli esuli, soccorsero i feriti, fecero sì che le nuove generazioni fossero educate con gli ideali del Risorgimento. Alcune di esse si distinsero anche nel campo di battaglia, celebre esempio è Anita Garibaldi che sacrificò la sua vita al fine di provare a proteggere la Repubblica Romana, questa era il livello di determinazione che scorreva nelle vene dei rivoluzionari Italiana all'alba del 1848.
  • Le costituzioni

    Le costituzioni
    L'eccessiva rigidità del Regno delle Due Sicilie nei confronti del cambiamento fece scoppiare una protesta a Palermo che arrivò fino a Napoli. Temendo di perdere il controllo della situazione Ferdinando II concesse la Costituzione. A lui seguirono le costituzioni di Leopoldo II, Carlo Alberto e del Papa Pio IX.
  • La prima guerra d'indipendenza

    La prima guerra d'indipendenza
    Alla notizia dell'insurrezione di Vienna, Venezia e Milano decisero di insorgere, questa protesta si estese nel resto della penisola. I rivoltosi chiedevano l'intervento di Carlo Alberto, che infine si decise a dichiarare guerra all'Austria per evitare che l'iniziativa fosse condotta dai democratici e dai repubblicani. A lui si unirono la Toscana, Stato pontificio e Regno di Napoli.
  • La rottura del fronte

    La rottura del fronte
    Dopo le prime vittorie dell' "Italia federale", l'Austria minacciò il papa di uno scisma, costringendolo a ritirarsi dalla guerra, Pio IX pronunciò queste parole: "padre comune di tutte le genti, popoli e nazioni". Alla sua ritirata seguirono quelle della Toscana e del Regno di Napoli.
  • La prima fase della guerra

    La prima fase della guerra
    Carlo Alberto, ormai solo, continuò a combattere. Riuscì a conquistare Milano, Parma, Modena e Venezia per poi venire sconfitto a Custoza e essere costretto a firmare un Armistizio a Vigevano, il 9 agosto 1848.
  • La Repubblica romana

    La Repubblica romana
    A Roma scoppiò una rivolta che portò alla fuga del papa, Pio IX. Mazzini, Armellini e Saffi si unirono in un triumvirato che dichiarò la fine del potere temporale della chiesa e la nascita della Repubblica romana. Il 4 Luglio però sotto l'attacco delle truppe francesi, spagnole e borboniche La Repubblica cadde, nonostante la forte difesa che i patrioti che cercarono di portare avanti, primo fa tutti Garibaldi.
  • Fine della prima guerra d'Indipendenza

    Fine della prima guerra d'Indipendenza
    Carlo Alberto, sotto la pressione dei democratici, decise di riprendere il conflitto con l'Austria. Dopo pochi giorni l'esercito fu sconfitto a Novara e nella speranza di ottenere delle condizioni di resa più miti, Carlo Alberto abdicò in favore del figlio, Vittorio Emanuele II. Le clausole dell'armistizio firmato a Vignale furono lievi, il Regno di Sardegna doveva tornare ai confini precedenti. A questa sconfitta seguì il crollo delle repubbliche che si erano formate in Italia durante la guerra
  • Come sarà l'Italia?

    Come sarà l'Italia?
    Nel '48 vi erano vari progetti volti a raggiungere l'unità e l'indipendenza nazionale:
    - Cattaneo: Repubblica federale
    - Gioberti: Confederazione presieduta dal papa e sostenuta
    militarmente dalla Sardegna
    - Balbo: Confederazione sotto i Savoia
    - d'Azeglio: l'unita andava raggiunta con la diplomazia e il sostegno militare dei Savoia
    L'dea vincente, che porterà all'unità italiana, verrà trovata dal genio politico Camillo Benso, conte di Cavour
  • Dopo guerra

    Dopo guerra
    Dopo la fine della prima guerra di indipendenza, gli stati italiani adottano una dura politica di repressione, ritirando le costituzioni precedentemente concesse. Di questo processo non fa parte il Regno di Sardegna che affida il governo a Massimo d'Azzeglio, con l'obbiettivo di migliorare il paese attraverso un moderato riformismo. Nel1850 furono promulgate le leggi Siccardi che posero fine ad alcuni privilegi secolari della chiesa come:
    - il foro ecclesiastico
    - il diritto d'asilo
  • Rivoluzione istituzionale parlamentare

    Rivoluzione istituzionale parlamentare
    Cavour è un nobile che dopo aver passato la sua giovinezza a occuparsi delle tenute di famiglia, nel '50 entra in politica. In qualità di leader del centro-destra, stringe un accordo con Rattazzi, leader del centro-sinistra. Ciò crea un nuovo partito con un'ampissima base popolare, che obbliga il re a sostituire d'Azzeglio con Cavour in qualità di presidente del Consiglio. La maggioranza del Parlamento impose al re la sua scelta, questa fu una rivoluzione istituzionale parlamentare.
  • Il primo passo verso l'unità, la Guerra di Crimea

    Il primo passo verso l'unità, la Guerra di Crimea
    Per far assurgere il Regno di Sardegna al rango di potenza europea, Cavour decide di partecipare alla guerra di Crimea a fianco della Francia e dell'Inghilterra, contro la Turchia. Al Congresso di pace, tenuto a Parigi a seguito della vittoria, Cavour presentò il problema dell'unità d'Italia e dell'oppressione austriaco come una questione europea.
  • Società Nazionale Italiana

    Società Nazionale Italiana
    Cavour era liberale e liberista. Credeva in: "Libera Chiesa in libero Stato", lo Stato doveva garantire la libertà di fede e la Chiesa non doveva godere di privilegi. Con una serie di riforme, come l'abbassamento delle tariffe doganali e il rinnovamento delle vi3e di trasporto, la Sardegna diventa la regione più evoluta d'Italia. Nascerà la Società Nazionale Italiana che punta a raggiungere l'unità sotto la guida dei Savoia. Di questa società farà parte Garibaldi, così si separerà da Mazzini.
  • Fallimenti insurrezionali

    Fallimenti insurrezionali
    Negli anni cinquanta dell'Ottocento vi furono alcuni tentativi di rivolta, che avevano come obbiettivo il raggiungimento dell'indipendenza italiana. Nel '53 Mazzini organizzò l'insurrezione di Milano e nel '57 Carlo Pisciacane organizzò la spedizione di Sapri. Entrambe queste missioni furono fallimentari e convinsero l'opinione pubblica della validità della visione moderata e diplomatica di Cavour.
  • Gli accordi di Plombieres

    Gli accordi di Plombieres
    Grazie alla sua ottima capacità diplomatica Cavour riuscì a convincere Napoleone III a firmare degli accordi che sancivano:
    -La Francia avrebbe sostenuto il Regno di Sardegna, ma solo se fosse stata l'Austria a dichiarare guerra
    -Dopo la vittoria la Sardegna avrebbe ceduto alla Francia Nizza e la Savoia
    -L'Italia invece sarebbe diventata una confederazione divisa in 4 stati, dove il papa avrebbe avuto il controllo
    L'obbiettivo principale di Cavour era quello di scacciare l'Austria dall'Italia.
  • Inizia la seconda guerra d'indipendenza

    Inizia la seconda guerra d'indipendenza
    Al fine di provocare una guerra e di conseguenza l'intervento della Francia, Cavour posizionò vari reparti dell'esercito al confine con la Lombardia. L'Austria inviò un ultimatum al Regno di Sardegna, che dopo essere respinto da Cavour. L'Austria inviò una dichiarazione di guerra, provocando l'intervento della Francia(l'Austria non era a conoscenza degli accordi di Plombières, perché firmati in segreto). Così iniziò la seconda guerra d'indipendenza.
  • La fine della seconda guerra d'indipendenza, l'armistizio di Villafranca

    La fine della seconda guerra d'indipendenza, l'armistizio di Villafranca
    Dopo le vittorie a Palestro, Magenta, Solferino e San Martino, il Regno di Sardegna ottiene i territori dell'Emilia e della Toscana. Per paura di un eccessivo rafforzamento dello stato sabaudo, all'insaputa di Cavour, Napoleone III firma a Villafranca un armistizio con l'Austria. Alla fine della guerra un plebiscito approva l'annessione al Regno di Sardegna dell'Emilia, della Toscana e della Lombardia (faceva parte dell'armistizio); ma esso cede Nizza e la Savoia (accordi di Plombières).
  • La spedizione dei Mille

    La spedizione dei Mille
    Crisi e Pilo, due mazziniani, fanno presente a Garibaldi il malcontento della popolazione dell'Italia meridionale; suggerendo la "spedizione dei mille". Il Piemonte non interviene agli inizi della guerra per divergenze all'interno del governo. 1070 volontari partono da Quarto guidati da Garibaldi. Dopo i loro inaspettati successi, Cavour invia il proprio esercito a sostenerli,sia per evitare che la situazione degeneri(attacco su Roma), sia per reclamare i territori conquistati ( Umbria e Marche)
  • L'assetto politico italiano

    L'assetto politico italiano
    Bettino Ricasoli, insieme al resto della Destra storica (moderati, eredi di Cavour), doveva decidere l'assetto politico che avrebbe adottato l'Italia unita; la scelta era tra:
    - Stato accentrato: struttura gerarchica e forte controllo del governo centrali sugli enti locali
    - Stato decentrato: ampie libertà amministrative e giudiziarie alle varie contee
    Si optò per l'accentramento del potere. La legislazione e la moneta dello stato sabaudo furono estesi al resto d'Italia (piemontismo).
  • L'italia unita

    L'italia unita
    Le regioni meridionali vengono annesse al Regno di Sardegna e l'Italia Unita si realizza. Il 17 marzo 1861 a Torino Vittorio Emanuele II viene incoronato "re d'Italia per grazie di Dio e volontà della Nazione". Questa denominazione viene criticata perché allude all'origine divina del potere regio e al governo non di un popolo, ma di un territorio. Il "II" allude alla conquista sabauda dell'Italia, non alla nascita di un nuovo regno. Realizzato il suo sogno iI 6 giugno Cavour muore.
  • Il grande brigantaggio

    Il grande brigantaggio
    Al sud esplose una protesta popolare sostenuta dai Borboni e dalla Chiesa che compiva azioni di guerriglia contro il nuovo governo percepito come oppressivo (aveva imposto tasse, lingue, moneta, leva obbligatoria, fatto fallire aziende abolendo i dazi). Invece di andare alla radice del problema il governo represse queste insurrezioni con delle leggi speciali (legge Pica) e con l'intervento dell'esercito. Questa profonda incomprensione dei problemi del Sud, portò alla nascita delle mafie.
  • La situazione economica in Italia

    La situazione economica in Italia
    Dopo la fine delle guerre risorgimentali l'Italia era sommersa dal debito. Sella, con la Destra storica, adotta una politica liberista abbattendo le dogane interne e imponendo a tutta l'Italia le tariffe doganali piemontesi (le più basse). Al fine di raggiungere il pareggio del bilancio furono venduti all'asta terreni ecclesiastici e demanio pubblico. Questa scelta alimentò le ricchezze dei latifondisti e dopo l'aumento delle tasse le classe più povere si trovarono in decisiva difficoltà.
  • La Convenzione di Settembre

    La Convenzione di Settembre
    Garibaldi, sostenuto dal capo del governo Urbano Rattazzi, decise di salpare alla conquista di Roma, punto di riferimento per l'Italia. La Francia minacciò un intervento armato, quindi Rattazzi fermò Garibaldi a Aspromonte, dove fu arrestato. Si capì che l'unica soluzione era un accordo con al Francia, grazie alla Convenzione di Settembre, la Francia allontanava il proprio esercito da Roma, mentre l'Italia trasferendo la capitale a Firenze prometteva di non minacciare lo stato pontificio.
  • La terza guerra d'indipendenza

    La terza guerra d'indipendenza
    L'Italia si allea con la Prussia contro l'Austria. Questa fu la terza guerra d'indipendenza e nonostante l'esercito italiano perse quasi la totalità delle guerre combattute, l'Italia, insieme alla Prussia, vinse la guerra. Con la pace di Vienna l'Italia ottenne il Veneto. Nonostante questo successo i mazziniani e i Garibaldini puntavano più in alto, alla testa del mondo (caput mundi), Roma. Nel '67 Garibaldi tenta la presa di Roma, fallisce e viene condotto a Caprera.
  • La conquista di Roma e il completamento dell'unità d'Italia

    La conquista di Roma e il completamento dell'unità d'Italia
    Grazie alla guerra tra la Francia e la Prussia, le truppe francesi schierate a difendere lo stato pontificio furono richiamate in patria. L'esercito di Cadorna entrò a Roma aprendo un breccia a Porta Pia, la resistenza delle truppe pontificie fu minima e Roma fu annessa all'Italia. Nel luglio 1871 Roma divenne capitale d'Italia. Per risanare il rapporto Stato-Chiesa fu approvata la legge delle "guarentigie", che dava sovranità al papa entro le mura vaticane, ma egli respinse questa norma.