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A causa di una crisi economica si unisce un assemblea costituita da tre ordini:
-NOBILTA' (270 rappresentanti)
-CLERO (291)
-TERZO STATO (578) -
La Rivoluzione francese fu un periodo di sconvolgimento sociale, politico e culturale estremo, e prevalentemente violento, avvenuto in Francia poi allargatosi in Europa con le guerre rivoluzionarie francesi e le guerre napoleoniche. In storiografia è lo spartiacque tra età moderna ed età contemporanea. È detta anche Prima rivoluzione francese o Grande rivoluzione francese, per distinguerla dalla Rivoluzione di luglio del 1830 e dai moti rivoluzionari del 1848
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Venne ufficialmente istituita il 9 luglio 1789, dopo che i rappresentanti del Terzo Stato - già convocati il 5 maggio negli Stati generali, insieme ai rappresentanti del Clero e della Nobiltà - si erano proclamati "Assemblea nazionale" (17 giugno), impegnandosi solennemente a non separarsi prima di aver dato una costituzione alla Francia (giuramento della Pallacorda, 20 giugno).
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Il popolo parigino assaltò la bastiglia e prese il controllo della capitale, dove fu formata la Guardia nazionale
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La rivoluzione si diffuse in tutto il paese con violente rivolte contadine così verrà effettuata l'abolizione dei diritti feudali
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Il principio della Dichiarazione è stato adottato dall'inizio della Rivoluzione francese, prima del 14 luglio 1789. A seguito di lunghi dibattiti e numerosi progetti, la versione definitiva fu approvata dai deputati il 26 agosto 1789. Ha un preambolo e 17 articoli che riguardano sia l'individuo che la Nazione.
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A causa di un’ulteriore aumento dei prezzi dei generi di prima necessità, un migliaio di donne marciarono verso la reggia di Versailles,
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Tra il 1789 e il 1790 l’Assemblea Costituente promulgò alcune leggi che modificarono a funzione del clero, riducendone l’autonomia.
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Nel giugno del 1791 Luigi XIV e Maria Antonietta d’Asburgo cercarono di fuggire all’estero e di chiedere ad altri sovrani europei di scatenare una guerra contro la Francia. Furono però fermati poco prima della frontiera con il Belgio e riportati a Parigi.
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Venne promulgata la Costituzione che prevedeva una monarchia costituzionale: il re aveva il potere esecutivo ed era munito del diritto di veto sulle leggi proposte dall’Assemblea nazionale. Quest’ultima era formata da un corpo elettorale di cittadini attivi, da questi erano esclusi gli strati umili della popolazione e le donne. Si cercò di tutelare gli interessi degli strati più alti del Terzo Stato.
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L’Assemblea legislativa dichiara guerra all’Austria. Al fianco dell’Austria scende in campo la Prussia. La Francia subì diverse sconfitte e gli austriaci invasero la Francia. Tra il popolo si diffuse l’idea che la regina, Maria Antonietta d’Asburgo, stesse complottando contro di loro, passando i piani dei francesi all’Austria. Il re era favorevole alla guerra poiché sperava nella sconfitta dell’esercito francese, così da poter tornare ad avere un potere assoluto.
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Il popolo invase il palazzo di Tuileries e costrinse l’Assemblea legislativa ad arrestare il sovrano e ad indire nuove elezione da svolgersi a suffragio generale maschile.
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Venne proclamata la nascita della Repubblica francese. Da qui, la storia della Francia ricomincia da zero: venne modificato il calendario ì, mutando i giorni, i mesi e gli anni. La storia ripartiva dall’anno I della Repubblica.
Dicembre 1792 e 21 gennaio 1793: il re viene processato e giustiziato
In dicembre il re venne processato e la maggioranza dei deputati era favore della sua condanna a morte, così il 21 gennaio 1793 Luigi XIV venne ghigliottinato nella piazza. -
La nuova Costituzione introdusse un diritto elettorale più ampio. Impose delle dure misure di ordine pubblico:
-venne decretato un Tribunale Speciale rivoluzionario, incaricato di giudicare tutti coloro che erano contro la rivoluzione;
-vennero formati dei Comitati di Sorveglianza
-venne istituito il Comitato di Salute Pubblica.
Questa Costituzione, di fatto, non entrò mai in vigore e la Repubblica si trasformò in una dittatura. -
I controrivoluzionari insorsero nelle campagne della Vandea, la rivolta venne repressa nel sanguemì, causando circa 150 mila morti.
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Nel sud della Francia scoppiò un’altra rivolta federalista. I suoi fautori volevano sottrarre le province dal controllo del governo ed indurre quest’ultimo a voltare le spalle al radicalismo dei sanculotti. La Convenzione ordinò l’arruolamento di tutti i giovani tra i 18 e i 25 anni, formando un esercito di 700 mila uomini. Questo doveva placare le rivolte interne e respingere gli assalti dei nemici esterni.
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La contraddizione tra i provvedimenti per soddisfare i bisogni materiali degli strati sociali più umili e la spietata repressione del dissenso interno si fece ancora più evidente quando alla guida del Comitato di salute pubblica salì Maximilien Robespierre, un avvocato molto ambizioso. Sotto il suo potere avranno voce in capitolo soprattutto gli strati popolari del Terzo Stato.
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I mesi in cui Robespierre fu al governo sono passati alla storia come periodo del Terrore e la repressione cominciò a colpire anche gli esponenti della Montagna.
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Venne arrestato dalla Convenzione il 27 luglio 1794 (9 Termidoro) e giustiziato senza processo il giorno seguente.
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Dopo la caduta di Robespierre il potere era tornato nelle mani degli strati sociali abbienti che non avevano intenzione di perseguire gli ideali di eguaglianza sociale. Così la Francia restò nelle mani di una maggioranza moderata e sotto il comando di un Direttorio di 5 membri, nominato dalla Convenzione. Si assistette alla liberalizzazione dell’economia e all’emanazione di una nuova Costituzione che restrinse il diritto elettorale, stabilendo una soglia censitaria.
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Un gruppo di giacobini radicali guidati da Francois Babeuf (detto Gracco) organizzarono una cospirazione, ovvero la Congiura degli Eguali. Essi consideravano le differenze tra ricchi e poveri un’ingiustizia e l’unico modo per porvi fine era abolire la proprietà privata. Il loro tentativo venne però represso e i filomonarchici acquisirono di nuovo potere.
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filomonarchici vincono le elezioni ma il Direttorio le annulla, inducendone altre, successivamente le vinsero i giacobini ma il Direttorio le annullò ancora.
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Napoleone Bonaparte viene mandato dal Direttorio in Egitto per ostacolare le navi inglesi verso l’India e anche per allontanarlo dalla Francia perché il generale stava acquisendo molto successo tra il popolo. Napoleone sconfisse l’esercito mamelucco e s’impadronì del paese.
Tuttavia la flotta francese venne bloccata da quella inglese capitanata dall’ammiraglio Orazio Nelson, che aveva distrutto tutte le navi francesi, bloccando Napoleone e il suo esercito in Egitto. -
Si forma un’altra coalizione antifrancese promossa dall’Inghilterra a cui aderirono la Prussia, l’Austria, la Russia, il Regno di Napoli e l’Impero ottomano.
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La situazione interna era incerta, quella esterna portò successi continui agli eserciti francesi. I generali così acquisirono sempre più importanza e potere.
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Ottobre 1799: ritorno dalla campagna in Egitto di Napoleone Bonaparte.
Tornò trionfante con il suo esercito dopo la difficile Campagna d’Egitto. -
Il 18 brumaio avvenne un colpo di Stato che costrinse il Direttorio a cedere il potere a 3 consoli, tra cui Napoleone Bonaparte, incapace di controllare i giacobini e filomonarchici. Fu così che si concluse la rivoluzione francese, anche se i suoi principi continuarono ad essere portati avanti negli anni come per esempio: la ridistribuzione della proprietà terriera dopo la vendita dei beni nazionali, l’espansione della piccola borghesia proprietaria.