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si stanno verificando tumulti in tutta la penisola. Insurrezione del popolo di Palermo, Ferdinando II di Borbone è costretto a concedere una Costituzione, dopo pochi giorni fanno lo stesso quasi tutti i sovrani della penisola
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I patrioti Manin e Tommaseo vengono liberati dal carcere, governatore austriaco costretto a scappare e pochi giorni dopo un governo provvisorio presieduto da Manin proclama la nascita della Repubblica di Venezia
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18-22 marzo. Vengono innalzate le barricate e palazzo del governo assaltato dai rivoltosi. Guida della rivolta assunta da un consiglio di guerra costituito da democratici e diretto da Cattaneo. Maresciallo austriaco Radetzky temendo di rimanere bloccato si ritira nel quadrilatero delimitato dalle fortezze di Mantova, Verona, Peschiera e Legnano
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Regno di Sardegna dichiara guerra all'Austria Carlo Alberto, spinto dai patrioti liberali che non volevano lo scoppio di una rivoluzione repubblicana e dalle aspirazioni espansionistiche del Regno di Sardegna, dichiara guerra all'Austria. Seguito da Ferdinando II, Leopoldo II e Pio IX, anche loro preoccupati dal diffondersi di un'agitazione di stampo democratico e repubblicano.
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Già ad Aprile alleati, a cominciare dal Papa, ritirarono le truppe e esercito piemontese poteva contare solo su aiuto di gruppi di volontari. Scarsa risolutezza di Carlo Alberto consente ad Austriaci di riorganizzarsi e riprendere iniziativa. Fine luglio esercito sconfitto e mese dopo c'è armistizio
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Nuovamente sconfitto a Novara, abdica in favore del figlio Vittorio Emanuele II. Austria concluso il conflitto riprende opera di restaurazione su tutta la penisola.
Rimane in vigore lo Statuto Albertino -
Stato repubblicano sorto a seguito di una rivolta interna che nei territori dello Stato Pontificio coincise con la fuga di papa Pio IX che voleva così manifestare sua opposizione alla decisione di eleggere a suffragio universale maschile un'Assemblea Costituente. Fu governata da un triumvirato composto da Carlo Armellini, Giuseppe Mazzini ed Aurelio Saffi.
Stroncata poi dall'esercito di Napoleone III -
Liberalista moderato. -il connubio
-consolidamento sistema parlamentare
-modernizzazione regno sabaudo
-Mazzini -
partecipazione che consente al Regno di Sardegna di partecipare alla conferenza di Parigi nel '56 in cui può parlare della situazione d'Italia
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Fondata da Manin. Scopo era quello di operare per la causa dell'unificazione nazionale in sinergia con il governo costituzionale sabauto. Aderisce anche Garibaldi
Patrioti diventano infatti filo-sabaudi, non tutti rimangono come Mazzini -
Il mazziniano Felice Orsini tenta di compiere attentato ma invece getta ancora più discredito sul movimento democratico
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Tra Francia e Regno di Sardegna.
Cessione alla Francia di Nizza e della Savoia e divisione della penisola in tre stati: Nord sotto controllo sabaudo, centro province pontificie e sud sotto controllo Borbonico.
Per attivare accordo era necessario offensiva da parte dell'Austria e Cavour riesce ad ottenerla con manovre militari -
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Napoleone III firma con l'Austria l'armistizio a Villafranca, all'insaputa dei sabaudi. Motivo di questo voltafaccia rivolte che si stanno verificando in tutta la penisola.
Plebisciti si pronunciano a larga maggioranza per la soluzione unitaria sotto il controllo del Piemonte. -
Consente a Garibaldi di controllare tutta l'isola e di risalire velocemente la penisola fino a Napoli. Cavour, sorpreso, si mobilita per frenare avanzata e mostrare supporto ai movimenti nazionali
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Ormai erano stati indetti plebisciti che avevano decretato annessione al Regno Sabaudo delle province del centro e del sud. Primo Parlamento nazionale proclamò Vittorio Emanuele II primo re d'Italia
Cavour Presidente del consiglio 1860-1861 -
Moderati si ritrovano senza leader. Il gruppo diventa poi la Destra storica a cui si contrappone la sinistra Storica
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Per frenare fenomeno del brigantaggio viene dichiarato con questa legge lo stato di emergenza e viene inviato l'esercito che reprime nel sangue la guerra civile nel giro di due anni
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Tra Minghetti (Destra storica) e Napoleone III.Italia si impegnava a restare nei suoi confini, rinunciando al sogno di Roma capitale, mentre Francia doveva ritirare truppe dal Lazio
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Nella guerra tra Prussia e Impero Asburgico Italia si era alleata con la Prussia e, nonostante scarsi risultati militari, riesce ad accaparrarsi così il Veneto
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Aspra politica fiscale della Destra e raggiungimento del pareggio di bilancio causano ancora maggiori tensioni
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Sconfitta di Napoleone III nella guerra franco-prussiana fa cessare accordi, così esercito italiano entrano a Roma e la proclamano capitale d'Italia.
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Fatta per definire rapporti con la Santa Sede e il Parlamento. Regno d'Italia riconosceva al Papa Pio IX potere spirituale ma non più quello temporale. Papa non accetta e adotta linea intransigente
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Divieto per tutti i cattolici di partecipare alla vita politica
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1876-79 Destra storica mostra segni di divisione interna e messo in minoranza è costretto alle dimissioni. Vittorio nomina Depretis, leader della sinistra Storica
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1881-87
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istruzione pubblica obbligatoria
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Italia, Austria-Ungheria e Germania
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1887 - 1891 Alla morte di Depretis, avvenuta il 29 luglio 1887 re Umberto I chiese a Crispi di prendere l'interim del ministero degli Esteri. Crispi accettò e il 7 agosto fu nominato presidente del Consiglio, divenendo il primo capo del governo meridionale.
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1891-1892
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1892-1893
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1893-1896
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La battaglia di Adua, momento culminante e decisivo della guerra di Abissinia, si combatté il 1º marzo 1896 nei dintorni della città etiope di Adua tra le forze italiane e l'esercito abissino.
La notizia del disastro provocò grosse manifestazioni e proteste di piazza contro la politica coloniale del governo; il 5 marzo Crispi rassegnò le dimissioni da Presidente del Consiglio, e il suo governo venne sostituito dal governo di Rudinì II -
1896-1898 Il paese è affidato al governo liberal-conservatore del marchese di Rudinì, esponente destra storica.
Deve fronteggiare gravi fermenti sociali causati soprattutto dal carovita prodotto dal cattivo raccolto. -
Tensioni sul carovita si aggravano, esercito di Beccaris spara sulla folla uccidendo 100 persone. Rudinì approva una serie di legge fortemente lesive della libertà dei cittadini.
Stampa d'opposizione viene chiusa, socialisti radicali ecc furono arrestati.
Umberto I decora Beccaris per l'azione repressiva da lui condotta -
1898-1900
Dopo dimissioni Rudinì il governo viene assunto da Pelloux.
Idea programma liberticida repressivo, viene frenato però dall'ostruzionismo degli esponenti dell'estrema sinistra a cui si aggiunsero deputati liberal-progressisti.
Livello tensione altissimo e si decide di sciogliere la Camera.
Pelloux ottiene ottiene alle elezioni del 1900 maggioranza risicata e preferisce dimettersi,gli succede il senatore Saracco con un governo di transizione che raffredda clima di tensione -
anarchico uccide Umberto I, ritenuto responsabile delle repressioni degli anni precedenti
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