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Torquato Tasso nasce a Sorrento, Napoli, da una nobile famiglia bergamasca.
Il padre, Bernardo, è già inserito nel mondo letterario contemporaneo; ciò, in particolar modo, stimola Tasso ad addentrarsi nel mondo della letteratura cortigiana. (ELEMENTO AGGIUNTO) -
Nel 1545 inizia il Concilio di Trento, il XIX concilio ecumenico della Chiesa cattolica. Il Concilio, bandito da papa Paolo III, è finalizzato a contrastare la diffusione di idee protestanti nel continente europeo.
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Tasso, seguendo il padre, nel 1557 si trasferisce presso la corte dei della Rovere (Urbino), dove viene, per la prima volta, a contatto con l'ambiente cortigiano. Nel 1559 segue il padre a Venezia.
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L'Indice dei libri proibiti, la cui prima pubblicazione risale al 1559, costituisce la principale raccolta di libri banditi e definiti eretici dalla chiesa.
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Dopo il lungo conflitto, combattuto sulla penisola italiana, tra Spagna e Francia, le due nazioni accordano un trattato di pace: la pace di Cateau-Cambrésis. L'Italia passa, dopo l'ufficializzazione del trattato, sotto il controllo spagnolo.
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Tasso, influenzato dall'ambiente veneziano (che, in quel periodo, era impegnato nella lotta contro l'Impero Ottomano), inizia la stesura di "Gierusalemme", poema epico sulla prima crociata.
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Tasso, seguendo il padre, che peregrinava spesso per varie incombenze pratiche, si trasferisce a Padova; qui, inizialmente, frequenta l'università di giurisprudenza, poi si dedica allo studio della filosofia e della letteratura. Padova, centro dell'aristotelismo in Italia grazie a Pietro Pomponazzi, formerà il poeta seguendo le idee che lì si erano consolidate.
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Le accademie acquistano sempre più importanza. Tasso stesso, nel secondo cinquecento, sarà in rapporto con due accademie di notevole spessore: l'Accademia degli Infiammati e quella degli Eterei, entrambe a Padova e legate alla filosofia aristotelica. Particolarmente importante per l'ambiente culturale fu l'Accademia degli Infiammati: impegnata a promuovere la cultura e diffondere l'utilizzo della lingua volgare in tutti i campi del sapere.
(ELEMENTO AGGIUNTO) -
Tasso, nel 1652, compone il "Rinaldo", poema epico di argomento cavalleresco che, in dodici canti, enarra le vicende giovanili (prevalentemente le armi e gli amori) del paladino cristiano.
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In concomitanza con la pubblicazione del "Rinaldo", inizia anche a comporre liriche d'amore per due fanciulle di corte: Lucrezia Bendidio, dama della duchessa Eleonora d'Este, e Laura Peperara, conosciuta dal poeta a Mantova. (ELEMENTO AGGIUNTO)
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Tasso, ponendosi al servizio del cardinale Ippolito, entra a tutti gli effetti nel mondo dei cortigiani stipendiati, trasferendosi a Ferrara (città nel pieno del suo fervore culturale, all'epoca).
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L'ambiente cortigiano estense, da sempre vicino alla letteratura epico-cavalleresca, stimola Tasso a riprendere la stesura dell'opera iniziata nel 1559. L'opera viene pubblicata nell'estate del 1575 ed è letta dal duca Alfonso. (ELEMENTO AGGIUNTO)
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"Discorsi dell'arte poetica": trattato nel quale Tasso inserisce gli elementi precipui di un poema legato alla tradizione eroica, come il fondarsi su fatti storici modificabili fantasticamente. Questi eventi letti in chiave fantastica, però, devono essere narrati in modo chiaro ed ordinato.
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Tasso, nel suo soggiorno a Ferrara, frequenta i principali ambienti culturali del luogo, stringendo importanti relazioni con le figure eminenti dell'ambiente culturale ed intellettuale ferrarese. (ELEMENTO AGGIUNTO)
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Tasso inizia la sua attività letteraria da giovane e, già nel 1567, viene pubblicata una raccolta di "Rime degli Accademici Eterei". Numerose altre rime furono, poi, raggruppate nelle "Rime e Prose" (1581). Durante la reclusione a Sant'Anna, Tasso si concentra nel riordinare l'intera sua composizione lirica, terminando l'operazione con la pubblicazione della "Prima parte delle Rime" (1591). Concluse nel 1593 con un'ultima raccolta: la "Seconda parte delle Rime". (ELEMENTO AGGIUNTO)
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Battaglia navale tra la flotta della Lega Santa, organizzazione militare costituita da papa Pio V, e quella dell'Impero Ottomano. Vittoria della flotta cristiana.
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In questo periodo, nonostante si sia posto al servizio del duca, non si trova impegnato in particolari incombenze pratiche e, così, può liberamente dedicarsi alla poesia.
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La parte cattolica di Parigi e, simbolicamente, tutti i cattolici in Francia si scagliano contro gli ugonotti (calvinisti). Principale motivazione: intolleranza religiosa.
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Tasso, nel 1573, compone un testo drammatico collegato al genere delle favole (nel senso latino del termine "fabula", ovvero di una composizione drammatica da rappresentare in scena), l' "Aminta". L'opera si collega anche alla tradizione della poesia pastorale o "bucolica" (dal lat. bucolĭcus, <<pastorale>>),sviluppatasi nella letteratura curtense del Quattrocento e Cinquecento, con Lorenzo de' Medici (ad esempio, "Il lamento di Corinto) e Angelo Poliziano (ad esempio, nella "Favola di Orfeo").
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Il "Galealto re di Norvegia" era stata lasciata incompleta da Tasso, che, dopo la liberazione da Sant'Anna, riprende la sua stesura modificandola integralmente; l'opera rielaborata, infatti, prenderà il titolo di "Re Torrismondo" e sarà pubblicata a Bergamo nel 1587. (ELEMENTO AGGIUNTO)
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Tasso è fortemente preoccupato che la sua opera non rispetti i canoni letterari e religiosi del tempo, per questo, nel tentativo di renderla perfetta, revisiona assiduamente il suo operato. Divorato da forti dubbi ed insicurezze, si reca a Roma per sottoporre l'opera al giudizio di celebri letterati, che, irriverentemente, muovono molteplici critiche all'opera, facendo precipitare Tasso nella desolazione. (ELEMENTO AGGIUNTO)
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Numerose guerre tra cattolici protestanti e cristiani infiammano l'Europa cinquecentesca.
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Tasso, assillato da forti insicurezze sulla propria ortodossia religiosa, volontariamente si sottopone all'Inquisizione di Ferrara, che, naturalmente, lo assolve; questo, tuttavia, non pose fine ai dubbi e alle preoccupazioni del poeta. (ELEMENTO AGGIUNTO)
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Il poeta viene incarcerato nel convento di San Francesco dopo l'aggressione di un servo, sospettato di spiarlo. Il poeta riuscirà a fuggire e a rifugiarsi presso la sorella, a Sorrento.
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Tasso, dopo essere fuggito dal dal convento di San Francesco, si rifugia dalla sorella a Sorrento; qui, metterà alla prova l'amore della sorella per lui, presentandosi sotto mentite spoglie e comunicandole la morte del fratello (Tasso). (ELEMENTO AGGIUNTO)
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Dopo essere tornato a Ferrara da Sorrento, Tasso soggiorna a Mantova, a Urbino e, poi, a Torino.
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Tasso ritorna presso la corte estense di Ferrara, ma, non trovando la calorosa accoglienza che si aspettava, da di matto di fronte a tutti i cortigiani, riunitisi, tra l'altro, per le terze nozze del duca Alfonso con Margherita Gonzaga; questo provoca la reclusione del poeta a Sant'Anna.
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La sua reazione gli provoca la reclusione forzata presso l'ospedale di Sant'Anna, dove rimane per sette anni. Qui, nonostante l'aggravarsi delle sue condizioni psichiche, Tasso non interrompe la sua produzione letteraria, scrivendo numerose rime e gran parte dei "Dialoghi". (ELEMENTO AGGIUNTO)
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Tasso, durante il periodo di reclusione presso Sant'Anna, compone numerose lettere, dove emergono il forte dissidio, la sofferenza e la malinconia del poeta. La materia dolorosa viene, tuttavia, elevata e raffinata dai moduli stilistici e letterari utilizzati. (ELEMENTO AGGIUNTO)
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Prima della sua pubblicazione, l'opera era stata messa in scena solo presso i giardini dell'isola del Belvedere (sul fiume Po), luogo dedicato al diletto appartenente alla famiglia estense. (ELEMENTO AGGIUNTO)
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Nel 1581 Tasso pubblica "Gerusalemme liberata", il cui testo, diverso dalla seconda edizione del 1584 di Scipione Gonzaga, è lo stesso che, ad oggi, si legge. (ELEMENTO AGGIUNTO)
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Tasso è profondamente infastidito da ciò, poiché l'opera, oltre che senza il suo consenso, è stata pubblicata in un'edizione scorretta e, soprattutto, incompleta. L'opera, nonostante il grande successo, viene criticata dai sostenitori di Ariosto, che ritengono di maggior spessore il "Furioso"; Tasso, allora, compone un' "Apologia della <<Gerusalemme liberata>>, concentrandosi, poi, su un'integrale revisione dell'opera. (ELEMENTO AGGIUNTO)
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Il poeta viene liberato e preso in custodia dal duca Vincenzo Gonzaga di Mantova presso la sua corte; nonostante ciò, a causa della sua irrequietezza, non resta per molto tempo a Mantova e presto ricomincia il suo peregrinare.
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Il Sant'Uffizio era l'organo preposto alla repressione del dissenso religioso.
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Il poeta, a causa delle sue forti insicurezze e di alcune critiche, ricompone il poema, ripubblicandolo con il titolo di "Gerusalemme conquistata".
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Tasso non riceve l'incoronazione, poiché, ammalatosi gravemente, è costretto a ritirarsi presso il convento di Sant'Onofrio sul Gianicolo. (ELEMENTO AGGIUNTO)
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Il poeta, ammalatosi gravemente, si deve ritirare presso il convento di Sant'Onofrio sul Gianicolo (Roma), dove muore.