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I leader dell'Unione Europea decidono le politiche sull'energia e il clima per il 2030.
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In previsione della conferenza di Parigi su i cambiamenti climatici, l'UE presenta il suo contributo a livello nazionale al segretario delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. Si conferma inoltre l'obbiettivo di una riduzione del gas serra del 40%in meno rispetto al livello del 1990 entro il 2020 e l'obbiettivo di mantenere sotto 2% il riscaldamento globale.
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Il consiglio ambiente adotta conclusioni che definiscono la posizione dell'UE per il cop 21.
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Il consiglio "economia e finanza" riconosce i finanziamenti per mantenere il riscaldamento globale sotto il 2%, stanziando entro il 2020, 100 miliardi di dollari all'anno.
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Dal 30 novembre al 12 dicembre si svolge la conferenza di Parigi sul clima (Cop 21), le delegazioni di circa 150 paesi si riuniscono per negoziare un nuovo accordo globale.
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Si raggiunge un nuovo accordo globale sui cambiamenti climatici, si prevede un piano d'azione, proseguendo gli sforzi per mantenere il riscaldamento globale sotto il 2%.
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Il consiglio "affari esteri" dell'UE adotta il piano d'azione diplomatico sul clima per il 2016.
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I ministri discutono del seguito dell'accordo di Parigi sui cambiamenti climatici e delle sue applicazioni per la politica climatica dell'UE.
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Nella conferenza del 4 marzo 2016 si sottolinea l'impegno dell'UE di ridurre l'emissione di gas a effetto a livello mondiale e di aumentare l'energie rinnovabili.
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Il ministro Sharon Diyksma (vice presidente della commissione Europea) firma l'accordo di Parigi in nome dell'UE in una solenne cerimonia a New York.
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Il consiglio "ambiente" adotta una dichiarazione sulla ratifica dell'accordo di Parigi, adoperandosi per la rapida entrata in vigore e l'efficace attuazione dell'accordo di Parigi.
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Il consiglio "ambiente" ratifica l'accordo di Parigi, una volta che il Parlamento Europeo avrà dato il via libera, si potrà ratificare l'atto.
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Il consiglio addotta la ratifica dell'accordo di Parigi. La ratifica dell'accordo entrerà in vigore nel momento in cui il segretario delle Nazioni Unite depositerà l'atto.
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l'UE ratifica ufficialmente l'accordo di Parigi.
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l'UE celebra il deposito della ratifica dell'accordo di Parigi con una cerimonia a New York.
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Il consiglio dell'economia e finanza adotta conclusioni sui finanziamenti, ribadendo che sono importanti per lottare contro i cambiamenti climatici.
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l'UE aumenta il proprio contributo ai finanziamenti internazionali per il clima.
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Entra in vigore l'accordo di Parigi.
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Il consiglio adotta conclusioni relative alle diplomazie climatiche ed energetiche dell'UE.
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Il consiglio si rifiuta dalle decisione dell'amministratore statunitense di voler recedere l'accordo di Parigi.
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Nella conferenza del 22 giugno 2017 i capi di stato ribadiscono l'importanza e l'impegno nell'aiutare rapidamente l'accordo di Parigi, dimostrando la propria solidarietà verso le generazioni future e il pianeta.
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In vista del Cop 23 delle Nazioni Unite su i cambiamenti climatici l'UE continua a portare avanti l'accordo di Parigi.
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A Bonn si tiene la cop 23, che si conclude realizzando progressi concreti sul programma di Parigi.
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Nelle conferenza del 26 febbraio 2018 il consiglio "affari esteri" adotta conclusioni sulla diplomazia climatica. Il consiglio ribadisce che l'UE continuerà a svolgere un ruolo primario per il clima a livello mondiale.
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Nella conferenza del 9 Ottobre 2018 il consiglio ambiente addotta conclusioni su i cambiamenti climatici, sottolineando l'urgenza di intensificare gli sforzi a livello globale, per evitare gli effetti pericolosi per il pianeta
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Nella conferenza del 6 novembre 2018 il consiglio adotta conclusioni sugli aspetti finanziari dei cambiamenti climatici, mirando a flussi finanziari sostenibili.
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Dal 3 al 14 dicembre si tiene il cop 24 a Katowice, la conferenza si chiude con l'adozione del pacchetto di Katowice che definisce le procedure e i meccanismi che renderanno operativo l'accordo di Parigi.
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In una lettera spedita alle nazioni unite per i cambiamenti climatici, il presidente del consiglio UE Donald Tusk e il presidente della commissione UE Jean-Claude ribadiscono il loro impegno per l'attuazione degli obbiettivi per il 2030, in vista al Cop 25.
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Nella conferenza del 4 ottobre 2019 il consiglio ambiente adotta conclusioni sui cambiamenti climatici, che definiscono la posizione dell'UE al Cop 25.
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Nella conferenza del 8 novembre 2019 il consiglio economia e finanza adotta conclusioni sugli aspetti finanziari in vista al Cop 25.
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In una conferenza dal 12 al 13 dicembre 2019 i leader Europei approvano l'obbiettivo di un Europa a impatto zero entro il 2050.
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Nella conferenza del 5 marzo 2020 i ministri dell'ambiente adottano a nome dell'UE una strategia per uno sviluppo a basse emissioni di gas.
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L'Ue aumenta i finanziamenti a livello globale per aiutare i paesi in via di sviluppo.
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Nella conferenza dal 10 a 11 dicembre i leader Europei intendono stimolare una crescita economica sostenibile, promuovendo tecnologie e innovazioni verdi.
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Nella conferenza del 5 ottobre 2021 il consiglio adotta conclusioni sui finanziamenti per il clima, l'obbiettivo e mobilitare 100 miliardi di dollari all'anno fino al 2025 per aiutare i paesi in via di sviluppo.
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I ministri 'ambiente' dell'UE definiscono la posizione dell'Ue al Cop 26.
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In vista al Cop 26, l'UE chiede una risposta ambiziosa sui cambiamenti climatici.
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Il 13 novembre 2021 a Glasgow si conclude il Cop 26 con necessità di aumentare gli sforzi per raggiungere l'obiettivo di abbassare sotto l'1,5 gradi il riscaldamento globale.
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Nella conferenza del 21 febbraio 2022 i ministri esteri dell'UE chiedono di accelerare le azioni concordate al Cop 26.