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I Mamertini, popolo mercenario che aveva occupato Messina, minacciato dai Siracusani chiede aiuto a Cartagine. Scontenti dei Cartaginesi, che si comportarono da invasori più che alleati, i Mamertini chiedono l'intervento dei Romani.
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I Romani vincono la battaglia navale di Milazzo, grazie all'invenzione del "corvo", una passerella mobile montata sul ponte delle navi, che permetteva loro di confrontarsi col nemico in uno scontro corpo a corpo.
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I Romani sbarcano nei pressi di Cartagine con un esercito guidato dai consoli Marco Attilio Regolo e Lucio Manlio Vulsone. Lucio Vulsone viene richiamato in Sicilia e Attilio Regolo viene fatto prigioniero. Il conflitto
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I Cartaginesi inviano Attilio Regolo a Roma per trattare la pace coi Romani. Regolo invece, conoscendo la debolezza della città di Cartagine, sprona i Romani a proseguire la guerra. Tornato a Cartagine, Regolo sarà torturato e messo a morte.
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Il console Gaio Lutazio Catulo attacca a sorpresa la flotta cartaginese presso le Egadi. La sconfitta è talmente disastrosa, che i Cartaginesi sono costretti alla resa. I Romani conquistano definitivamente la Sicilia
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I mercenari cartaginesi di stanza nelle due isole, rimasti senza paga, tradiscono i Cartaginesi e si consegnano ai Romani
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Conquista della costa dalmata (Croazia) e dei territori albanesi.
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Cartagine si è ripresa dalla guerra e si espande in Spagna. Romani e Cartaginesi si impegnano a non varcare i confini dell'Ebro.
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Con la vittoria di Casteggio sui Galli, la Pianura Padana diventa territorio Romano. Nasce la provincia della Gallia Cisalpina.
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Forte del suo potere economico, Cartagine viola il trattato con Roma e si spinge oltre l'Ebro cingendo d'assedio Sagunto, città alleata di Roma. Scoppia la II Guerra punica.
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Annibale VS Scipione
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Annibale coglie di sopresa i Romani attraversando le Alpi con un piccolo esercito e con gli elefanti.
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Annibale sconfigge i Romani presso il lago Trasimeno, ma invece che puntare su Roma, prosegue la sua avanzata in Puglia, nel tentativo di trovare alleati.
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L'esercito romano viene sconfitto a Canne da Annibale. I romani perdono 40000 uomini. Siracusa si schiera dalla parte dei Cartaginesi e anche Capua, che tradisce così Roma.
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Annibale, in cerca di alleati per conquistare Roma, ottiene l'aiuto di Filippo V di Macedonia. Si apre un altro fronte contro i Romani in Macedonia. In Italia anche la città di Taranto tradisce Roma.
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Roma combatte contro Filippo V, alleato di Annibale
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I Romani stabilizzano la situazione in Macedonia. Conquistano Siracusa e le traditrici Capua e Taranto. Bloccato in Sud Italia e a corto di alleati, Annibale chiama in suo soccorso il fratello Asdrubale dalla Spagna
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I Romani sconfiggono Asdrubale sul fiume Metauro
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Dopo una campagna di quattro anni (210-206 a.C.), Publio Cornelio Scipione libera la Spagna dai Cartaginesi
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Scipione, eletto console, decide di attaccare i Cartaginesi sul loro territorio, quindi sbarca in Africa. Annibale viene richiamato in patria per guidare la difesa. I due generali si scontrano a Zama: vincono i Romani che impongono a Cartagine pesanti condizioni di pace.
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I Romani si vogliono vendicare di Filippo V che li aveva attaccati durante la II Guerra punica
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I Romani vogliono vendicarsi di Filippo V di Macedonia
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I Romani sconfiggono Filippo V di Macedonia ed avanzano mire di espansione sulle poleis greche.
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Le città greche, per conservare la loro indipendenza, chiedono aiuto alla Siria contro i Romani. Antioco III interviene, ma viene sconfitto e costretto alla ritirata
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Antioco III di Siria interviene in Grecia in aiuto delle poleis contro i Romani, ma senza successo
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Sconfitto in patria, Antioco III è costretto alla pace coi Romani. Gli viene lasciato il regno di Siria, ma gli vengono sottratti tutti gli altri possedimenti in Asia Minore.
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Perseo di Macedonia attacca i Romani
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Perseo, figlio di Filippo V, attacca i Romani
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Perseo di Macedonia viene sconfitto presso Pidna
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Cartagine viola il trattato di pace coi Romani attaccando per difendersi il re della Numidia Massinissa. I Romani scendono in guerra.
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Roma fa attaccare dal suo alleato numidico Massinissa Cartagine. Quando Cartagine reagisce con una controffensiva, Roma ha il pretesto per scendere in guerra.
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Le poleis greche si ribellano a Roma. Roma distrugge e rade al suolo la città di Corinto, capofila dei rivoltosi.
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Cartagine viene definitivamente sconfitta e rasa al suolo da Scipione l'Emiliano