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Nasce da una famiglia di agiati proprietari terrieri con ascendenze nobiliari
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La formazione letteraria di Verga risulta particolarmente diversa rispetto a molti scrittori italiani: infatti i temi da lui studiati e trattati, non sono i classici italiani (tipo Carducci), bensì i testi dei letterati moderni francesi di vasta popolarità (Emilè Zola, che tra l'altro nasce sempre nel 1940).
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Primo romanzo, rimasto inedito, scritto a 16 anni. Si ispira ai principi patriottici e al gusto letterario romantico assorbiti dal letterato maestro Antonio Abate.
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Preferisce il lavoro di letterato e giornalismo politico.
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Pubblica a spese della famiglia il suo secondo romanzo.
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Ancora in bilico tra Romanticismo e Verismo, Verga approderà al Verismo solo nel 1878 con "Rosso Malpelo".
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Terzo romanzo, ancora una volta dal carattere patriottico.
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Vi tornerà nel 1869 e vi risiederà fino al 1872 per venire a contatto con la vera società letteraria italiana.
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Narra la storia, di evidenti risvolti autobiografici, di un intellettuale piccolo borghese siciliano che conquista il successo e la ricchezza, ma vede inaridirsi l'amore, per la donna sognata e adorata, causandone persino il suicidio.
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Romanzo sentimentale che narra di un amore impossibile e di una monacazione forzata, e che gli assicura un notevole e duraturo successo.
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Entrò a contatto con la Scapigliatura e pubblicò tre romanzi ancora dal carattere romantico:
-Eva [1873]
-Eros [1875]
-Tigre reale [1875] -
Fu influenzato da:
-romanzo di Zola intitolato L'Assommoir (assaggio di impersonalità)
-collaborazione con Capuana -
Fu messo nella raccolta "Vita dei Campi" e scaturisce il passaggio definitivo al Verismo.
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Viene inaugurato dalla pubblicazione del racconto "Rosso Malpelo" nel 1878
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Insieme di racconti pubblicati su varie riviste tra il 1878-1880. Nell'opera spiccano figure caratteristiche della vita contadina siciliana e viene applicata la tecnica dell'impersonalità. Permangono ancora alcune tracce dell'atteggiamento romantico, perché l'ambiente rurale viene descritto con nostalgia come una sorta di paradiso perduto. Appare il motivo romantico del conflitto fra individuo e contesto sociale. Si tratta di un PERIODO DI TRANSIZIONE che troverà soluzione nei Malavoglia.
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Primo romanzo del "Ciclo dei Vinti"
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Ispirato al "Rougon-Macquart" di Zola e al principio di "Preservazione della razza umana" di Charles Darwin, si tratta di un Ciclo di 5 romanzi (solo due pubblicati) in cui Verga traccia un quadro sociale passando in rassegna ogni classe sociale in una scala ascendente. Si chiama "dei Vinti" perché Verga decide di descrivere chi viene schiacciato non chi schiaccia.
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Ripropongono personaggi e ambienti della campagna siciliana, in una prospettiva più amara e pessimistica, che porta in primo piano il dominio esclusivo dei moventi economici nell'agire umano e rivela come la fame e la miseria soffochino ogni sentimento disinteressato.
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Dramma teatrale, tratto da una novella di "Vita dei campi" che ottiene un clamoroso successo di pubblico.
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Novelle
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Secondo romanzo del "Ciclo dei Vinti"
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Lascia Milano per recarsi definitivamente a Catania, luogo nel quale morirà.
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Ultimo dramma dopo il quale il poeta si chiude in un silenzio tombale, dedicandosi esclusivamente alla cura delle sue proprietà agricole.
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Dal 1903, dopo la pubblicazione dell'ultimo dramma "Dal tuo al mio", Verga si chiude in un silenzio tombale, dedicandosi esclusivamente alla cura delle sue proprietà agricole. Le sue posizioni si fecero sempre più chiuse e conservatrici tanto che alla scoppio della Prima guerra mondiale egli sarà un'INTERVENTISTA e nel dopoguerra si schierò dalla parte dei NAZIONALISTI.
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Morì pochi mesi prima della marcia su Roma e della salita al potere del fascismo.