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Secondo quanto racconta la tradizione,coloni fenici provenienti da Tiro,condotti da una regina spodestata di nome Elissa(detta in seguito Didone)creano un avamposto a metà strada tra lo stretto di Gibilterra e le coste della Fenicia stessa.
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Roma non aveva mai avuto particolare interesse a controllare il commercio sul mare e di conseguenza i rapporti con la potenza marittima di Cartagine erano stati amichevoli(ciò è testimoniato dalla presenza di alcuni trattati).Il primo trattato prevedeva severe prescrizioni per la navigazione e il commercio dei Romani in Africa e in Sardegna e forti limitazioni alle azioni militari dei Cartaginesi nella penisola italica.
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I Cartaginesi sbarcano in Sicilia con un grande esercito ma sono sconfitti dalle forze congiunte dei tiranni Gelone(Siracusa) e Terone(Agrigento).Allora i Cartaginesi si concentrano sul litorale africano,dove si impadroniscono della costa dalla Libia allo stretto di Gibilterra.Poi,approfittando della debolezza delle poleis greche durante la Guerra del Peloponneso,attaccarono di nuovo la Sicilia e conquistano molte città greche,tra cui Agrigento,nel 406 a.C.
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Il secondo trattato tra Romani e Cartaginesi venne stilato alla vigilia della prima delle tre Guerre Sannitiche
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Terzo trattato tra Romani e Cartaginesi che ribadiva i legami di amicizia tra le due città.Fu stipulato durante la spedizione di Pirro in Italia,che costituiva una minaccia anche per i Cartaginesi.
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.A Roma vi furono molte discussioni sull'opportunità di accogliere questi briganti nella lega,poichè un atto del genere avrebbe significato la guerra contro Cartagine.L'aristocrazia terriera,che non aveva nessun interesse economico commerciale da difendere era contraria alla guerra.I ceti commerciali e una parte del popolo,invece,sperava nella fondazione di colonie nella ricca Sicilia.Erano quindi favorevoli all'intervento. Alla fine furono proprio i comizi popolari ad accogliere la richiesta.
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I Mamertini,un'orda di avventurieri campani,scesero in Sicilia e si impadronirono della città di Messina.Il tiranno di Siracusa,Gerone II,riusci' ad assediare i Mamertini dentro le mura della città.Essi allora chiesero aiuto ai Cartaginesi
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Eludendo la vigilanza della flotta cartaginese,il console Appio Claudio,attraversò lo stretto con un contingente di truppe e si impadroni' di Messina.Questo avvenimento mise automaticamente Roma in guerra sia contro Cartagine che contro Siracusa,le quali si trovavano,per la prima volta,alleate
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Fu la prima di tre guerre combattute tra i Romani e i Cartaginesi
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Il conflitto tra Romani e Cartaginesi fu rapidamente spostato sul mare.Roma,grazie all'aiuto di alleati greci e italici,riusci' ad attrezzare una flotta,che al comando del console Caio Duilio,annientò i Cartaginesi nelle acque di Milazzo.La vittoria fu dovuta in parte all'introduzione,nelle navi romane, del corvo":un ponte mobile fornito di rampini,che calato sulla nave nemica la agganciava e le impediva la manovra.I legionari romani andavano all'abbordaggio e si impadronivano della nave.
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Nel 256 il console Attilio Regolo riusci' a sconfiggere la flotta cartaginese presso capo Ecnomo e a sbarcare con un forte esercito in Africa,riportando iniziali successi.Cartagine si dichiarò disposta alla pace,ma le pesanti condizioni imposte da Regolo erano inaccettabili(cessione Sicilia e Sardegna,versamento di un gravoso tributo).I Cartaginesi crearono un nuovo esercito,guidato dal generale Santippe. Lo scontro avvenne a Tunisi e vide la completa distruzione dell'esercito romano
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Quando sembrava ormai inevitabile giungere ad una pace di compromesso,i Romani compirono un ultimo sforzo.Fu imposto ai ricchi un prestito forzoso,e con il denaro raccolto fu costruita una nuova flotta,che al comando del console Lutazio Catulo sconfisse i Cartaginesi presso le isole Egadi.Cartagine si decise a chiedere la pace.I Romani le imposero di sgomberare la sicilia,pagare una forte indennità di guerra e restituire i prigionieri senza alcun riscatto.
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Amilcare riusci' a stabilire buoni rapporti con alcune popolazioni e a sottometterne altre.Cartagine si trovò in pochi anni padrona di buona parte della Spagna,regione ricchissima di risorse minerarie,dove poteva arruolare un forte esercito di mercenari.La famiglia dei Barca diede a Cartagine alcuni fra i suoi piu importanti generali:quando Amilcare mori,il comando dell'esercito passò al genero Asdrubale e alla morte di quest'ultimo(221 a.C.)passò ad Annibale,figlio di Amilcare.
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Approfittando delle difficoltà in cui Cartagine si dibatteva,i Romani sbarcarono anche in Corsica e in Sardegna e,minacciando di riprendere la guerra,ottennero che Cartagine concedesse le due isole.Negli stessi anni i Galli dell'italia settentrionale furono sconfitti a Casteggio da Claudio Marcello.I Romani entrarono cosi' in possesso di tutta l'Italia settentrionale.Presero anche possesso delle coste dell'Illiria,ponendo fine alla piaga delle spedizioni piratesche che partivano da quella costa.
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I patti tra Roma e Cartagine prevedevano che tutto il territorio situato a sud del fiume Ebro fosse di dominio Cartaginese .Annibale,però,decise di aggredire la città di Sagunto,che pur trovandosi nella zona assegnata ai Cartaginesi,era una città amica di Roma.La città venne conquistata dopo un assedio di otto mesi e tutta la popolazione fu uccisa.Roma dichiarò guerra a Cartagine e inviò un esercito,al comando di Scipione,per bloccare Annibale in Spagna.
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La marcia di Annibale fu cosi' rapida che i Romani non riuscirono ad intercettare l'esercito Cartaginese,prima che questo valicasse le Alpi con un esercito di 20.000 e 6.000 cavalieri.Il primo scontro con l'avanguardia romana avvenne sulle rive del Ticino,dove l'esercito romano fu sconfitto con perdite molto ingenti.Lo stesso Scipione rimase gravemente ferito.I Cartaginesi conquistarono l'Italia Settentrionale e i Galli,da poco sottomessi dai Romani,si unirono in massa ad Annibale
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Fu la seconda di tre guerre combattute tra Romani e Cartaginesi
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Presso il fiume Trebbia,i cartaginesi riportarono una grande vittoria,che costrinse l'esercito romano a ritirarsi a sud dell'Appennino.Durante un altro tentativo per cercare di sbarrare la strada ad Annibale verso sud,l'esercito romano,presso il lago Trasimeno,imprudentemente condotto dal console Flaminio,cadde in un imboscata e fu completamente distrutto.15.000 soldati morirono e altrettanti furono catturati.Un ondata di terrore investi' Roma e fu eletto dittatore Quinto Fabio Massimo.
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A Roma si era fatta strada l'idea che le sconfitte subite fossero stato frutto di imboscate e che in uno scontro in campo aperto l'esercito romano non avrebbe potuto che vincere.Fu allestito un grande esercito e le truppe si fronteggiarono per qualche tempo nella pianura pugliese.Fino a che nell'estate del 216 a.C,presso Canne,i Romani subirono la più pesante delle sconfitte:quasi tutto l'esercito,composto da oltre 70.000 uomini,cadde in battaglia,tra cui anche uno dei due consoli,Emilio Paolo.
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La prima guerra macedonica venne combattuta da Roma, dal 211 alleatasi con la Lega etolica e Attalo I di Pergamo, contro Filippo V di Macedonia, nel momento in cui era impegnata a combattere la seconda guerra punica contro Cartagine.
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La situazione sfavorevole di Roma si ribaltò.Nel 212 a.C Siracusa fu assediata e sottomessa da un esercito condotto da Claudio Marcello;Capua fu riconquistata e punita con l'uccisione di moltissimi esponenti della sua aristocrazia.
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In Spagna,che era la base della potenza e dei rifornimenti di Annibale,la capitale Cartagena(Nuova Cartagine) fu conquistata sotto il comando del giovane Publio Cornelio Scipione,figlio dello Scipione sconfitto sul Ticino nel 218 a.C.
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Una parte dell'esercito cartaginese,comandata da Asdrubale,fratello minore di Annibale,riusci' a penetrare in Italia,ma fu intercettata e sconfitta nelle Marche,presso il fiume Metauro,dove rimase ucciso lo stesso Asdrubale
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Gli eserciti di Roma e Cartagine si scontrarono a Zama,dopo che Annibale e Scipione si erano invano incontrati per giungere ad un accordo.I Romani ottennero la vittoria:i Cartaginesi chiesero la pace,rinunciando ad ogni possesso fuori dall'Africa,consegnando la flotta e pagando una fortissima indennità di guerra.A Cartagine fu inoltre vietato di dichiarare guerra senza il consenso di Roma.Scipione rifiutò di chiedere la consegna di Annibale e per la vittoria ricevette il soprannome di Africano.
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A Roma si schierarono a favore della guerra i ceti imprenditoriali,che approvavano una politica espansionistica;contro la guerra si schierarono,invece,coloro che volevano evitare ogni contatto con la cultura greca,considerandola decadente e corrotta.Alla fine si giunse ad un compromesso.Venne dichiarata guerra solo contro Filippo V,evitando di coinvolgere la Siria.
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La seconda guerra macedonica venne combattuta da Roma, alleatasi con Attalo I di Pergamo e Rodi, contro Filippo V di Macedonia che era al fianco del re di Bitinia, Prusia I. L'esito della guerra fu la sconfitta di Filippo, costretto ad abbandonare i possedimenti macedoni in Grecia.
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Sotto la guida del console Tito Quinzio Flaminino le legioni romane sbarcarono in Illiria e nel 197 a.C.,a Cinoscefale,ebbe luogo lo scontro finale.I Romani,anche grazie all'aiuto delle città della Lega Etolica,inflissero al nemico perdite pesantissime.Filippo V fu costretto a consegnare la flotta,a pagare una pesante indennità di guerra,a rinunciare ad ogni pretesa sui territori al di fuori della Macedonia e a riconoscere la libertà di tutte le città greche.
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La Lega Etolica,viste deluse le speranze di un trattamento privilegiato in cambio del sostegno dato ai Romani,chiese aiuto ad Antioco III,re di Siria.Egli sbarcò con un contingente militare in Grecia,ma i Romani,affiancati da molte altre città greche,lo sconfissero presso le Termopili
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Incoraggiato dalla vittoria alle Termopili,il Senato decise di affrontare il nemico direttamente sul suo territorio e mandò in Asia le legioni comandate dal console Lucio Cornelio Scipione che sconfisse Antioco presso la città di Magnesia.Il trattato di pace,concluso nel 188 a.C.,stabiliva che Antioco,oltre a rinunciare alla sua flotta e agli elefanti,dovesse pagare una pesante indennità di guerra e consegnare ai Romani Annibale che pur di non cadere in mano nemica,si suicido nel 183 a.C.
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La terza guerra macedonica è stata una guerra combattuta tra Roma e il regno di Macedonia governato all'epoca dal re Perseo.
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Alla morte di Filippo V il trono passò al figlio minore Perseo,che non aveva le capacità necessarie per sfruttare il diffuso odio antiromano dei Greci.Prima ancora che riuscisse a riunire forze sufficienti a combatterli,i Romani gli dichiararono guerra e l'esercito macedone venne sconfitto nella battaglia di Pidna,dal console Lucio Emilio Paolo.La Macedonia fu smembrata in quattro repubbliche assoggettate a Roma e costrette a pagarle un tributo e le miniere di oro e di argento divennero romane.
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La prosperità commerciale di Cartagine,che si era ripresa dai danni del conflitto,impensieriva i Romani:fu cosi progettata la distruzione di Cartagine.Il re dei Numidi,Massinissa,fu indotto a provocare Cartagine alla guerra,e poichè il trattato stipulato alla fine della seconda guerra punica impediva a Cartagine di dichiarare guerra senza il consenso di Roma,quando i Cartaginesi risposero con le armi a Massinissa,il Senato decise che si era verificato il casus belli.
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Fu la terza di tre guerre combattute tra Romani e Cartaginesi.
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Nel 149 a,C.,in Macedonia,un avventuriero di nome Andrisco,che si spacciava per figlio di Filippo,raccolse un forte contingente di truppe e attaccò di sorpresa i Romani,ma nel 146 a.C.,di nuovo a Pidna,la Macedonia e la Grecia intera furono costrette a cedere alle truppe del console Quinto Cecilio Metello.La Macedonia fu dichiarata provincia romana.
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Una ribellione delle città riunite nella Lega Achea fu soffocata dal console Lucio Mummio,le cui legioni distrussero e saccheggiarono senza alcuna pietà le città insorte.Nel 146 a.C. venne rasa al suolo la città di Corinto,temibile concorrente dei commercianti romani.La Grecia,ribattezzata Acaia,venne aggregata alla provincia di Macedonia,diventando territorio romano.Solo Atene,che era rimasta sempre fedele a Roma,ricevette in premio il riconoscimento della libertà,peraltro puramente formale.
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I Cartaginesi,dopo aver risposto con le armi a Massinissa,furono costretti a cedere a Roma la flotta e tutte le armi.Quando i Romani dichiararono di voler comunque distruggere la città,a Cartagine ci fu una reazione disperata delle masse popolari,che rovesciarono il governo oligarchico.I Romani impiegarono tre anni a impadronirsi della città.L'assedio si concluse nel 146 a.C. sotto Scipione Emiliano.Cartagine passo sotto il dominio di Roma e divenne la nuova provincia d'Africa.
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Scipione Emiliano fu inviato poco dopo in Spagna a sottomettere la popolazione dei Celtiberi,che si era ribellata a Roma.Dopo un durissimo assedio Scipione espugnò la capitale nemica,Numanzia,i cui abitanti,pur di non arrendersi,si suicidarono in massa.Anche la Spagna divenne cosi' provincia romana.