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il Barocco è un movimento artistico e culturale iniziato alla fine del XVI secolo. Questo movimento si oppone al Classicismo e la sua arte ha l'intento di suscitare stupore e meraviglia , grazie (sopratutto) attraverso il gusto per l'insolito e il bizzarro
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Michelangelo Merrisi è uno dei più grandi artisti del periodo Barocco. E' conosciuto con il soprannome di "CARAVAGGIO" , come il suo presunto paese di origine che si trova vicino a Bergamo.
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quest'opera rappresenta san Giuseppe Maria e Gesù bambino che riposano durante la loro fuga in Egitto. La caratteristica principale dell'opera è che ,nonostante il pericolo e la dinamicità di una fuga, la scena trasmette grande pace e tranquillità, infatti Maria riposa portando in grembo Gesù bambino mentre san Giuseppe sorregge lo spartito all'angelo, che suona il violino
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Il dio greco in quest'opera di Caravaggio viene privato di tutte le sue caratteristiche idilliache tipiche del periodo classico. Infatti Bacco viene rappresentato come un ragazzo qualunque , con uno sguardo spento e assente, poggiato su un sacco grezzo coperto da un lenzuolo. Ad accentuare l'ironia dell'opera possiamo trovare la divinità che viene inoltre raffigurata con le unghie sporche della mano che sorregge il calice di vino
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Gian Lorenzo Bernini è stato uno scultore, architetto e pittore italiano. Lui è considerato il massimo protagonista della cultura barocca.
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Il dipinto narra il momento in cui Cristo chiama Matteo. La scena si svolge in un interno buio e spoglio. A destra troviamo Cristo, che col braccio teso indica Matteo mentre San Pietro ripete lo stesso gesto. L'apostolo , intento a contare il denaro risponde con gesti e sguardi interrogativi. La scena è rappresentata con grande realismo e i 2 gruppi di personaggi si contrappongono a causa delle diverse caratteristiche
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Francesco Castelli , meglio conosciuto con il nome di Borromini, è un architetto dell'età Barocca. Insieme a Bernini, è uno dei principali protagonisti del Barocco Romano
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Quest'opera presenta un maggiore dinamismo rispetto a "Vocazione di San Matteo". L’uomo vestito da un panno che gli cinge la vita, è dipinto nell’atto di colpire San Matteo sdraiato a terra. Il suo viso è teso e l’espressione è estremamente aggressiva. Anche la posa mette in risalto una corporatura muscolosa e nervosa. Con la mano sinistra afferra con decisione il polso di San Matteo e con la destra afferra la spada
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San Matteo è seduto allo scrittoio mentre l’angelo appare per dare indicazioni su come scrivere il suo Vangelo . San Matteo volge la testa verso l’alto dove si trova l’angelo che appare alle sue spalle. Il Santo è impegnato nella scrittura del suo Vangelo e ascolta le indicazioni che l’angelo suggerisce. L'angelo si rivolge in basso verso l’anziano evangelista.
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Il dipinto venne commissionato da Girolamo Vittrice per la cappella dedicata alla Pietà . L'opera tratta di quando il cadavere di Cristo stava per essere posto all’interno del sepolcro. Il primo dettaglio che salta all’occhio è il braccio che pende privo di vita, e conseguentemente, anche il corpo esanime del Cristo morto che sembra voler sprofondare verso il basso, ma viene sorretto dagli apostoli Giovanni e Nicodemo.
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La scena è collocata in un ambiente povero e spoglio nella stanza sono presenti pochissimi mobili un, catino pieno di aceto per lavare il corpo della Madonna e un drappo rosso che pare dividere in due la scena. Gli apostoli, così come la Maddalena, sono rappresentati come popolani, i primi a piedi nudi, con volti rugosi e abiti poveri, anche la Madonna ricorda piuttosto quello di una donna comune.
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In primo piano troviamo un uomo con un pugnale in mano, facilmente riconoscibile come il carnefice, che si muove per colpire il santo sdraiato a terra ferito. Leggermente più a sinistra troviamo una signora anziana che, con un’espressione angosciata e spaventata, si copre il volto per l’orrore. Inoltre incontriamo la figura di un’ancella che prepara il bacile, dove successivamente verrà messa la testa del martire.
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Il giovane pastore David è rappresentato da Caravaggio prendendo a modello un ragazzo del popolo. Il giovane è un’adolescente coperto da un’ampia e sottile camicia infilata malamente nei poveri pantaloni. David emerge dal buio dello sfondo, rivolto a destra del dipinto. Il suo volto è reclinato e guarda in basso verso la testa decapitata di Golia.
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Il soggetto rappresentato fa parte del mondo greco, poiché la Capra Amaltea, fu colei che allattò Giove, nascosto sulla Terra per poter evitare di essere divorato dal padre Saturno. La vista è rappresentata dagli sguardi incrociati tra i vari soggetti ,il tatto da Giove che sta mungendo la capra, il gusto dal piccolo satiro che sta bevendo il latte usando la conchiglia e l’udito dall’espressione della stessa capra, la quale sembra che stia belando e dalla campanella che porta al collo.
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San Lorenzo fu arso vivo su una graticola infuocata, e fino a Bernini nessuno aveva rappresentato l'episodio in scultura, date le difficoltà nello scolpire le fiamme. Bernini riesce in questo intento, creando quindi degli effetti verosimili e naturali: sembra davvero che sotto la graticola su cui è legato san Lorenzo ci siano delle fiamme che stanno bruciando, ma nonostante il martirio, il santo è tranquillo, e rivolge lo sguardo verso il cielo.
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L’espressione estremamente dettagliata del soggetto, con occhi sgranati, sopracciglia inarcate e la bocca spalancata denotano senza dubbio forte orrore sul volto del “satiro”, ma anche un po’ di sorpresa. Molti credono che non si tratti di un personaggio raffigurante il dolore in senso cristiano, ma piuttosto, sarebbe la riproduzione di un satiro, ovvero un personaggio appartenente alla mitologia greca.
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I dettagli dei capelli ricci e l’espressione beata che coinvolge il soggetto sono gli aspetti caratteristici di questo lavoro, il quale però, non è considerato uno dei marmi più prestigiosi dello stesso scultore.
Vari studiosi hanno svelato che questo busto in realtà rappresenta una ninfa e non una personificazione della Beatitudine Cristiana. -
Gian Lorenzo Bernini sceglie di rappresentare il trio mentre sta fuggendo, con Enea che trasporta suo padre sulla spalla, che a sua volta trattiene tra le mani un vaso con dentro le ceneri dei suoi antenati e proprio sopra questo contenitore si scorge la statua degli Dei Penati, figure mitologiche romane protettrici della casa (la presenza della piccola statua indica la direzione che intraprenderanno nella fuga i protagonisti, ovvero l’Italia).
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La statua raffigura un uomo anziano ma possente che solleva una giovane donna. L’uomo che indossa una corona cerca di trattenere la giovane che invece tenta di sfuggire alla presa. Le due figure si ritraggono l’una dall’altra pur rimanendo frontali rispetto allo spettatore. La scultura rappresenta Plutone il re degli inferi che rapisce la giovane Proserpina. La figlia di Giove e Cerere stava raccogliendo fiori presso il lago di Pergusa nei dintorni di Enna
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Il momento che il Bernini sceglie di rappresentare è quello in cui Nettuno stava salvando la flotta di Enea dal mare in burrasca; Nettuno, grazie al suo tridente, sarebbe giunto dalle profondità marine per dividere le navi di Enea. La grande attenzione alla muscolatura, alla torsione del busto di Nettuno ed i piccoli dettagli denotano già una grande abilità da parte del Bernini. Nettuno con una fronte corrugata, da sensazione del suo immenso potere, Tritone sembra invece preoccupato
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Il David scolpito da Bernini è in grandezza naturale. Il giovane eroe descritto nella Bibbia è rappresentato nel momento in cui scaglia il sasso contro il gigante Golia. Interpretò il personaggio biblico in senso più laico. Propose infatti una versione atletica, centrata sulla potenza e l’agilità del giovane eroe.
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L'opera rappresenta il momento in cui Apollo afferra Dafne con la mano destra, con la mano sinistra invece si tiene in equilibrio nella corsa. Il dio si appoggia sulla gamba destra mentre la sinistra si sporge indietro mentre la dea inarca il corpo per conquistare un po' di vantaggio sul dio, Dafne è nuda e il suo corpo si sta trasformando, i suoi piedi infatti diventano radici.
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La struttura si trova nella Basilica di San Pietro, i primi elementi che colpiscono l’osservatore sono: le colonne tortili in bronzo, le decorazioni in oro di motivi fitomorfi, il capitello composito raccoglie le volute e le foglie d’acanto, i basamenti in marmo policromo di carattere naturalistico, come lucertole e api, frangia a festoni in bronzo che sembra di stoffa, quattro statue d’angeli agli angoli che sorreggono i festoni e tengono tra le mani le chiavi di San Pietro e la corona papale.
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Situata sul colle Quirinale presenta una facciata composta da statue di angeli e santi, accanto vi è il piccolo campanile caratterizzato da coppie di colonne e dalla cuspide .L’interno della chiesa si presenta con colonne disposte ritmicamente lungo le pareti, nicchie, statue, altari e trabeazione. Vi è una cupola ovale con cassettoni ottagonali, con un piccolo lanternino con finestre. Sotto la chiesa, vi è la cripta caratterizzata dallo stesso impianto planimetrico, con due cappelle laterali.
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Si trova nel Palazzo della Sapienza, nel suo cortile, la pianta è mistilinea, esagonale, con l’intersezione di due triangoli equilateri che vanno a disegnare una stella a sei punte. Il perimetro si presenta con una sequenza continua di pilastri: non c’è trabeazione, la cupola infatti si imposta direttamente sulle pareti, andando a disegnare la forma delle stella. Via via che si sale troviamo una lanterna, Il bianco delle pareti fa sembrare l’interno più grande e soprattutto molto luminoso.
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L’edificio a cinque navate presenta un soffitto a cassettoni riccamente ornato da affreschi, marmi policromi, motivi vegetali e floreali, oltre che dalle 12 degli. La solenne facciata è a paraste e semicolonne nel cosiddetto “ordine colossale”.
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Si tratta di un corridoio colonnato di 8,82 m di L, che sembra misurarne 35, è una pura illusione ottica, per crearla Borromini fece alcuni accorgimenti :la convergenza del colonnato che confluiscono in un unico punto di fuga, le colonne furono erette in modo da rimpicciolirsi gradualmente verso il fondo, mentre il pavimento a mosaico sale a poco a poco ; una statuetta di guerriero romano divenne il punto di fuga dell’intera opera.
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La fontana è composta da una finta scogliera, che emerge dall’invaso d’acqua, al centro sorge un obelisco egizio (imitazione di epoca romana). Le gigantesche statue in marmo bianco rappresentano le allegorie dei quattro principali fiumi della Terra, uno per ciascuno dei continenti allora conosciuti. Il Rio della Plata per le Americhe, il Nilo per l’Africa, il Gange per l’India e il Danubio per l’Europa.
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L'edificio a pianta centrale a croce greca con cupola senza tamburo, preceduta da vestibolo e grandi nicchie nei pilastri all’incrocio dei bracci e la facciata rettilinea, con due torri laterali collegata alla piazza da un ampia gradinata. Le torri campanarie erano state impostate fino all’altezza dello zoccolo. Le modifiche apportate dal Bernini riguardarono soltanto l’interno.
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Bernini ideò una duplice piazza. La 1° piazza ha il compito di avvicinare,la facciata. La 2° la piazza vera e propria, consente ai visitatori di collocarsi alla giusta distanza per ammirare la cupola in tutta la sua maestà. Lo spazio ellittico è circondato da un doppio colonnato formato da quattro file di colonne, per un totale di 284 colonne e 88 pilastri. In alto, il colonnato si conclude con una grande balaustra, adornata da 140 statue. Al centro si eleva un antico obelisco egizio.
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