-
Leonardo da Vinci nasce il 15 aprile 1452 da ser Piero da Vinci, di famiglia facoltosa, e una certa Caterina di estrazione inferiore.
-
Si trasferisce a Firenze all'età di 17 anni, il padre notaio lo mette in una bottega presso il Verrocchio.
-
E' iscritto nella compagnia dei pittori, la Compagnia di San Luca. A partire da questa data sono da collocarsi le sue prime opere: apparati per feste e tornei, un cartone per arazzo (perduto) e i dipinti di incerta dotazione.
-
Leonardo datò la sua prima opera certa, il Paesaggio con fiume, un disegno con una veduta a volo d'uccello della valle dell'Arno, oggi al Gabinetto dei Disegni e delle Stampe degli Uffizi.
-
Dal gennaio 1474 all'autunno 1478 non si conoscono opere di Leonardo. Questo silenzio è particolarmente strano se si considera come negli anni immediatamente precedenti la carriera di Leonardo stesse definitivamente decollando, con alle spalle un padre influente e facoltoso, che lo mantenne almeno fino al 1480 e che sicuramente poteva aiutarlo nel procurarsi le commissioni.
-
E' accusato di sodomia assieme ad altre persone. E' assolto dall'accusa.
-
E' incaricato di eseguire la pala d'altare per la cappella di San Bernardo nel palazzo della Signoria. In questo stesso anno afferma di aver eseguito due dipinti della Vergine, uno dei quali è identificato con la Madonna Benois.
-
Dal 1479 non viveva più nella famiglia del padre Piero, come attesta un documento del catasto fiorentino.
-
Iniziò a frequentare il Giardino di San Marco, una sorta di museo all'aperto in cui era esposta la collezione di statue antiche dei Medici.
-
Fra la primavera e l'estate del 1482 fu inviato a Milano da Lorenzo il Magnifico come "ambasciatore" del predominio artistico e culturale di Firenze.
-
Nei primi anni milanesi Leonardo proseguì con gli studi di meccanica, le invenzioni di macchine militari, la messa a punto di varie tecnologie. Verso il 1485 doveva essere già entrato nella cerchia di Ludovico il Moro, per il quale progettò con versatilità sistemi d'irrigazione, dipinse ritratti, approntò scenografie per feste di corte.
-
Andò a Pavia, su richiesta dei fabbricieri del Duomo per una consulenza. Vi si recò con Francesco di Giorgio Martini, architetto e autore del Trattato di architettura, che riprendeva il De architectura di Vitruvio. Leonardo dovette trovare particolarmente stimolante la rielaborazione in volgare del testo latino, approfondendo lo studio dell'architettura: di quegli anni è infatti il cosiddetto Manoscritto B, dedicato all'urbanistica, all'architettura religiosa e militare.
-
Questo disegno illustra il canone delle proporzioni umane postulato a premessa dei suoi trattati architettonici da Vitruvio, l’architetto romano del I secolo a.C. La teoria vuole dimostrare che le proporzioni umane sono perfettamente inscrivibili in due figure geometriche perfette, il cerchio e il quadrato.
-
Nel 1494 Leonardo ricevette però una nuova commissione, legata al convento di Santa Maria delle Grazie, luogo caro al Moro, destinato alla celebrazione della famiglia Sforza, in cui aveva da poco finito di lavorare Bramante.
-
L'Ultima Cena è un dipinto parietale a tempera grassa su intonaco e conservato nell'ex-refettorio del convento adiacente al santuario di Santa Maria delle Grazie a Milano. Si tratta della più famosa rappresentazione dell'Ultima Cena.
-
Ludovico il Moro con un atto notarile donò a Leonardo una vigna tra il convento di Santa Maria delle Grazie e il monastero di San Vittore al Corpo. I
-
Dopo aver visitato Roma e Tivoli, nell'aprile 1501 tornò a Firenze, dove non metteva piede da vent'anni. Trovò accoglienza presso il canonico Amadori a Fiesole, fratello della matrigna Albiera, nonostante suo padre Piero fosse ancora vivo; probabilmente l'artista si sarebbe trovato a disagio nella casa piena dei fratellastri che non conosceva nemmeno e che si rivelarono poi a lui ostili dopo la morte del padre, riguardo all'eredità.
-
Nel 1502 Leonardo venne assoldato da Cesare Borgia in veste di architetto e ingegnere militare. I due avevano già avuto modo di conoscersi a Milano nel 1499.
-
Leonardo partì per Roma, portandosi gli allievi più vicini, il Melzi e il Salaì. Qui l'artista si dedicò ai suoi studi scientifici, meccanici, di ottica e di geometria e cercò fossili sul vicino Monte Mario.
-
Il 23 aprile 1519 scrisse il testamento davanti al notaio Guglielmo Boreau, alla presenza di cinque testimoni e dell'inseparabile Francesco Melzi: dispose di voler essere sepolto nella chiesa di San Fiorentino, con una cerimonia funebre accompagnata dai cappellani e dai frati minori, oltre che da sessanta poveri, ciascuno reggente una torcia.