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Nel 284, Diocleziano divenne imperatore. Per governare l'impero, esso divise l'impero in quattro parti, facendolo diventare una tetrarchia, e iniziò a perseguitare i cristiani.
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Nel 324 divenne imperatore Costantino, che riunificò l'impero e diede la libertà di culto a tutti.
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Nel 375 iniziarono le invasioni barbariche. Si deve, però, precisare che non furono vere e proprie invasioni, ma delle lente e graduali migrazioni, per colpa dell'espansione degli Unni.
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Nel 380 Teodosio divenne imperatore. Creò l'editto di Tessalonica, che promuoveva il Cristianesimo come religione ufficiale dell'impero. Teodosio però ebbe una grande difficoltà: i barbari iniziarono a pressare l'impero romano d'Occidente e Teodosio dovette rispondere agli attacchi, mantenendo comunque un certo potere nell'impero.
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L'imperatore Teodosio morì e l'impero venne diviso in due parti, l'impero romano d'Oriente e quello d'Occidente.
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I Visigoti, capeggiati da Alarico, saccheggiarono e distrussero Roma. Questo evento viene chiamato "Sacco di Roma".
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Gli Unni, guidati da Attila (chiamato anche "il flagello di Dio") arrivarono sulle rive del Mincio, con l'intenzione di saccheggiare nuovamente Roma, ma vennero fermati da papa Leone I°, detto anche "Magno".
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I Vandali giunsero in Italia dalle coste africane e saccheggiarono Roma, per la seconda volta.
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Odoacre, generale barbaro, depose Romolo Augustolo, l'imperatore dell'I.R. d'Occidente e nel 476 mandò le insegne imperiali a Zenone, imperatore d'Oriente, dicendo anche ad esso che si sarebbe sottoposto a lui
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Nonostante la resistenza dei romani, i barbari riuscirono a vincere e nel 476 l'impero romano d'Occidente cadde, invece quello d'Oriente resistette ancora per circa mille anni.