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Leonardo nasce ad Anchiano, vicino a Vinci (in provincia di Firenze). Figlio naturale del notaio ser Piero e di una giovane contadina. Leonardo passa l’infanzia e la prima adolescenza tra Anchiano e Vinci. Vive nella casa del padre, che nel frattempo si è sposato con Albiera degli Amadori.
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Dopo la morte di Albiera, si trasferisce a Firenze col padre.
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Entra nella bottega di Andrea del Verrocchio, frequentata da illustri artisti e giovani talenti, dove impara a disegnare, a dipingere e a scolpire.
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Partecipa al completamento di un angelo nel dipinto rappresentante il Battesimo di Cristo realizzato nella bottega del Verrocchio.
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Risulta iscritto alla compagnia dei pittori di Firenze o Compagnia di San Luca. È a partire da questa data che si collocano le sue prime opere autonome. (nella foto Madonna Garofano)
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Leonardo, insieme ad alcuni allievi del Verrocchio è accusato di sodomia. Verranno tutti dichiarati innocenti.
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Leonardo riceve le prime commissioni e i primi compensi: la pala dell’altare della cappella nel Palazzo della Signoria e dell’altare di Palazzo Vecchio.
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Riceve un altro incarico: i frati della chiesa di San Donato a Scopeto, nei pressi di Firenze, gli chiedono di dipingere una pala d’altare per il loro convento. Leonardo comincia a lavorare all’Adorazione dei Magi, che non porterà mai a termine.
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Lascia Firenze per mettersi al servizio di Ludovico Sforza, detto il Moro, signore di Milano, al quale indirizza una lettera dove elenca i suoi “segreti” tecnologici. In essa offre al Moro come ingegnere, architetto, scultore, pittore e anche musico. A Milano Leonardo trascorre poi circa vent’anni durante i quali dipinge, disegna, progetta edifici e opere d’ingegneria.
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Stipula il contratto per la realizzazione della Vergine delle rocce coi frati dell’Immacolata Concezione.
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Il re di Ungheria Mattia Corvino commissiona a Leonardo una Natività.
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Comincia a lavorare al monumento equestre voluto da Ludovico per celebrare Francesco Sforza, suo padre. La statua, che doveva essere alta più di 7 metri per un peso di circa 650 quintali, non fu mai portata a termine.
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Esegue il ritratto di Cecilia Gallerani, conosciuta con il nome
di Dama con l’ermellino. Inizia ad applicarsi a vari campi della tecnologia e della scienza come l’idraulica e l’anatomia. È regista di numerose feste di corte. -
Inizia a dipingere il Cenacolo, nel refettorio della chiesa di Santa Maria delle Grazie. I lavori dureranno tre anni. Decora inoltre la Sala delle Asse al Castello Sforzesco di Milano.
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Collabora con l’amico Luca Pacioli, realizzando i disegni dei solidi tridimensionali per il De Divina Proportione.
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Leonardo scrive il libro sulla pittura ed è impegnato nello studio di forze e pesi. Partecipa al “duello lodevole e scientifico” presieduto da Ludovico il Moro. Riceve una vigna dal Duca.
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Lascia Milano in compagnia di Luca Pacioli qualche mese dopo l’occupazione della città da parte delle truppe francesi.
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Dopo essersi fermato a Mantova e Venezia (dove progetta un piano di difesa contro l’invasione turca), rientra a Firenze e alloggia presso il convento dei Serviti alla Santissima Annunziata.
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Per alcuni mesi è al seguito di Cesare Borgia che, impegnato in alcune operazioni militari in Romagna, richiede la sua consulenza come ingegnere militare.
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A Firenze inizia a lavorare alla Gioconda. La Signoria lo incarica di realizzare l’affresco della Battaglia di Anghiari, ma il dipinto, eseguito con tecniche di pittura sperimentali, non si conserva a lungo. In questo stesso anno riprende gli studi sul volo e sull’anatomia.
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Muore il padre Piero, all’età di ottant’anni. Continua a lavorare alla Battaglia di Anghiari e realizza il progetto di canalizzazione dell’Arno.
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Scrive il Codice del Volo, dove progetta una incredibile macchina volante.
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Torna per un soggiorno di tre mesi a Milano su insistenza del governatore francese Carlo d’Amboise. Viene nominato ingegnere e pittore del re Luigi XII.
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Il Re di Francia Luigi XII vuole Leonardo al suo servizio e parla di lui come “nostro caro e beneamato Leonardo da Vinci, nostro pittore e ingegnere abituale”.
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Si trasferisce nuovamente a Milano al servizio dei francesi.
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Lavora con Marcantonio della Torre, professore di anatomia. Alcuni disegni anatomici della collezione Winsdor riportano questa data.
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Il 24 settembre si trasferisce a Roma e alloggia in Vaticano, al servizio di Giuliano dei Medici, fratello di Leone X. Continua a dipingere e studiare. Esegue il progetto del Porto di Civitavecchia.
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Si trasferisce in Francia su invito del nuovo re di Francia Francesco I e alloggia nel maniero di Cloux, nei pressi del castello reale di Amboise.
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Redige il testamento designando il suo discepolo Francesco Melzi come erede di tutti i suoi manoscritti e strumenti; mentre lascia i dipinti (fra cui la Gioconda, il San Gerolamo e la Sant'Anna) che si trovavano ancora nel suo studio, all’altro discepolo, Salai.
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Viene sepolto nella città di Amboise, nel chiostro della chiesa di San Fiorentino. Dei suoi resti (che sarebbero stati poi spostati nella cappella di Saint Hubert all’interno el castello) non vi è in realtà più traccia a causa delle profanazioni delle tombe avvenute nelle guerre di religione del XVI secolo.