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Alcuni degli esempi migliori di pittura rupestre sia per stato di conservazione sia per stato di nitidezza di signo, sono stati scoperti nel 1994 mella Grotta Chauvet in Francia meridionale
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è una statuetta di 11 cm d'altezza, scolpita in pietra calcarea e dipinta in ocra rossa, non originaria della zona di rinvenimento, e risalente al 23.000-19.000 a.C. L'opera, raffigurante un fisico femminile steatopigo, è una delle più famose statuette paleolitiche, dette veneri paleolitiche avendo metaforicamente retrodatato la venere mitologica, di molti millenni; è attualmente in esposizione al Naturhistorisches Museum di Vienna.
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le sculture risalenti al paleolitico superiore possono essere in pietra, osso, avorio, esse rappresentano preferibilmente figure femminili e sono state rinvenute soprattutto in Francia, Italia centro-settentrionale, Germania, bassa Austria e Russia. La caratteristica principale delle sculture era l'esagerata accentuazione di alcune parti del corpo della donna e nella quasi inesistenza di qualsiasi altro particolare caratterizzante tale il volto, le mani e i piedi.
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si trata essenzialmente di rappresentazioni di animali da cacciare, le tecniche di esecuzione consistono nel graffire, cioè delineare il contorno delle figure incidendo la parete rocciosa mediante pietre appuntite. la pittura invece è realizzata tracciando forme e figure mediante tinte a base di minerali o terre precedentemente mescolati insieme a sostanze vegetali che garantiscono l'aderenza alle superficie rocciosa.
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Inizialmente le piramide non sono altro che sovrapposizioni di più mastabe una sull'altra, la più antica è la piramide di Djoser, la tipologia delle piramidi a gradoni ha, come evoluzione naturale, quella delle piramidi a facce lisce, vengono nascosti da un rivestimento in lastroni squadrati di pietra calcarea. I materiali venivano sollevati per mezzo di slitte che molti uomini trainavano su rampi di mattoni crudi rivestite di sabbia
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i sumeri sono i primi a elaborare una vera e propria religione, tutta la produzione sumerica di sculture in terracota e in pietra calcarea ha una ispirazione religiosa, si trattava per lo più di statuette votive, offerte cioè alla divinità per esprimere devozione e ringraziamento, raffiguranti soprattutto divinità antropomorfe , cioè con sembianze umane, persone, regali o fedeli intenti alla preghiera.
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Sono i più antichi esempi di architettura egizi, sono tombe monumentali risalenti alle prime dinastie faraoniche, usate inizialmente per la sepoltura dei faraoni o dei loro familiari, la mastaba si compone essenzialmente da due parti, la prima sotterranea, è costituita da una camera di sepoltura, la seconda invece è in superficie ha la funzione di chiudere per l'enternità il pozzo di accesso al sepolcreto e di indicare la presenza in modo monumentale.
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Tali strutture a piante quadrangolare, sono costituite da più piattaforme sovrapposte, ciascuna accessibile da quella inferiore mediante rampe e scalinate esterne, alla sommità si trova la cella del tempio, contenente le statue degli dei, mentre sulle piattaforme sottostanti sono ricavati sale di rappresentanza, luoghi di riunione e di culto e a volte, al piano terra, anche botteghe e magazzini.
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Ventisette statue di Gudea sono state trovate nel corso di scavi ad Adad-nadin-ahhe e Telloh . All'inizio furono utilizzati il calcare, la steatite e l'alabastro, mentre in seguito, come conseguenza della creazione di rapporti commerciali, fu usata la più esotica e costosa diorite. Queste statue recavano iscrizioni che descrivevano i commerci, il regno e la religione.
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Dedicata al dio Nanna, veduta delle rovine restaurate e parzialmente ricostruite, era costituita da al meno tre piattaforme sovrapposte, presentava una base rettangolare di circa 62,5x43 metri e doveva avere un'altezza di al meno 23 metri
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è una tumba significativa a camera interrata, essa rientra nella Necropoli del Palazzone e risale alla seconda metà del II secolo a.C, vi si scende lungo una ripida scala risistemata in età moderna, questa intagliata nella roccia tufacea, dà accesso a un atrio rettangolare con copertura a capanna, a imitazione di quella lignea delle abitazioni e dei tempi.
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Il periodo protopalaziale è rappresentato dall'arte della ceramica, particolarmente, da quella in stile di Kamares, I colori usati erano pochi, il giallo, il rosso e il bianco su un fondo nero. Un esempio di arte in ceramica è Pithos fatto in terracota e con una altezza di 50 cm. è un vaso a forma di tronco di cono rovesciato e fornito di una larga apertura.
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I sumeri realizzano anche bassorilievi con scene di guerra e di animali, tale tecnica consiste nell'incidere una lastra di pietra in modo che la parte figurata abbia un certo rilievo rispetto al fondo. Un esempio di questo tipo d'arte è Stele di Hammurapi è un bassorilievo fatto su basalto, alto 225 cm sul quale il re Hammurapi fece mettere 282 leggi.
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Il dipinto del Gioco sul toro è un capolavoro dell’antica civiltà cretese proveniente da un piccolo cortile sul lato est del Palazzo di Cnosso, oggi custodito presso il Museo Archeologico di Iraklion. I molti studi condotti sull’opera, negli ultimi cento anni, non hanno chiarito quando fu realizzato il dipinto.
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cè una statua bronzea a tutto tondo rappresentante un mostro mitologico avente corpo e testa di leone, coda ricurva terminante a testa di serpente e, sulla schiena, una testa di capra vomitante fiamme, ha una lungo 129 cm e con una altezza di 78,5 cm.
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si tratta di gigantesche pietre, opportunamente sagomate e disposte con finalità e funzioni che ancora oggi dividono gli studiosi. Alcune esempi sono il MENHIR, DOLMEN, CROMLECH.
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La maggior parte di esse è stata rinvenuta nei cosiddette Depositi del tempio, tutte indossano il tipico abito a falde ricadenti, bloccato sui fianchi da un elemento a sella che sembrerebbe realizzato in stoffa più pesante. Uno stretto corpetto, che assottiglia la vita, comprime e lascia scoperti i seni, cingendo anche gli avambracci.
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Nelle tombe reali di Micene furono rivenute da Heinrich Schliemann cinque maschere funebri in lamina d'oro. Due di esse risultano particolarmente significative. Nella prima, le folte sopracciglia raggiate unite alla radice del naso e le ciglia, la maschera è stata modellata, la seconda è la cosiddetta Maschera di Agamennone.
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Per gli egizi dipingere significa campire, la loro tecnica consiste nel mescolare gli elementi colorati di base ottenuti dalla macinazione di vari minerali e terre, con un agglutinante, hanno due tipi di rilievi il bassorilievo già visto nei popoli mesopotamici e il rilievo inciso, che consiste in scolpire solo il contorno delle figure, durante il nuovo regno la pittura si rende più autonoma, fino a diventare una forma espressiva del tutto indipendente.
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è uno dei esempi più significativi dei archi etruschi. Risalente alla seconda metà del III secolo a.C. venne inglobata nel 1540 nella muratura esterna della Rocca Paolina. Il progettista della nuova fortezza voluta da papa Paolo III, Antonio da Sangallo il Giovane, la fece smontare e la ricollocò a quattro metri di distanza dalla sua postazione originaria.
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Nelle rappresentazioni artistiche e nell'architettura, sono rintracciabili tre tipologie dominanti dell'iconografia di Hathor: come una giovane donna dai tratti idealizzati, con la parrucca sormontata da corna di vacca, tra le quali si trova il disco solare completato dall'ureo, e talvolta recante l'ankh, simbolo della vita, e il lungo scettro uas, simbolo del potere degli dei
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Oltre all'architettura funeraria grande rilievo assume, prezzo gli egizi, ache l'archutettura sacra, relativa cioè alla costruzione dei templi, che potevano essere di due tipo, con un fine divino o con fine funerario. un esempio di tempi egizio è il Tempio di Amon.
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Akhenaton, nel quale il faraone si fa rappresentare in pietra calcarea con una nuca particolarmente pronunciata, larghi occhi a mandorla, naso lungo e sottile, labbra carnose, mento rotondo e sporgente. Ha la caratteristica di essere una statua molto simile al rostro del faraone.
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la testa in calcare, con una altezza di 50 cm, ne costituisce uno dei migliori esempi, che recenti studia hanno contribuito con discrete possibilità alla mano dell'artista di corte Thutmosi.
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la machera, collocata sopra la testa della mummia al fine di potersi presentare più degnamente al giudizio degli dei, è realizzata in oro con preziosi inserti di quarzo, lapislazzuli, smalti colorati e altre pietre dure. I lineamenti del volto fortemente stilizzati, il nemes a righe con i simboli regali dell'avvoltoio e dell'ureo e la barba posticcia, simbolo di regalità.
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Il sovrano sta per colpire con la mazza gli nemici. Ramses porta una corona e un doppio gonnellino. Ramses II afferra i nemici per i capelli, 1250 a.C. Pittura a rilievo Museo Nazionale Egizio, il Cairo
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la sua diffusione è limitata alla Sardegna. Si trata di costruzione megalitiche di forma tronco-conica aventi su u ingresso, posto solitamente a est o a sud, all'interno a seconda delle dimensione possono esservi anche differenti locali, collocati su uno o più piani collegati mediante scali di legno o gradini ricavati nelle spesse murature.
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gli egizi ricavavano le proprie sculture in pietra da un unico blocco, facendo uso di scalpelli di bronzo percossi con sassi o con mazzuoli di legno. l'artista procede attraverso tre fasi per formare la scultura, prima c'è la sbozzatura, poi la rifinitura e d'ultimo la politura. I compito principale della scultura è reincarnare i defunti. La religione egizia, non fa differenza tra realtà e rappresentazione della realtà.
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vivaci dipinti adornano il sarcofago compensano l’assenza di dipinti sulle pareti. Le scene dipinte sulla parte più esterna del sarcofago evocano l’immagine di una mummia avvolta in un telo di lino bianco adornata con una maschera funebre e amuleti preziosi. Ai lati e nella parte inferiore, fasce in oro con iscrizioni geroglifiche incorniciano scene in miniatura. Le figure sono ritratte apparentemente capovolte in modo che si possano vedere dalla maschera posata sul capo di Henettawy.
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Opera fatta dai Gli Assiri, erano costituiti da due gigantesche ante realizzate in legno di cedro e rinforzate da 16 fasce orizzontali in bronzo decorate con rilievi che narrano le imprese guerresche dal re.
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In contrapposizione alla tradizione micenea della tumulazione, i defunti vengono cremati e le loro ceneri sono raccolte in urne fittili, poi interrate a circa un metro di profondità. la funeraria del lamento funebre era un'anfora del tipo a collo distinto, cosiddetta in quanto la lunga boccatura, la decorazione consiste in sessantacinque fasce sovrapposte dipinte a motivi geometrici.
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Del periodo di formazione non abbiamo testimonianze dirette di arte pittorica, in compenso, sono stati rivenuti molti oggetti di arte vascolare, tutti dipinti con decorazioni geometriche di grande precisione e fantasia.
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Sacerdote Khonsuiraa, 760-660 a.C. H43,5cm
diorite, dal tempio Amon Ra, ora a Boston -
fatto in bassorilievo in alabastro calcareo, con misure di 16,5x30 cm
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l’esempio più noto di tomba a tholos con camera circolare, nel territorio di Quinto Fiorentino, presso firenze databile tra il VII e il VI secolo a.C. l'accesso alla tomba viene attraverso un’interruzione orientata verso est del tamburo esterno di contenimento, da qui si scendono alcuni gradini e si imbocca un dromos scoperto, questo immette a sua volta in un piccolo atrio rettangolare, con pareti realizzate in blocchi di tufo.
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Era un monumento dedicato a Ishtar, la Inanna dei Sumeri, dea dell'amore e della guerra. L'enorme struttura, delimitata da quattro poderosi torrioni merlati, è esternamente rivestita da mattonelle di ceramica invetriata di colore azzurro intenso, sulle quale risaltano le figure decorative in rilievo di vari animali mostruosi.
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Giuntaci pur troppo acefala, rappresenta o la dea Hera o una fanciulla che reca offerte al tempio, la limpida forma geometrica di questa Kore rimanda agli xoana pre-ellenici, la statua, infatti, è sostanzialmente cilindrica
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erano due complessi scultorei che decoravano il tempio di Atena Alea a Tegea, in Arcadia, ricostruito dopo l'incendio del 395-394 a.C, la sua supervisione alla decorazione scultorea dei frontoni viene dedotta su base stilistica e nel riconoscimento di una sostanziale uniformità, quale si può riscontrare nel Partenone. Delle due composizioni frontonali restano oggi solo pochi frammenti, ma estremamente significativi, nel Museo archeologico nazionale di Atene e nel Museo di Tegea.
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l’usanza, forse di origine orientale, è da ricreare un ambiente nel quale si potesse rasserenare dopo la morte, di questo sacorfago sono rimasti esemplari sia in terracotta policroma, sia in pietra, ha una lunghezza di 220 cm, la coppia, conserva ancora nei volti la rigidità del sorriso arcaico di evidente derivazione greca. La vestimenta invece è più propriamente etrusca.
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una statua in terracotta a grandezza naturale con tracce originali di policromia, rappresentante il giovane dio nell’atto di ricondurre a sé una cerva dalle corna d’oro sottragli da Eracle.
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L’antefissa veniva posta come elemento terminale della copertura ad embrici del tetto, sopra la gronda, in modo da costituire una decorazione seriale. era fatta di terracotta con tracce di colore nero, la sua funzione è soprattutto apotropaica, cioè di protezione contro le funeste divinità infernali.
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dedicato alla triade capitolina, era il più grande monumento esistente sul Campidoglio. Fu il centro del culto di stato romano e secondo la tradizione fu eretto in concorrenza del santuario dedicato a Iuppiter Latiaris sul Mons Albanus, nei pressi di Alba Longa. Davanti al tempio terminavano le cerimonie trionfali e vi si svolgevano le assemblee solenni del Senato, oltre ai sacrifici augurali dei nuovi consoli. Vi erano depositati gli archivi riguardanti le relazioni estere ed i Libri sibillini.
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era il vero cuore della Roma, edificato attorno al 498 a.C. ricostruito nel 42 a.C. e nel 283 d.C. è uno dei più antichi luoghi sacri della città
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L'arciere del frontone occidentale, armato come uno scita e interpretato come Paride, mostra mancanza di espressività nel volto e, pur essendo raffigurato nell'atto di tendere l'arco, non trasmette alcuna idea di movimento. Statua di Eracle, dal frontone orientale, 490-480 a.C. ca., marmo pario, h 79 cm.
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è un'opera in marmo alta 86 cm, realizzata e dedicata sull'acropoli di non è possibile allo stato delle conoscenze datare con sicurezza l'opera anteriormente o posteriormente al sacco perpetrato dai Persiani , e la sua importanza consiste nell'essere la più antica testimonianza del passaggio stilistico che determinò l'abbandono, degli stilemi arcaici in favore di una struttura maggiormente organica della figura umana.
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Alla bottega di Crizio si attribuisce l'Efebo di marmo Lo schema arcaico del kouros statico è superato da una visione figurativa mossa e dinamica, la gamba destra è avanzata, il peso del corpo si regge sulla sinistra e la testa è leggermente inclinata, le orbite contenevano occhi in pasta vitrea, tipici delle statue bronzee, evidenziarono le scheggiature sul torso e sulla testa, che ritennero praticate in antico per far combaciare le parti, come in occasione di una sostituzione
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L'Auriga di Delfi è una scultura greca bronze, databile al 475 a.C. e conservata nel Museo archeologico di Delfi. Rinvenuta negli scavi del santuario di Apollo a Delfi, faceva parte di una quadriga, commissionata da Polizelo, tiranno di Gela, forse per ricordare una vittoria ottenuta nella corsa con i carri, nel 478 o 474. Venne rinvenuta poiché sepolta da una caduta di massi dalle rupi Fedriadi nei pressi di dove era collocata. ha una altezza di 180 cm.
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Il dio è in posizione eretta e il volto è girato verso la sua sinistra. Inoltre, valutando la posizione delle braccia sembra lanciare un oggetto. Il viso è incorniciato da una barba lunga e folta. Invece, i capelli sono corti, ricci, molto aderenti al capo e disposti in file ordinate. Il viso di Zeus è inespressivo, presenta zigomi sporgenti e naso accentuato. Il busto è frontale e descritto nella sua muscolatura di persona robusta. è fatto in bronzo e ha una altezza di 209 cm
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un esempio di tomba a tumulo dei matunas, nella Necropoli della Banditaccia, in essa la copertura dell’unica camera sepolcrale è in lastre di tufo inclinate, sempre a imitazione del soffitto ligneo di una comune casa di abitazione, con tanto di finte travi scolpite nella roccia. tutte le pareti sono coperti da rilievi molto realistici eseguiti in stucco dipinto. Essi rappresentano, in grandezza naturale, svariati utensili casalinghi.
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è una statuetta votiva che rappresenta un esilissimo fanciullo con testa e piedi di giuste proporzioni, ma arti e busto innaturalmente allungati. il nome con cui è oggi conosciuto è attribuito dal poeta e letterato Gabriele d’Annunzio. è fatta in bronzo e ha una altezza di 57,4 cm.
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è il ritratto bronzeo ad altezza naturale del patrizio etrusco Aule Meteli, una delle caratteristiche principale e il suo realismo, infatti, non possiede né le proporzioni ideali proprie della statuaria classica, ha una altezza di 179 cm. nonostante ciò l’ampio e severo gesto del braccio destro e il volto, serio e pensoso, che doveva avere occhi in pasta vitrea, comunicano un sensazione di grande dignità ed equilibrio morali.
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La tomba degli Haterii era una tomba monumentale romana costruita all'inizio del II secolo sulla via Labicana a Roma. Apparteneva alla famiglia di Quinto Aterio Thychicus, un appaltatore di opere pubbliche sotto Domiziano. La tomba venne rinvenuta casualmente nel 1848 nei pressi della torre di Centocelle. La struttura era molto rovinata già all'epoca dello scavo, mentre i rilievi sono oggi conservati nel Museo gregoriano profano dei Musei Vaticani, ai quali vennero ceduti nel 1853.
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Fra i generi artistici, quello che più si lega alla mentalità romana, interpretandone il lato più caratteristico e tradizionale è il ritratto, cerca soprattutto la rassomiglianza.
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Gli affreschi del cubiculum n.14 mostrano una parete caratterizzata da un basamento al di sopra del quale insistono delle colonne tuscaniche e corinzie.
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L'Arco di Augusto di Rimini è il più antico arco romano esistente. Costruito nel 28 a.C, fu dedicato dal Senato romano all'imperatore Augusto. Segnava la fine della via Flaminia che collegava la città romagnola alla capitale dell'impero, confluendo poi nell'odierno corso d'Augusto, il decumano massimo, che portava all'imbocco di un'altra via, la via Emilia.
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Il teatro di Marcello costituisce uno dei più antichi edifici per spettacolo romani giunti fino a noi, nel quale l'articolazione del teatro romano appare già del tutto delineata, con la "cavea" a pianta semicircolare sorretta da articolate sostruzioni. Muri a raggiera, collegati da volte a botte inclinate sotto i gradini della cavea, vengono interrotti da due ambulacri concentrici, uno esterno, che si apre con arcate e uno più interno ("Ambulacro dei Cavalieri").
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è un altare fatto costruire da Augusto alla Pace nell'accezione di divinità. Originariamente posto in una zona del Campo Marzio consacrata alla celebrazione delle vittorie. Questo monumento rappresenta una delle più significative testimonianze pervenuteci dell'arte augustea e intende simboleggiare la pace e la prosperità raggiunte come risultato della Pax Romana.
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è un ponte romano di Rimini. Dal 1885 è monumento nazionale. E' situato a nord del centro storico principale e congiunge le due zone storiche di Rimini. Costruito totalmente in bianca pietra d'Istria e con probabile struttura in calcestruzzo.
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è la costruzione più importante dedicata al divertimento. L'edificio, in massima parte costruito con tufo e laterizi, è rivestito sia esternamente sia internamente in pregiato travertino. le strutture volteate, invece, sono fatte in opus caementicium.
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Il ritratto raffigura una donna anziana. Il taglio del collo sembra presupporre l'inserzione in un busto, probabilmente a destinazione funeraria. La resa del volto è fortemente veristica, è fatta da marmo a grana fina.
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erano delle terme dell'antica Roma, erette a pochi anni dall'incendio della Domus Aurea (104 d.C.) e concluse nel 109 d.C. da Traiano, con inaugurazione il 22 giugno. Furono le prime "grandi terme" di Roma e all'epoca infatti erano il più grande edificio termale esistente al mondo.
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è un monumento innalzato a Roma per celebrare la conquista della Dacia da parte dell'imperatore Traiano: rievoca infatti tutti i momenti salienti di quella espansione territoriale. La cella alla base aveva la funzione di sepolcro per le ceneri dell'imperatore. Si tratta della prima colonna coclide mai innalzata. Era collocata nel Foro di Traiano, in un ristretto cortile alle spalle della Basilica Ulpia, dove un doppio loggiato ai lati ne facilitava la lettura.
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è un edificio della Roma antica situato nel rione Pigna nel centro storico, costruito come tempio dedicato a tutte le divinità passate, presenti e future. Fu fondato nel 27 a.C. dall'arpinate Marco Vipsanio Agrippa, genero di Augusto. Fu fatto ricostruire dall'imperatore Adriano presumibilmente dal 112-115 fino al 124 d.C. circa, dopo che gli incendi dell'80 e del 110 d.C. avevano danneggiato la costruzione precedente di età augustea.
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è simile alla colonna Traiana, viene fatta per celebrare il trionfo di Marco Aurelio nelle grandi campagne militari, è composta di marmo e ha una altezza di 40,50m e un diametro di 3,80m
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è una scultura in marmo pario (h. 245 cm) di scuola rodia, attribuita a Pitocrito, databile al 200-180 a.C. circa e oggi conservata al Museo del Louvre di Parigi.
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I tempi etruschi, al contrario di quelli greci ed egizi, non si sono conservati perchè erano costruiti con materiale deperibili, per esempio le colonne e tetto era fatto di legno, pareti in mattoni, occorre, dunque, accontentarsi di modellini fatti di terracotta, come quello che si mostra al museo nazionale Etrusco di villa giulia con un altezza di 22 cm e acroteri a palmette.
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L'arco fu dedicato dal senato per commemorare la vittoria di Costantino I contro Massenzio nella battaglia di Ponte Milvio, e inaugurato nel 315 in occasione dei dieci anni di regno dell'imperatore la collocazione, tra il Palatino e il Celio, era sull'antico percorso dei trionfi. Le dimensioni generali del prospetto sono di 21 m di altezza, 25,9 metri di larghezza e 7,4 m di profondità.
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diventata simbolo di roma e della sua potenza, è una fusione in bronzo del tipo e cera persa, la figura raffigura il feroce animale con le zampe ben piantate al suolo e il muso voltato verso la propria sinistra. è fatta in bronzo ha una lunghezza di 114 cm e una altezza di 75 cm. Alcune caratteristiche dell’opera sono le fauci semiaperte, le orecchie dritte, la slanciata magrezza del torace, le mammelle appuntite e gli gemelli in atto di farsi allattare.
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è una scultura marmorea databile dalla fine del II secolo a.C. all'inizio del I secolo a.C. circa conservata presso il museo archeologico nazionale di Napoli. La scultura è la miglior copia romana, ritrovata a Pompei, di un originale Doriforo bronzeo di età classica, eseguito da Policleto e databile intorno al 450 a.C.
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è una scultura realizzata intorno al 455 a.C. (periodo di congiunzione tra preclassico e classico) da Mirone. La statua originale era in bronzo, oggi è nota solo da copie marmoree dell'epoca romana, tra cui la migliore è probabilmente la versione Lancellotti.
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è una giovane donna vestita con un lungo chitone e un himation, anch'essa in posizione stante. La veste ha funzione di indicare il ruolo della donna nella società greca, essa era essenzialmente moglie e madre, la kore è generalmente raffigurata con testa eretta, i piedi uniti, un braccio steso lungo il fianco a reggere la veste e l'altro ripiegato sul petto in atto di recare un vaso o un piatto con delle offerte.
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la testa di forma ovoidale, è incorniciata da un'acconciatura di capelli ondulati che si raccolgono in trecce ricadenti sulle clavicole. una barbetta liscia a frangia, priva di baffi, orla inferiormente il volto secondo la moda arcaica è fatta di marmo dell'imetto e ha una altezza di 162 cm.
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è un giovane uomo nudo in posizione stante, la nudità ha la funzione di far risaltare il corpo attraverso il quale si esprimono sia le qualità fisiche sia quelle intellettive. il kouros è generalmente raffigurato con la testa eretta, le braccia convenzionalmente stese lungo i fianchi, i pugni serrati, la gamba sinistra leggermente avanzata, quasi ad accennare un passo.
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è uno dei più significativi esempi della scultura dorica, le braccia leggermente flesse e molto muscolose e i polpacci appaiono evidenziati quasi in modo innaturale, la sua forma squadrata, contribuisce a conferirle un senso di maestosa gravità, anche il modellato delle ginocchia e dell'addome è assolutamente non realistico.