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Un lungo periodo di crescita demografica e di intensificazione degli scambi.
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I palazzi furono completamente distrutti a causa dei terremoti
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Vengono ricostruiti i palazzi e inizia il periodo di maggior sviluppo della civiltá minoica. Anche se ricostruiti, i palazzi non possedevano mura, questo ci dice che la societá cretese non era rivolta alla guerra. I palazzi erano dei centri di potere, ma svolgevano molte altre funzioni: nel palazzo vi erano magazzini e botteghe artigianali, vi si celebravano anche feste e cerimonie. Il palazzo era dunque un centro polifunzionale.
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Per lungo si é pensato che questa civiltá si sviluppó grazie all'arrivo di molte popolazioni. Oggi invece é privilegiata un'ipotesi "interna": non esiste alcun arrivo di nuove popolazioni ed invece gli indigeni sono riusciti ad accumulare ricchezze grazie al controllo dei commerci di materie prime che si svolgevano nell'Egeo.
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Dati i problemi dei Cretesi, causati dall'esplosione del vulcano di Thera, i Micenei approfittarono dell'occasione per conquistare l'isola.
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La fine della civiltá micenea si trascinó per almeno un secolo e a partire dal 1100 a.C. non si hanno piú tracce di essa. Con le imponenti strutture palaziali (I centri di potere erano i palazzi, ma, al contrario di quelli cretesi,erano fortificati), sparirono anche la scrittura (un dialetto greco) e l'artigianato di altissimo livello.
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Sparta nasce dall'unione di alcuni villaggi sparsi nella pianura formata dal fiume Eurota in Laconia, nel Peloponneso. L'evento decisivo si verificó quando gli Spartani conquistarono la Messenia, che fu ridotta in schiavitú, e diventarono la polis piú potente del mondo greco, continuando poi l'espansione con politica di alleanze. Nasce quindi la Lega del Peloponneso.
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Le poleis greche sulle coste dell'Asia minore erano in buoni rapporti con il regno di Lidia, tanto da creare una cultura comune microasiatica, ricca delle esperienze di entrambi i mondi.
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Questo periodo vede la nascita della polis, della politica, della letteratura e della storiografia greca.
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In primo luogo, si verificó un incremento demografico che favorí la crescita delle comunitá e l'aumento dei contatti in tutto il mediterraneo. Successivamente venne introdotto l'alfabeto, elaborato a partire dalla scrittura dei Fenici, egli si affermó per la sua semplicitá. Alcuni centri di culto cominciano ad essere frequentati da uomini provenienti da tutto il mondo greco. Si assume una dimensione panellenica, cioé si ha la consapevolezza di avere la stessa origine e lingua e cultura condivisa
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Avviene un totale sconvolgimento del modo in cui viene svolta la guerra. Nasce l'oplita: soldato con armatura in bronzo, nella mano sinistra aveva uno scudo rotondo e nella destra una lancia lunga 2 metri, aveva anche una corta spada. Con la falange oplitica, si combatte in gruppo e si protegge il fianco del compagno. Il soldato si identifica come cittadino di pieno diritto. In questo periodo nascono pure i primi legislatori (Dracone, Licurgo, Caronda) e i primi codici scritti di leggi.
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Vengono, per la prima volta, emesse monete d'oro, d'argento o di bronzo, il cui valore era garantito dallo stato. Nascono quindi le dracme ateniesi e molte altre, ognuna con un simbolo specifico alla propria polis.
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Nonostante le poleis siano un gruppo di cittadini comandate da aristocratici, in alcune un uomo riusciva a prendere il potere e a diventare tiranno. Il tiranno é un semplice aristocratico che é stato per qualche motivo emarginato e appoggiandosi al popolo prende il potere. Molti furono protettori delle arti e della cultura, promuovevano lavori pubblici e di abbellimento della cittá.
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Pisístrato diventa tiranno di Atene, che durante il suo regno conosce uno sviluppo economico e demografico che la porterá a esercitare la sua egemonia sulla Grecia nel secolo successivo.
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I regni orientali di Media (550 a.C.), Libia (546 a.C.), Babilonia (538 a.C.) e Egitto (525 a.C.) vennero abbattuti dai Persiani. L'enorme territorio fu unificato e divenne il primo impero universale della storia. Il fondatore dell'impero persiano fu Ciro il Grande, anche se a conquistare l'Egitto fu suo figlio, Cambise. Sará peró Dario I a portare l'impero alla sua massima estensione. Questo enorme territorio era diviso in venti satrapíe, ognuna governata da un governatore chiamato sátrapo.
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Nel 546 a.C. l'impero persiano conquista anche le poleis greche sulla costa dell'Asia.
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Dopo le riforme di Clistene, ad Atene i cittadini erano articolati in 10 tribú che erano alla base dell'organizzazione militare e civile, ciascuna tribú era formata da tre parti, trittíe, una per la fascia costiera, una per l'interno e una per il centro urbano. L'Attica veniva anche divisa in centocinquanta demi, che potevano indicare dei quartieri, un piccolo villaggio o un paese.
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Le poleis greche d'Asia si ribellano contro l'impero persiano. Atene ed Eretria inviano navi di appoggio. Nel 482 a.C. radono al suolo Sardi, ma il lento esercito persiano distrugge la flotta degli alleati greci a Laede nel 494 a.C. Mileta fu rasa al suolo e i suoi abitanti uccisi.
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I persiani decidono di punire Atene ed Eretria. Nel 490 a.C. una flotta attaccó Eubea, dando inizio all'assedio di Eretria che, grazie ad un traditore, vede l'intrusione dei nemici e i suoi cittadini diventano schiavi. Successivamente, i Persiani si spostano a Maratona, a poca distanza da Atene.
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Date le circostanze, Atene manda un erescito verso Maratona. Ad essi, si unirono solo i gli abitanti di Platea, gli Spartani invece erano impegnati con delle loro celebrazioni religiose. Milziade portó gli Ateniesi alla vittoria alla fine del 490 a.C.
I Persiani provarono ad attaccare il Pireo (famoso porto di Atene), ma gli Ateniesi sventrarono la manovra. Ai Persiani non restó che far ritorno in Persia. Atene, invece, si costruí una grande flotta navale. -
Nel 482 a.C., Aristide fu ostracizzato (allontanato dalla polis per volere dei cittadini) e Atene muta, diventando una potenza navale.
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Il Gran re Serse in persona guidava, accompagnato dal genero Mardonio, un'esercito di 100.000 uomini supportati da moltissime navi, con lo scopo di sottomettere tutti i Greci. Le poleis dovettero decidere se sottomettersi o lottare per la propria indipendenza. Quelle che scelsero la lotta fondarono la Lega ellenica sotto la guida di Atene e Sparta.
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Nella battaglia di capo Artemisio, la flotta persiana riuscí ad aprirsi un varco verso sud dopo uno scontro equilibrato. Il contingente greco attestato sul passo delle Termopili era insufficente a fermare i Persiani. Un disertore consiglió ai Persiani la via per aggirare lo schieramento e molti si diedero alla fuga. Solo i 300 Spartiati comandati dal re Leonida sacrificarono le loro vite fornendo un impressionante esempio di disciplina.
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Gli Ateniesi abbandonano la cittá e si trasferiscono nell'isola di Salamina. Temistocle convinse gli alleati ad ingaggiare lo scontro ed essi vinsero contro le flotte Persiane. Serse tornó in Asia con le poche navi rimaste. Nel mentre Mardonio rimaneva solo e venne sconfitto nella battaglia di Platea. La flotta greca inseguí le navi persiane e ottenne una vittoria presso capo Micale. Il tentativo persiano di espandersi ad Occidente era fallito.
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Negli anni immediatamente successivi alla battaglia di capo Micale il ruolo di guida della Lega ellenica passa ad Atene in seguito al rinuncio di Sparta.
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Venne creata la Lega di Delo: una lega navale dove gli alleati dovevano offrire navi o pagare un contributo annuale per la costruzione della flotta. Atene era in pieno controllo della lega e poteva decidere l'entitá del tributo. Entrare nella lega era una scelta libera, ma uscirne comportava molto spesso ripercussioni molto gravi. La lega si riuniva a sull'isola di Delo, peró il patrimonio veniva custodito ad Atene. Nasce cosí l'impero d'Atene
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Viene promossa una nuova riforma da Efialte e proseguita da Pericle che esautoró il collegio dell'Areopago, dando inizio ad una "democrazia radicale". I cambiamenti piú notevoli sono stati: riconoscere l'uguaglianza dei cittadini, la partecipazione alla vita pubblica di molti piú cittadini e un sistema giudiziario migliorato.
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Pericle é stato il politico piú importante del V secolo a.C. Era il "primo cittadino" ateniese, riesce quasi a far sembrare inesistenti le differenze tra popolo e nobili nella vita pubblica e, con un carisma affascinante, teneva il potere di Atene nelle proprie mani.
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L'inimicizia con la Persia si annulla con la pace di Callia, ma il rapporto tra Spartani e Ateniesi peggiora di anno in anno.
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Atene proibí alle navi di Megara (alleati di Corinto) l'accesso a tutti i porti della Lega di Delo. I Corinzi convincono quindi gli Spartani ad entrare in guerra. Tutte le poleis vi parteciparono.
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Grazie ad una situazione di benessere, Atene cresce molto sia demograficamente (500.000 abitanti in tutta l'Attica) che economicamente e culturalmente: il Pireo diventa il porto piú importante del mondo greco e viene ricostruita l'acropoli.
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A partire dal 431 a.C., tutte le estati dei primi anni di guerra l'Attica veniva invasa dagli Spartani e gli Ateniesi si rinchiudevano nelle mura che correvano dal centro di Atene al Pireo. Nel 430 a.C. peró, scoppió una gravissima epidemia ad Atene che provocó la morte di Pericle. Prende il comando Cleone e nel corso di un'azione nel Peloponneso vengono catturati 120 Spartiati che vengono fatti prigionieri.
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Gli Spartani, guidati dal comandante geniale, Brasida, spostano lo scontro fuori dal Peloponneso e spingendosi fino al nord della Grecia riescono a conquistare diverse importanti cittá minando il prestigio di Atene.
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Atene risponde agli attacchi inviando contro gli Spartani un esercito comandato da Cleone. Nel 422 a.C., sotto le mura della cittá di Anfipoli, persero la vita sia Cleone, sia Brasida. Fu instaurata una pace provvisoria che prende il nome di pace di Nicia (421 a.C.) e che prevedeva una pace cinquantennale e un ritorno alle condizioni precedenti alla guerra.
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Si era formata un'associazione anti spartana con Argo e altre poleis del Peloponneso che avevano come promotore Alcibiade, un Ateniese che sará un fattore chiave dei risvolti che prenderá la guerra negli anni successivi. Ma l'associazione si scioglie dopo una pesante sconfitta a Mantinea nel 418 a.C. Alcibiade convince quindi gli Ateniesi a tentare una spedizione in Sicilia per provare ad espandere l'impero ad Occidente. Si aveva anche il timore che Siracusa si alleasse con Sparta.
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La spedizione in Sicilia, fin ora andata abbastanza bene, prese una brutta piega nel 414 a.C., durante l'assedio di Siracusa. Alcibiade, scappato a Sparta dopo essere stato accusato di aver compiuto un sacrilegio alle Erme, aiuta Siracusa mandando il generale Gilippo. Nell'estate del 413 a.C. l'esercito ateniese fu sbaragliato presso il fiume Assinaro.
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Gli Spartani ricominciano la guerra occupando il forte di Decelea, nel mentre Alcibiade contatta i Persiani per dare un supporto navale a Sparta. Nel mentre ad Atene, alcuni aristocratici guidati da Antifone, cercarono di organizzare un colpo di stato per instaurare un regime oligarchico moderato, ma i democratici, a cui si uní anche Alcibiade, ripristinarono il regime democratico. Alcibiade decide di tornare ad Atene e viene acclamato dalla folla.
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Nell'estate del 404 a.C., agli Ateniesi venne imposto un governo oligarchico, il cui potere era in mano di trenta cittadini incaricati di redigere una nuova costituzione. Per l'estrema durezza del loro regime sono passati alla storia come i Trenta Tiranni. Questo fu il periodo piú spaventoso mai vissuto da Atene, anche se riuscí a riprendersi dalla guerra con estrema rapiditá. Sotto la guida di Trasibúlo i democratici occupano il Pireo e posero fine al regime dei Trenta nel giro di un anno.
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A sostenere Sparta durante la guerra del Peloponneso fu Ciro il Giovane, il fratello minore del Gran Re Artaserse II. Quindi, quando Ciro decise di voler conquistare i territori del fratello, fu inviato anche un contingente spartano, andando in piena contrapposizione con l'accordo, tra Sparta ed il Gran Re, di riconoscerlo come il sovrano delle terre d'Asia. Il Gran Re ebbe la meglio e i greci fecero una lunga marcia di ritorno in patria.
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Essendo la protettrice del mondo greco, Sparta prese carico delle proprie responsabilitá e condusse una serie di spedizioni in Asia minore a sostegno delle poleis greche. I Persiani allora mandano ambasciatori in grecia per formare una coalizione antispartana. Argo, Corinto, Tebe e Atene dichiararono guerra a Sparta.
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Nel 399 a.C. il celebre filosofo Socrate viene condannato a morte per reati "di opinione". In realtá, la vera colpa di Socrate, agli occhi degli Ateniesi, era stata quella di aver avuto tra i suoi allievi Alcibiade e Crizia.
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Gli spartani mostrarono la loro superioritá nelle battaglie terrestri e, dopo la guerra di Corinto, nel 386 a.C. si giunge alla cosiddetta pace del Re. Le poleis greche dell'Asia Minore rimanevano in mano ai Persiani, tutte le altre dovevano essere libere e autonome; tette le leghe erano state abolite, tranne quella del Peloponneso e il dominio spartano sulla Messenia. Sparta diventa il "cane da guardia" della Persia.
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Tebe riacquistó la sua indipendenza nel 379 a.C. e con l'ascesa di Tebe rompe il dualismo Sparta/Atene. Questo fu possibile soprattutto grazie ai due grandi generali Epaminonda e Pelopida. Tebe si propone come leader di una lega che comprendeva tutta la Boezia.
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Dopo aver restaurato la democrazia ad Atene e aver ricostruito le lunghe mura, nel 377 a.C. , gli Ateniesi, crearono la seconda lega navale ateniese, a cui aderirono 70 poleis. Dopo qualche anno, Atene si inimicó gran parte dei membri appartenenti alla lega a causa di molte promesse non mantenute, questo perché non aveva i mezzi per imporsi tra le potenze del mondo di quel tempo, anche se conserva comunque il primato culturale.
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La Lega boetica andava in netto contrasto con la pace del Re, quindi Sparta si vede costretta a mandare una spedizione punitiva guidata dal re spartano Cleomobroto. La battaglia si svolse presso il villaggio di Leuttra e a vincere nettamente fu l'esercito della Lega boetica, guidato da Epaminonda. La vittoria fu possibile grazie a delle innovazioni fatte da Epaminonda alla falange oplitica, che adesso si chiama falange obliqua.
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Epaminonda organizza una serie di spedizioni nel Peloponneso: riuscirono a liberare la Messenia e gli esuli messeni crearono una nuova polis, Messene, che venne fondata sul monte Itome (369 a.C.). Epaminonda tentó di conquistare Sparta, che era priva di mura, ma non ci riuscí, e nella successiva battaglia morí.
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Nel 359, Filippo II diventa il re della Macedonia, un territorio soprastante la Grecia e che appartiene peró al mondo greco, partecipando anche ai giochi Olimpici. Filippo si dedicó ad una profonda riorganizzazione dell'esercito e una riforma dell'armamento che rese la falange oplitica piú leggera e manovrabile.
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La prima impresa di Filippo II é stata la conquista di Anfipoli, di fondamentale importanza per il controllo delle miniere d'oro dell'entroterra. Dieci anni dopo la guerra sacra per il controllo del santuario di Delfi, il re macedone aveva giá conquistato gran parte della grecia settentrionale e centrale.
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Ateniesi e Tebani si alleano per contrastare Filippo e lo ingaggiano uno scontro nella piana di Cheronea, nell'estate del 338 a.C., il re macedone sbaraglió i contingenti di entrambe le poleis.
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Filippo fondó la Lega di Corinto, con cui riuscí a unire gran parte dei Greci. Lo scopo di Filippo era mettersi a capo di una grande coalizione per conquistare l'impero persiano. Le sue motivazioni erano due: la vendetta per il sacrilegio compiuto incendiando i templi di Atene, e la questione delle cittá greche dell'Asia Minore. Queste furono sufficenti per causare una "crociata" panellenica.
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Nell'estate del 336 a.C., mentre era a dei festeggiamenti nella capitale macedone Ege, venne ucciso in un agguato.
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Il figlio di Filippo II, non ebbe problemi a farsi nominare re. Nei soli tredici anni che gli rimangono da vivere, Alessandro diventerá il piú grande conquistatore della storia. Gli verrá dato l'epiteto Magno, "il Grande", proprio per far capire quanto fosse potente.
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Dopo aver ottenuto il comando della Lega di Corinto e aver punito una ribbellione di Tebe radendola al suolo, partí per l'Asia con un esercito di 40.000 uomini. Appena giunto in Asia Minore, si scontró contro l'esercito persiano, lui in prima fila, presso il fiume Graníco, riportando una netta vittoria.
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Dopo aver liberato le cittá greche dell'Asia Minore, inizia la marcia verso l'interno dell'Asia. Il Gran Re prova inutilmente a fermarlo a Isso, quindi Alessandro entra trionfante in Egitto dopo aver avuto la meglio in un assedio. Prima di ripartire, fonda, alle foci del Nilo, Alessandria.
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Nel 331 a.C. Alessandro entró in Mesopotamia e, presso Gaugaméla, ebbe la meglio sulle treppe persiane. Dario III cominció una lunga fuga, finché non venne ucciso da Besso, uno dei suoi satrapi. Alessandro, senza piú nessuno a fermarlo, entró vittorioso a Babilonia, Susa e Persepoli. A disposizione del giovane si trovavano adesso anche gli immensi tesori del Gran Re. Negli anni successivi, Alessandro vuole diventare il successore del Gran Re e aderí al modello del monarca orientale.
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Alessandro continua la sua marcia verso Oriente e riesce a pacificare le popolazioni della Sogdiana sposandosi con la principessa Rossane, da cui nascerá il suo unico figlio. Nel 326 a.C. Alessandro sconfigge il re indiano sul fiume Idaspe.
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Alessandro aveva tutta l'intensione di spingersi fino al fiume Gange, ma i suoi soldati si rifiutano. Il giovane re si vede allora costretto a fare ritorno in Mesopotamia
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Ottanta ufficiali e diecimila veterani presero in moglie donne persiane, per aumentare l'integrazione e la fusione dei conquistatori con il popolo indigeno.
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Il 10 giugno 323 a.C., Alessandro Magno morí a Babilonia per malattia e per gli enormi sforzi che fece andando sempre in prima linea, Lasciandosi dietro un impero di 5.000.000 di chilometri quadrati ed una moglie incinta.
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Dopo la Morte di Alessandro, i suoi generali piú importanti decisero di dividersi l'immenso territorio da lui conquistato in alcuni regni. Il piú duraturo fra questi fu il regno dei Tolomei o regno d'Egitto, comandato dall'ex generale di Alessandro, Tolomeo. Egli assimiló ben presto gli usi e i costumi tipici della civiltá egiziana antica.
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Un altro dei generali di Alessandro, Seleuco, riuscí ad unificare le terre asiatiche, formando la dinastia dei Seleucidi. I sovrani che si sedettero sul trono ebbero sempre grandi difficoltá a mantenere unito un impero cosí vasto
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Un territorio che si rese indipendente al regno dei Seleucidi, diventó, nello scorrere del tempo, il regno di Pergamo che, sotto la dinastia degli Attalidi, assunse un'importanza notevole.
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Iniziano ad affermarsi la Lega etolica, a nord, e la Lega achea, nel Peloponneso. entrambe cercavano di dare un'unitá alla politica estera e militare delle varie poleis. Sparta viveva un periodo di decadenza, con qualche tentativo vano di "ritorno alle origini"; ad Atene invece rimaneva il ruolo di centro culturale, che aiutava a colmare il vuoto lasciato dalla perdita di potere politico.
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Il 31 a.C. é considerato l'ultimo anno dell'etá ellenistica, quando il regno d'Egitto assieme a tutti gli altri regni ellenici, divennero province romane.