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La Pentecontaetia è un periodo di 50 anni in cui Atene si trova in una posizione di ascesa e Sparta in conflitto con Atene
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La lega di Delo fu un'alleanza costituita da Atene e varie Poleis greche, durante la fase conclusiva delle guerre persiane, a ogni poleis che partecipava veniva imposta una tassa.
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Nel 460 a.C., i Persiani entrano in conflitto con gli Egizi, alleati di Atene.
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Atene viene attaccata dai Persiani e subisce una sconfitta molto pesante. Tutto questo porta a una richiesta di pace da parte di Atene, che fa trasferire il tesoro della lega Delio-Attica alle mura della polis, un pretesto per arricchire la città.
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Dopo il conflitto con la Persia, gli Ateniesi e i Persiani firmarono una pace, la pace di Callia, dal nome dell'ambasciatore ateniese.
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Sparta e Atene decisero di concludere una pace trentennale, visti i conflitti tra le due poleis; tuttavia, questa pace non fu accettata dall'opinione pubblica: a Sparta pensavano che i re si sarebbero fatti corrompere da Pericle, mentre ad Atene la politica di Pericle era sgradita ai cittadini.
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I conflitti tra Atene e Sparta iniziano a diventare molto fitti, infatti Atene instaurò un'alleanza difensiva con un grande nemico degli Spartani, Corcira: ciò fece ripartire i conflitti.
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Nel 425 arriva un'importante vittoria ateniese nell'isola di Sfacteria, facendo prigioniero un'oplita spartano.
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Il secondo capo di Atene fu Nicia: nel 421 riuscì a concludere un accordo con Sparta, la pace di Nicia, che pose fine alla prima fase del conflitto.
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Anche la pace di Nicia fu contrastata, gli Ateniesi volevano riprendere la guerra, soprattutto Alcibiade. Nel 418 a Mantinea gli Ateniesi affrontarono gli Spartani in una grandissima battaglia, in cui Atene ricevette una pesantissima sconfitta.
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Gli Ateniesi si preparavano ad affrontare Siracusa, una grande alleata di Sparta. L'assedio procedeva con grande lentezza. Atene iniziò a festeggiare per la vittoria nella primavera del 414, fino a quando vennero a sapere che Sparta era riuscita ad accerchiare le navi Ateniesi e a sconfiggerle.
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Avvenne un colpo di stato che fece sciogliere la bulè Ateniese e il potere fu affidato a 400 uomini appartenenti al partito oligarchico.
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Nel 406 la flotta ateniese riesce ad infliggere una pesante sconfitta a Sparta, però le navi furono distrutte da una tempesta che rese impossibile i soccorsi.
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Il crollo per Atene arrivò nel 405, quando al fiume Egospotami, la flotta spartana riuscì a sconfiggere pesantemente gli Ateniesi. Furono pochi i soldati che si salvarono, molti divennero schiavi.
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Dopo la sconfitta al fiume Egospotami, nel 405, Atene fu costretta a chiedere una pace. Però Sparta non accettò: Atene dovette sciogliere la lega Delio-Attica e dovette rinunciare a tutti i possedimenti al di fuori dell'Attica.
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Dopo la battaglia di Egospotami, ci fu un periodo di grande predominio spartano, in cui Sparta impone la propria egemonia, con un'impronta oligarchica
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Per la successione al trono di Dario II, che aveva appoggiato Sparta nel conflitto contro Atene, Sparta appoggia Ciro, il fratello minore di Artaserse II, legittimo erede.
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Sparta appoggia Ciro mandando un esercito in suo favore contro Artaserse. Nella battaglia di Cunassa Ciro muore e l'egemonia spartana inizia a vacillare.
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Sparta, dopo la battaglia di Cunassa, decise di reagire nel 394 nella battaglia di Cnido, dove però subì un'altra pesante sconfitta.
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Atene stava per ricostituire una lega Delio-Attica, così Spartani e Persiani si affrettarono a stipulare un nuovo accordo: la pace di Antalcida, che sanciva il divieto di creare alleanze tra Poleis.
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Sparta impone alle poleis greche regimi oligarchici con uomini di propria fiducia, ma Tebe si ribella cacciandoli e restaurando la democrazia.
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Nella battaglia di Leuttra, i Tebani, guidati da Pelopida e Epaminonda, sconfiggono gli Spartani; anche se in inferiorità numerica, riescono a sfruttare al meglio la nuova tattica della falange obliqua.
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Una pesante sconfitta arrivò per i Tebani a Mantinea nel 362, dove Tebe venne sconfitta da una fitta alleanza di poleis greche; fu così costretta a rinunciare alla sua supremazia.