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Il rapporto vassallatico beneficiario è una sorta di contratto che si stipulava tra due persone: il vassallo e il signore. Il vassallo si impegnava a combattere al fianco del sovrano e a fornirgli dei soldati; dal vassallo il re pretendeva l’omaggio, ovvero l’atto di sottomissione siglato da un solenne giuramento di obbedienza assoluta, in cambio gli concedeva il godimento temporaneo di un bene, detto beneficio. Col passare del tempo, il beneficio finì per identificarsi con il feudo.
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Presenza di poteri pubblici di derivazione carolingia e poteri privati che emergono sul territorio e acquiscono funzioni pubbliche
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Carlo Magno muore il 28 gennaio dell'814 ad Acquisgrana.
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DIVISIONE DEL SACRO ROMANO IMPERO Il trattato di Verdun, dell’agosto 843, segnò la spartizione definitiva dell’impero carolingio tra i tre nipoti di Carlo Magno: Carlo il Calvo, Ludovico il Germanico e Lotario.
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Con una legge del 14 luglio 877, Carlo il calvo stabilì l'ereditarietà dei feudi maggiori, cioè quelli concessi ai grandi vassalli, come conti e marchesi.
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Nell'887 Carlo il Grosso venne costretto dai nobili a deporre la corona. Si ebbe così la definitiva divisione dell'impero in parecchi stati indipendenti , i più importanti dei quali furono vitali la Francia, la Germania e l'Italia. Assistiamo così alla formazione dei primi regni feudali, veri e propri principati autonomi avversi al potere unitario centralizzato, espressioni di una realtà frammentaria.
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Poteri privati che acquistano funzioni pubbliche. Nella signoria locale il signore deteneva il potere di banno, cioè di comandare.
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Il Privilegium Othonis è un documento emanato nel 962 da Ottone I per garantire all'imperatore il potere di controllare la nomina dei vescovi e per evidenziare la superiorità di potere dell'imperatore rispetto al papa.
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XI-XII secolo - fase consolare
XII-XIII secolo - fase podestarile
XIII-XIV secolo - fase regimi di popolo
XIV-XV secolo - Signoria e Repubbliche oligarchiche -
Legge emanata da Corrado II il salico: tutti i feudi, anche quelli minori, diventarono ereditari e furono trasmessi di padre in figlio.
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Con l’espressione Scisma d’Oriente s’intende il definitivo distacco della Chiesa d’Oriente dalla Chiesa d’Occidente nel 1054.
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Raccolta di 27 norme canoniche, compilata da Gregorio VII, che fissò i principi fondamentali della riforma della Chiesa. Vi è affermato il potere assoluto del pontefice romano, la sua supremazia sulle gerarchie della Chiesa e il diritto di deporre gli imperatori e di sciogliere i sudditi dal giuramento di fedeltà.
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Enrico IV convocò a Worms una dieta di vescovi tedeschi che denunciarono il papa come fomentatore di disordini politici e lo dichiararono decaduto. Gregorio VII rispose scomunicando Enrico.
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Enrico IV per ottenere la revoca della scomunica comminatagli dal papa, fu costretto ad umiliarsi attendendo inginocchiato per tre giorni e tre notti innanzi al portale d'ingresso del castello di Matilde, mentre imperversava una bufera di neve.
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Pone fine alla lotta per le investiture. Attribuisce l'investitura spirituale dei vescovi al pontefice, e quella temporale all'imperatore.
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Il 29 maggio 1176 nella battaglia di Legnano si scontrarono le truppe imperiali tedesche di Federico Barbarossa e le truppe della Lega Lombarda: le truppe imperiali vennero duramente sconfitte e lo stesso imperatore rischiò di morire nella mischia.
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La pace di Costanza è l’accordo stipulato nella città di Costanza il 25 giugno 1183, tra l’imperatore del Sacro Romano Impero Federico Barbarossa e i rappresentanti delle città che costituivano la Lega Lombarda.
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La Unam Sanctam Ecclesiam, comunemente nota come Unam Sanctam, è un'enciclica di papa Bonifacio VIII promulgata il 18 novembre 1302. Costituisce l'ultimo episodio del conflitto tra potere spirituale e potere temporale. Nell'enciclica si enuncia l'assoluta sovranità del pontefice, ovvero il suo diritto a deporre qualsiasi sovrano.
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La Bolla d'oro è un edittoemanato dall'Imperatore del Sacro Romano Impero Carlo IV nel 1356, con il quale fu formalmente fissata la procedura per l'elezione dell'imperatore, fino ad allora basata sulla consuetudine. Stabilisce che il viaggio a Roma e di conseguenza l'incoronazione non sono più necessari.
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