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Costantino sconfigge il suo rivale Massenzio e diventa imperatore d'Occidente. Licinio, suo alleato, diventa imperatore d'Oriente.
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Viene concessa libertà di culto ai Cristiani dagli imperatori Costantino e Licinio
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Costantino sconfigge Licinio e rimane unico imperatore
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Vengono fissati i dogmi di fede del Cristianesimo ortodosso (cioè del Cristianesimo ufficiale) e viene condannata l'eresia ariana.
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Costantino sposta la capitale in una posizione più centrale nell'Impero e facilmente difendibile.
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L'imperatore Costantino muore. Si apre una faida tra i successori al trono, i figli Costantino II, Costante e Costanzo. La guerra per la successione si protrae per 16 anni.
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Costanzo, figlio di Costantino, batte i suoi fratelli e sale al trono riunificando l'impero. Prenderà il nome di Costanzo II (era il secondo imperatore a chiamarsi Costanzo, il primo era stato suo nonno)
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Cugino dell'imperatore, riscuote successo durante campagne militari in Gallia. Viene acclamato dalle truppe imperatore nel 360 e riconosciuto ufficialmente nel 361 alla morte di Costanzo.
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L'imperatore muore durante uno scontro in Oriente contro i Persiani. Gli succederà per pochi mesi Gioviano (effige in foto).
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Valentiniano primo viene riconosciuto imperatore. Si avvale dell'aiuto del fratello Valente, che nomina Imperatore d'Oriente. Milano diventa capitale dell'Impero d'Occidente, Costantinopoli rimane capitale ad Oriente.
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Dopo la morte di Valentiniano, sale al trono d'Occidente Graziano. Valente continua a regnare ad Oriente.
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Valente si lancia in un attacco contro i Visigoti che minacciavano Costantinopoli. Viene ucciso in battaglia. Graziano lo sostituisce con il generale iberico Teodosio
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Emanato da Teodosio. Il Cristianesimo diventa unica religione di Stato. Gli altri culti vengono perseguitati.
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Teodosio concede ai Visigoti di stanziarsi in Mesia come federati. I Visigoti sono alleati dei Romani ma indipendenti.
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Teodosio fa massacrare dall'esercito i 7000 abitanti di Tessalonica, colpevoli di essersi ribellati ad un generale Goto. Per evitare una ribellione dei Goti, federati dei Romani, Teodosio ordina una rappresaglia ai danni della popolazione, che viene sterminata all'interno di un circo romano. Ambrogio, vescovo della capitale Milano, ordina a Teodosio di fare pubblica penitenza e l'imperatore è costretto ad obbedire.
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L'Impero viene diviso tra i figli Arcadio (Oriente) e Onorio (Occidente). Non verrà mai più riunito. Onorio è ancora un bambino alla morte di Teodosio: come reggente viene scelto il comandante vandalo Stilicone
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Stilicone sposta la capitale a Ravenna, più difendibile rispetto a Milano perché circondata da paludi. Riporta anche vittorie importanti contro i Visigoti a Pollenzo e Verona
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Stilicone sconfigge gli Ostrogoti a Fiesole
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Stilicone, impossibilitato a respingere i barbari, li accoglie come federati nell'Impero. La scelta gli attira critiche e accuse di tradimento.
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Dopo essere stato accusato di tradimento, i cortigiani imperiali arrestano e decapitano Stilicone
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Dopo un assedio di due anni, i Visigoti di Alarico saccheggiano Roma, centro del Cristianesimo e antico simbolo dell'impero.
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Dopo aver perso le Gallie per mano di Visigoti, Burgundi e Franchi, i Romani perdono l'Africa per mano dei Vandali di Genserico. Durante l'invasione muore S. Agostino, vescovo di Ippona.
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Il Regno vandalo di Genserico con capitale Cartagine (439) viene riconosciuto da Valentiniano III imperatore d'Occidente.
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Gli Unni invadono l'Impero. Il generale Ezio si allea con i Visigoti e sconfigge Attila presso i Campi Catalaunici, in Francia.
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Dopo aver saccheggiato il Veneto, Attila incontra a Ravenna Papa Leone I Magno, che dietro pagamento di un riscatto, lo convince ad abbandonare la penisola
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L'imperatore viene assassinato in una congiura, dopo aver fatto uccidere il suo miglior generale, Ezio.
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Gran parte dei tesori e delle opere artistiche venne saccheggiata o distrutta. Leone I tratta con Genserico affinché risparmi la vita dei cittadini.
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L'ultimo imperatore d'occidente viene deposto dal re barbaro Odoacre. Le insegne dell'impero vengono inviate a Costantinopoli.