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Integrazione conflittuale tra civiltà romana e civiltà barbarica (germanica). Esempio di sottomissione dei vinti: i vandali sulla costa nordafricana, tranne l’Egitto, e parte della Sicilia, Sardegna e Corsica. Esempio di integrazione non riuscita: gli ostrogoti in Italia, a causa della differenza di religione. Esempio di integrazione riuscita: i franchi in Francia, perché il loro re Clodoveo si convertì al cristianesimo nella sua variante ortodossa.
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Un primo momento importante nella storia del regno franco è la riunificazione delle diverse tribù operata dal re Clodoveo.
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In questa regione, l’ultimo governatore romano fu sconfitto solo nel 486.
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I bizantini inizialmente accolsero gli ostrogoti all’interno dei confini, in qualità di federati. Successivamente, l’imperatore d’Oriente Zenone decise di dirottare il loro re Teodorico verso l’Italia, per liberarsi della loro presenza e per recuperare un certo controllo sull’Italia.
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Alla morte del padre Zenone, Anastasio divenne il nuovo imperatore d’Oriente.
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Odoacre venne eliminato, dopo tre anni, e Teodorico prese possesso dell’Italia che avrebbe governato sino alla sua morte.
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Teodorico fu mandato in Italia da Zenone che voleva liberarsi della presenza ostrogota e recuperare un certo controllo sull’Italia. Il re ostrogoto, da bambino, era stato condotto a Costantinopoli come ostaggio per dieci anni e rimase affascinato dalla cultura romana. Il suo regno in Italia si rivelò fallimentare a causa della sua religione diversa da quella delle popolazioni vinte.
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Inizialmente una delle differenze principali tra romani e germani era il diritto, quello romano era scritto, invece quello germanico era consuetudinario. Poco tempo dopo i barbari decisero di dare forma scritta alle proprie leggi, i primi furono i visigoti di Spagna.
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Cassiodoro, senatore responsabile della cancelleria di corte, incaricato di redigere i testi giuridici e normativi e di stendere la corrispondenza ufficiale, scrisse una lettera all’imperatore d’Oriente Anastasio da parte di Teodorico per risolvere alcuni contrasti fra la corte teodericiana e quella bizantina, nella quale documenta la posizione dei sovrani germanici rispetto all’autorità dell’imperatore d’Oriente.
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Sale al potere Giustino, come nuovo imperatore d’Oriente dopo Anastasio, figlio di Zenone. Egli avviò una politica religiosa intransigente che fu la causa della fine del regno di Teodorico in Italia, perché voleva estirpare tutte le dottrine estranee al cristianesimo ortodosso, perciò anche l’arianesimo di Teodorico e dei goti.
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Il problema irrisolto della fusione tra conquistati e conquistatori, aumentò con il nuovo imperatore d’Oriente Giustino, volto a estirpare tutte le dottrine estranee al cristianesimo ortodosso. Teodorico si convinse che l’aristocrazia romana fosse d’accordo con l’imperatore d’Oriente e preparasse un complotto per rovesciarlo, così incarcerò e condannò a morte due politici di spicco dell’Italia ostrogota, Boezio e Simmaco.
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Nel 526 morì Teodorico e il suo regno divenne prossimo alla fine, a causa del nuovo imperatore d’Oriente Giustiniano che voleva continuare la lotta all’eresia e recuperare il controllo diretto sull’Occidente.
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Giustino morì nel 527, ma la sua politica fu proseguita dal suo successore Giustiniano.
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Clodoveo, dopo aver esteso i propri domini verso la Gallia meridionale, controllata dai visigoti, con l’appoggio del papato e dei vescovi della Gallia a causa dell’arianesimo dei visigoti, attaccò e conquistò il Regno dei burgundi.
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Clodoveo conquista la Provenza strappandola agli ostrogoti, così il territorio da lui occupato coincideva ormai con quello della Francia attuale.